La pittura di Renoir in mostra a Rovigo
ARTE
L'esposizione in arrivo a Palazzo Roverella analizza l'inattesa influenza del Belpaese sulla seconda parte della carriera di Renoir.
Dal 25 febbraio al 25 giugno prossimi a Palazzo Roverella a
Rovigo sarà possibile scoprire un lato finora poco conosciuto di uno degli
artisti più amati di sempre. La mostra Pierre-Auguste Renoir: l’alba di un
nuovo classicismo, a cura di Paolo Bolpagni, darà infatti l'occasione di
conoscere un momento poco noto eppure determinante per l'evoluzione artistica di
Renoir nella fase successiva a quella impressionista. Alla fine degli anni
Settanta dell'Ottocento il pittore è nel pieno di una profonda crisi creativa:
non si sente più a suo agio nei circoli impressionisti e decide pertanto di
compiere un suo personalissimo Grand Tour alla riscoperta delle radici
dell'arte occidentale: si recherà quindi nel Belpaese.
IL GRAND TOUR DI RENOIR IN ITALIA
Renoir si mette in viaggio nel 1881: la prima tappa è Venezia
e in quell'occasione si innamora dei dettagliatissimi dipinti di Carpaccio e
dell'eterea soavità delle atmosfere di Tiepolo. Le loro opere sono enormemente
diverse dai suoi dipinti, eppure in qualche modo il loro stile veicola un
ideale di bellezza che risulta molto attraente in quel momento per Renoir. In
seguito l’artista si reca a Padova, dove probabilmente contempla i capolavori
di Giotto, poi a Firenze, pronto a immergersi nello studio dei grandi maestri
del Rinascimento. La tappa successiva è Roma, dove rimane particolarmente
impressionato dalle Stanze del Vaticano, con i capolavori affrescati da
Raffaello e bottega. La scoperta del Belpaese per Renoir non si conclude certo
con Roma: il pittore raggiunge anche Pompei e ammirare i colori accesi degli
affreschi romani. Resta abbacinato dal sole di Capri e infine raggiunge
Palermo. Dopo il viaggio tra le suggestioni del Meridione d'Italia, la sua
pittura adotta un linguaggio decisamente più scultoreo, ben più classico
dell'effimera vaporosità tipica delle atmosfere impressioniste. Il frutto della
ritrovata ispirazione sarà la realizzazione di capolavori assoluti come le Grandes
Baigneuses del 1887, oggi al Philadelphia Museum of Art.
RENOIR IN MOSTRA A ROVIGO
La mostra di Rovigo, dopo una breve introduzione dedicata
alla prima fase artistica di Renoir, arricchita da uno straordinario studio del
capolavoro impressionista Bal au moulin de la Galette, si concentra
sulla seconda parte della carriera dell’artista, successiva al determinante
viaggio in Italia. Le sue opere sono messe a
confronto con i cosiddetti italiani di Parigi: Giuseppe De Nittis, Federico
Zandomeneghi, Giovanni Boldini e Medardo Rosso. La scultura Venus Victrix
del 1916, capolavoro della fase “classicista” di Renoir, entrerà in dialogo con
opere esteticamente molto simili realizzate da artisti come Marino Marini, ma anche Antonietta Raphaël, Carlo Carrà,
Giorgio de Chirico e Filippo de Pisis.[Immagine in apertura: Pierre-Auguste Renoir, Roses dans un vase, 1900. Kunsthaus, Zurigo]