Inaugura a Bordeaux una nuova struttura che rivoluziona l’idea di ponte come spazio di transizione, trasformandolo in un luogo per la comunità, dove incontrarsi e passare il proprio tempo, tra attività culturali, concerti e raduni. A firmarlo è lo studio di architettura OMA guidato da Rem Koolhaas.

Un’architettura che rinuncia allo stile, al design e persino all’espressione strutturale in virtù della funzionalità e della performance, concentrandosi completamente sulle necessità di chi la attraversa: questo il progetto di OMA-Office for Metropolitan Architecture guidato da Rem Koolhaas e Chris van Duijn, affiancati dal project manager Gilles Guyot, per il Simone Veil Bridge, da poco inaugurato a Bordeaux, in Francia.IL PONTE DI REM KOOLHAAS INAUGURATO A BORDEAUXCon una lunghezza di 549 metri e una larghezza di 44 metri, il ponte attraversa il fiume Garonne non solo con l’obiettivo di collegare le due sponde, ma con l’ambizione di creare un nuovo spazio pubblico per la città: non più un luogo dove transitare durante un viaggio, ma un’area dove sostare, vivere, rilassarsi e creare connessioni. Proprio per questo motivo, il ponte è stato “raddoppiato” in larghezza, oltre allo spazio delle corsie, con l’intento di ricavare ben 28 metri di superficie libera e “neutrale”, pronta ad accogliere le più svariate attività culturali e commerciali: dai mercati agricoli alle fiere d'arte, passando per i raduni di biciclette e di club automobilistici, fino ai festival musicali. "Il nostro progetto per il ponte Simone Veil”, spiega Chris van Duijn, “è come un palcoscenico ma senza teatro. In un'epoca di icone e monumenti, è davvero qualcosa di speciale che la città di Bordeaux abbia deciso di abbracciare questo design anti-iconico".UNA NUOVA IDEA DI PONTE COME SPAZIO PUBBLICO "PER LA GENTE"Automobili, mezzi pubblici, biciclette e pedoni: ognuno ha la propria corsia dedicata, e lo spazio più ampio è riservato a chi va a piedi, rendendo la struttura a “misura d’uomo”. L'idea alla base del progetto ideato dal celeberrimo studio di architettura (fondato a Londra nel 1975 da Rem Koolhaas, Elia Zenghelis, Zoe Zenghelis e Madelon Vriesendorp), è quella di cambiare drasticamente il concetto stesso di “ponte”, ampliandone la definizione e opponendosi all’attuale tendenza che vuole questo tipo di strutture come “affermazioni estetiche”, prodigi dell’ingegneria o trionfanti opere d'arte. "Questo ponte è per la gente, non per gli intenditori”, ha dichiarato Rem Koolhaas. E il precedente architettonico che ha ispirato questa nuova concezione è tutto italiano: “sul modello di ponti come quello di Rialto a Venezia, questo spazio pubblico extra può essere utilizzato per qualsiasi scopo: popolare, commerciale, culturale, politico...", conclude l'architetto.[Immagine in apertura: Simone Veil Bridge. Photo by JB Menges, courtesy of Bordeaux Metropole]
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