Non è impresa semplice raccontare 50 anni di Santarcangelo Festival: centinaia di spettacoli, compagnie, parole, incontri, passioni, delusioni, tempeste. Eppure il documentario in onda su Sky Arte sabato 10 luglio tenta di delineare la storia di una rassegna teatrale che festeggia il mezzo secolo di vita. Dal teatro politico/ popolare dei primi anni Settanta al teatro delle compagnie e al Terzo Teatro degli anni Ottanta, dal teatro dell’attore al teatro della performance, e infine al Festival senza teatro: il festival delle arti. Santarcangelo è uno specchio fedele delle tendenze dell’arte performativa del nostro Paese, di quanto siano cambiate negli anni, e con loro l’idea stessa di cultura, rappresentazione, evento pubblico. Narrarlo significa raccontare un pezzo significativo della nostra storia, artistica e sociale, e capire verso quale futuro ci stiamo muovendo.

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50 anni di Santarcangelo Festival | Sky Arte

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15 milioni di sterline per salvare la biblioteca delle sorelle Brontë

Celebri soprattutto per la creazione di pietre miliari della letteratura vittoriana come Cime tempestose e Jayne Eyre, le sorelle Brontë hanno lasciato al mondo un'eredità di estremo valore culturale (oltre che economico). È nota infatti la loro stupefacente collezione di manoscritti che, attualmente, consta più di cinquecento prestigiosi oggetti. Data l’inestimabile qualità dei volumi in questione se ne teme l’incolumità dopo la decisione, da parte della casta d’aste Sotheby’s, di vendere – proprio in questi giorni – l’intera raccolta al migliore offerente. Con l’intenzione di salvaguardare il preziosissimo tesoro accumulato dalle tre letterate britanniche, il <a href="https://www.bronte.org.uk/" target="_blank">Brontë Parsonage Museum</a> e la Brontë Society stessa si sono rivolti al parlamento britannico, per evitare che compratori privati possano compromettere l’integrità della collezione. Forte di ciò, la sensibilità nazionale ha iniziato a smuoversi facendo attivare una campagna di raccolta di fondi pubblici e privati a dir poco ambiziosa. <h2>LA PREZIOSA BIBLIOTECA DELLE SORELLE BRONTË </h2> L’iniziativa, concepita dalla Friend of the National Libraries – l’associazione benefica nata per tutelare il capitale scritto e stampato della Gran Bretagna – si prefigge l’obiettivo di raccogliere la cifra stratosferica di 15 milioni di sterline, con l’intento di acquistare e proteggere l’intera Honresfield Library (questo il nome dell’eredità di Emily, Charlotte e Anne). Di fronte a una simile mobilitazione, neppure Sotheby’s è rimasta indifferente, dichiarando di aver rinviato l’asta a data da destinarsi. 

La straordinaria raccolta di volumi include oggetti estremamente preziosi che non riguardano solo libri stampati ma anche manoscritti, lettere e pagine di diario delle stesse sorelle Brontë. Oltre alla prima edizione di Cime tempestose (che si avvale di commenti scritti personalmente a mano dall’autrice), la biblioteca si compone di alcuni notevoli testi a opera di scrittori come Walter Scott, Thomas Bewick e Robert Burns.<h2>IL TACCUINO PRIVATO DI EMILY</h2> Oggetto del desiderio di questa incredibile raccolta è però sicuramente un piccolo libro contenente 31 poesie composte da Emily Brontë nel febbraio del 1844. La preziosità del taccuino in questione non deriva soltanto dal suo essere stato classificato come “unlocated”, ossia irreperibile, ma soprattutto perché ha determinato l’inizio della fama della stessa Emily. Scritti in totale segreto, e senza volontà di darli alle stampe, i componimenti poetici furono scoperti per caso nel 1845 da Charlotte, che spronò la sorella a inserirli in un piccolo volume autofinanziato che avrebbe avuto il titolo di Poems by Currer, Ellis and Acton Bell (pseudonimi maschili che le tre sorelle adottarono originariamente in risposta ai pregiudizi del tempo). Qualora la raccolta fondi dovesse andare a buon fine, grazie magari alla cooperazione tra le biblioteche inglesi, si potrà finalmente tirare un sospiro di sollievo e fruire del meraviglioso archivio che tornerà al Brontë Parsonage Museum di Haworth. [Immagine in apertura: Emily’s diary paper for 1837, Bronte Parsonage Museum collection]

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