Una lunga serata in compagnia delle fiabe più dark
ARTE
In compagnia del lupo. Il cuore nero delle fiabe – Maratona
Martedì 19 aprile – dalle ore 21:15
Una lunga serata all’insegna dei risvolti più cupi e misteriosi delle favole che tutti conosciamo attende il pubblico di Sky Arte martedì 19 aprile. Insieme a Carlo Lucarelli gli spettatori potranno (ri)ascoltare tutte le storie dell’ultima stagione della serie In compagnia del lupo. Il cuore nero delle fiabe.
Si inizia con La Bella Addormentata e l'incubo e con le vicende di Karolina Olsson, una bambina di 14 anni che vive a Okno, in Svezia, e che un giorno, nel febbraio del 1876, dopo una caduta nel bosco, si addormenta, senza svegliarsi per i successivi 32 anni. Ma il risveglio sarà tutt'altro che romantico.
A seguire capiremo chi ha paura delle streghe e perché. Lucarelli approfondisce l'origine delle streghe e da dove deriva l'oscuro potere da sempre attribuito a questi personaggi ritenuti capaci di scatenare eventi incontrollabili. Ancora una volta immaginazione e richiami a fatti di cronaca realmente accaduti si mescolano in un racconto che lascia con il fiato sospeso.
Biancaneve che visse quattro volte è la protagonista dell’episodio successivo. La prima volta Biancaneve è nata nel 1533 in Germania, con il nome di Margaretha von Waldeck. All’età di 16 anni la matrigna la costringe all’esilio a Bruxelles, dove conosce il principe Filippo II di Spagna, ma la loro relazione è osteggiata da entrambe le famiglie e, a soli 21 anni, Margaretha muore avvelenata. La seconda vita di Biancaneve invece prende il via il 15 giugno 1725 in Baviera: anche per Maria Sophia Margaretha Catherina von Erthal esiste una matrigna cattiva che costringe la ragazza a scappare dal castello e a vagabondare per i boschi della zona. Le altre due vite, invece, affondano le radici nell'immaginazione, cui si deve una delle favole più note.
Spazio poi alla Baba Jaga. La vicenda narrata da Carlo Lucarelli è ambientata nella notte del 29 luglio 2015 a San Pietroburgo. Una creatura misteriosa esce dalla porta principale di un palazzo e trascina un grande sacco nero per la strada deserta, lo abbandona in un angolo e rientra a casa, ripetendo questa operazione per sette volte. L’ultima volta al posto del sacco stringe fra le mani una grossa pentola con il coperchio. Quella strana figura è una donna di 68 anni e fino a quel momento i suoi vicini la conoscono come una persona gentile, ma a partire da quella notte tutti in Russia la chiameranno “La Baba Jaga”.
L’episodio successivo cede la parola alla storia di Raperonzolo, la giovane richiusa in una torre dal padre per tenere lontani i corteggiatori, protagonista della fiaba dei fratelli Grimm. Eppure sono molteplici, e drammaticamente concrete, le cronache di giovani donne segregate e addirittura uccise per il loro desiderio di libertà e di indipendenza. A raccontarle e contestualizzarle è ancora una volta Lucarelli, che attinge da fatti realmente accaduti.
Ci addentreremo poi fra i meandri delle vicende, di fantasia e non, che circondano la figura del gobbo di Notre-Dame. Evocato da Victor Hugo nel suo romanzo-capolavoro, Quasimodo è diventato un emblema di emarginazione, descritto con grande maestria dall'autore francese. Ma di quali altre narrazioni è stato protagonista questo personaggio additato come "mostro"?
Occhi puntati sul Pifferaio magico, per domandarci quanto c'è di vero nella storia del personaggio che libera la città di Hamelin dai ratti, ma poi rapisce tutti i bambini perché non viene pagato. Di vero sembra esserci molto, a quanto pare, poiché la sparizione di 130 bambini sul finire del Duecento è realtà e le testimonianze a riguardo sono numerose. Basti pensare alla vetrata trecentesca in una delle chiese cittadine, andata distrutta, dove era raffigurato un uomo che suonava il piffero e dietro di lui una lunga fila di bambini.