Ghost Hotel – Maratona

Martedì 26 aprile – dalle ore 21:15

Una lunga serata in compagnia di Ghost Hotel attende il pubblico di Sky Arte martedì 26 aprile. Insieme alla scrittrice Michela Murgia, ci muoveremo fra le stanze che hanno ospitato alcuni fra i più grandi protagonisti della cultura internazionale. Si inizia con Truman Capote, che sosteneva di essere nato all’Hotel Monteleone di New Orleans, un luogo di musica, alcool e perdizione. Ma forse era soltanto una delle sue tante invenzioni letterarie. Scrittore imprevedibile, capace di spaziare dal romanzo al racconto al reportage, Capote era in realtà un uomo schivo e, allo stesso tempo, incredibilmente mondano nella New York del secolo scorso. Il secondo episodio è dedicato a colei che venne al mondo come la timida Margaretha Zelle in Olanda ma rinacque vent’anni dopo come Mata Hari ‒ in indonesiano Occhio dell’alba ‒ nella Parigi della Belle Époque. Ripercorreremo la sua storia negli ambienti del Grand Hôtel de Paris, accompagnati da un interrogativo rimasto senza risposta: Mata Hari era stata davvero una spia o era una donna troppo indipendente e scomoda per la società patriarcale di inizio Novecento? A seguire i riflettori si accenderanno sulla vicenda di Nikola Tesla, sullo sfondo dell’Hotel New Yorker. Le sue invenzioni, che al tempo sembravano folli, contribuirono a perfezionare la corrente alternata, i motori elettrici, le radio, le luci fluorescenti, i laser e i telecomandi. Ma l’epilogo della sua storia non fu dei più rosei. Spazio poi a Palma Bucarelli nella cornice dell’Hotel Flora di Roma. Fu la prima donna direttrice di un museo in Italia, sedendo per trent’anni nella stanza di comando della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, dove ruppe con la tradizione esponendo artisti rivoluzionari e scomodi come Picasso, Jackson Pollock e Alberto Burri. Una donna forte ed emancipata, che diede un sapiente scossone al panorama artistico italiano. Seguiremo poi le vicissitudini della scrittrice Anaïs Nin, che all’Hôtel Central di Parigi incontra lo scrittore americano Henry Miller e la moglie June; una coppia aperta e anticonformista. Nin intreccia con i Miller una relazione libera ed esplicita che cambia la loro vita, come descrive con spregiudicatezza nei suoi celebri Diari, compilati mentre aiuta Miller a terminare il suo capolavoro semi autobiografico, Tropico del cancro. La maratona si chiude a Parigi, fra le stanze dell’Hôtel Istria, che agli inizi del Novecento fu epicentro della vita culturale cittadina. Qui soggiornarono Rilke, Majakovskij, Duchamp e soprattutto la coppia formata da Man Ray e Kiki de Montparnasse, innamorati, litigiosi e visionari. L’innovativo sperimentalismo delle opere di Man Ray non sarebbe stato lo stesso senza il carisma di Kiki, “la regina di Montparnasse”, al secolo Alice Prin, una donna venuta dal nulla che in pochi anni si reinventò completamente, diventando prima musa e poi artista a sua volta e parte integrante del movimento surrealista.
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