Quattro furti archeologici clamorosi

Custode di uno dei patrimoni artistici più importanti al mondo, l’Italia è anche il Paese dove migliaia di preziosi reperti archeologici vengono trafugati ogni anno, sullo sfondo di uno dei più grandi traffici illeciti globali. Una ragnatela di intrighi e interessi che ha polverizzato più di tre milioni di opere d’arte in cinquant’anni e che lega tombaroli e collezionisti bramosi di possesso, la criminalità organizzata e alcuni prestigiosi musei internazionali. Gli episodi della serie Art Raiders ‒ Caccia ai tombaroli in onda su Sky Arte martedì 4 ottobre raccontano le storie di chi ha scavato per rubare capolavori dimenticati, di chi li ha venduti come una merce qualsiasi e dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, il TPC. Dal 1969 il TPC è il primo nucleo investigativo al mondo a lavorare sui crimini legati alla cultura e ogni giorno cerca di riconsegnare queste opere al Paese cui appartengono. Nel corso dei quattro episodi saranno raccontati alcuni dei casi più clamorosi dell’arte criminale: il Cratere di Eufronio, la Dea di Morgantina, la Triade Capitolina e il Vaso di Assteas. Come in un noir, protagonista di ogni puntata sarà l’opera d’arte stessa, una sorta di “sequestrato speciale” coinvolto in un caleidoscopio di incredibili storie che intrecciano arte, antichi miti, indagini impossibili, traffici pericolosi, organizzazioni criminali e i più grandi musei del pianeta. Opere che sono diventate, loro malgrado, simboli di un momento storico in cui tutto sembrava permesso, anche svendere inestimabili tasselli della nostra identità.