L'innalzamento del livello del mare, causato dai cambiamenti climatici, è una delle sfide con le quali le città costiere del mondo dovranno fare i conti nel prossimo futuro. Denominato "Green Water Village", il progetto sviluppato dall'architetto italiano Gabriele Filippi propone un modello alternativo di quartiere residenziale galleggiante, realizzato su isole biofile.

Fra le grandi città costiere americane non c'è solo Vancouver a confrontarsi con la crescente consapevolezza sui rischi che il patrimonio edilizio e infrastrutturale corre per effetto dell'innalzamento del livello degli oceani. Negli ultimi anni la comunità architettonica globale sta iniziando a sviluppare soluzioni e strategie per affrontare questa urgenza, legata ai cambiamenti climatici. Prova ne è il recente caso del Sea Level Rise Catalogue, elaborato per la municipalità di Vancouver da un collettivo di professioni di cui ha fatto parte anche lo studio MVRDV. Spostandoci dal Canada agli Stati Uniti, il medesimo tema è stato al centro del concorso Miami Floating House di Arch Out Loud, vinto dall'architetto italiano Gabriele Filippi con il progetto denominato Green Water Village.UN QUARTIERE GALLEGGIANTE LUNGO LA COSTA DI MIAMI La competizione invitata a progettare soluzioni abitative galleggianti per il futuro di Miami, ipotizzando uno scenario urbano ormai compromesso dal cambiamento climatico. Un contesto, in altre parole, in cui la crescita del livello degli oceani aveva comportato la migrazione dei cittadini dalla terraferma verso nuovi quartieri galleggianti: come idearli? Quali dotazioni prevedere? In quale modo rispondere alle nuove abitudini abitative collettive? In risposta a tali quesiti, Gabriele Filippi ha concepito il Green Water Village, un quartiere galleggiante costituito da un gruppo di isole biofile che collegano il Legion Park costiero di Miami con l'isola denominata Picnic Island. Sulla base della sua proposta, risultata vincitrice, nella baia di Miami andrebbero dunque a insediarsi una serie di particolari residenze galleggianti. Ogni dimora, con uno o due livelli, risulterebbe formata da moduli in legno e in metallo; disporrebbe di generose vetrate in nome di un "rapporto visivo immediato tra gli ambienti interni e il contesto naturale", come precisa la nota diffusa dal progettista. Ma non solo.UN PROGETTO SOSTENIBILE PER IL FUTURO DI MIAMI Nella realizzazione del Green Water Village di Miami verrebbe adottata la tecnologia dei cassoni vuoti; in generale, l'impianto si baserebbe su una serie di isolotti artificiali poligonali "caratterizzati da volumetrie iconiche ed effimere e integrati con sistemi di energia rinnovabile", specifica ancora Filippi. Ulteriore aspetto peculiare del visionario quartiere sono "grandi nidi/gabbie a pianta circolare, il cui involucro realizzato con fitti intrecci strutturali è in grado di captare l'umidità della nebbia (proveniente dal mare) che li avvolge, alimentando la folta vegetazione degli spazi di sosta e di relazione qui ubicati". Tale presenza conferisce al complesso un'immagine surreale, quanto suggestiva. Ciascuna unità abitativa, infine, disporrebbe di tecnologie in ottica ecosostenibile: dai sistemi per la raccolta dell'acqua piovana fino alle turbine eoliche e alle antenne per la generazione di energia elettrica, collocate in copertura. [Immagine in apertura: ©gabrielefilippiarchitetto]
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