Da giovedì 7 luglio il capolavoro di Pellizza da Volpedo ha fatto ritorno nel percorso dedicato alla raccolta permanente della Galleria d'Arte Moderna di Milano. L'opera rientra in maniera stabile nel museo civico milanese dopo essere stata ospitata dal Museo del Novecento a partire dalla sua apertura, nel 2010.

"Siamo felici che Il Quarto Stato sia tornato a casa, con un nuovo allestimento che ne valorizza la qualità pittorica e la forza dirompente, e con una vicinanza da parte del visitatore che consente un emozionante rapporto diretto con il capolavoro". Con queste parole l'assessore alla Cultura di Milano Tommaso Sacchi ha commentato il ritorno dell'iconico dipinto di Giuseppe Pellizza da Volpedo nella raccolta permanente della Galleria d'Arte Moderna di Milano, dopo oltre un decennio trascorso presso il Museo del Novecento, di cui accompagnò l'apertura, nel capoluogo lombardo, ormai dodici anni fa.IL DIPINTO DI PELLIZZA DA VOLPEDO ALLA GAM DI MILANO Allestito fra la sala dedicata a Segantini e quella incentrata su Previati, il capolavoro di Pellizza da Volpedo si innesta in un itinerario cronologicamente e stilisticamente coerente, che ne esalta la tecnica pittorica di matrice divisionista e anche lo sfondo temporale, rafforzando il dialogo con le opere circostanti, realizzate sul confine tra l'Ottocento e il secolo scorso. La nuova collocazione dell'opera all'interno della GAM ne esalta le caratteristiche, garantendo al pubblico, sia da vicino sia con uno sguardo d'insieme, la possibilità di esaminarne tanto i dettagli quanto l'impatto scenografico e monumentale. Anticipata da numerosi studi e grandi cartoni preparatori, l'opera rivela l'adesione di Pellizza da Volpedo alla tecnica divisionista, che prevedeva l'accostamento di piccoli tocchi di colore non mescolati ma "riuniti" dall'occhio dell'osservatore, nel solco delle leggi della percezione dei colori teorizzate da Michel-Eugène Chevreul e Ogden Rood. A differenza dei colleghi francesi, dediti al pointillisme e maggiormente interessati all'aspetto scientifico di questa tecnica, gli artisti italiani aspiravano a ottenere effetti luminosi capaci di restituire anche la componente emotiva.LE VICENDE DEL QUARTO STATO DI PELLIZZA DA VOLPEDO Pellizza da Volpedo si avvicinò alla tecnica divisionista nel 1892, sperimentandola insieme agli altri due massimi esponenti del Divisionismo, ovvero Giovanni Segantini e Gaetano Previati. La realizzazione del poderoso Quarto Stato è datata fra il 1898 e il 1901, anni dominati dagli scioperi e dalle proteste del mondo operaio. Emblema di questo clima socio-politico, l'opera di Pellizza da Volpedo fu presentata alla Quadriennale di Torino nel 1902, ma rimase invenduta. Nel 1920 approdò a Milano nell'ambito di una mostra monografica alla Galleria Pesaro, suscitando un tale clamore da dare il via a una sottoscrizione pubblica affinché l'opera potesse trovare dimora in città. Dal Castello Sforzesco la tela raggiunse la Galleria d’Arte Moderna nell'attuale sede della Villa Reale. Al termine del secondo conflitto mondiale Il Quarto Stato fu trasferito a Palazzo Marino, sede del municipio, come emblema della democrazia, e nel 1980 fece ritorno nelle sale del museo dove oggi ha ritrovato la sua stabile collocazione.[Immagine in apertura: Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo alla GAM di Milano, courtesy Comune di Milano]
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