​Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, fra le opere più rilevanti dell'arte italiana del XX secolo, è ora accessibile anche in gigapixel. La grande tela è uno dei capolavori della collezione del Museo del Novecento di Milano.

Tre adulti in primo piano, fra cui una donna che tiene sulle braccia un bebè, si muovono verso l'osservatore. A seguirli, ad appena qualche passo di distanza, un gruppo coeso di persone di tutte le età, molte delle quali dialogano fra loro. È una composizione immediatamente riconoscibile quella scelta da Giuseppe Pellizza da Volpedo per Il Quarto Stato. Dipinto fra il 1898 e il 1902, è uno dei capolavori indiscussi del Museo del Novecento di Milano: venne acquisita dal Comune di Milano nel 1922, tramite una sottoscrizione pubblica. Oltre al suo rilievo artistico – rappresenta il passaggio dal Divisionismo di fine Ottocento alla modernità –, la grande tela è da sempre stata associata a valori sociali, in particolar modo alla tutela dei diritti dei lavoratori e al rispetto dell'uguaglianza. Principi che, a più di un secolo dalla sua ultimazione, verranno ora veicolati anche attraverso la versione in gigapixel, risultato del percorso di digitalizzazione curato da Haltadefinizione.IL QUARTO STATO ANCHE IN GIGAPIXEL A qualche mese di distanza dalla digitalizzazione dell'intero ciclo di affreschi della Cappella degli Scrovegni di Padova, la tech company fondata da Luca Ponzio ha impiegato la medesima tecnica di acquisizione, tramite fotografie ad altissima risoluzione, per Il Quarto Stato. Fruibile sul portale di Haltadefinizione, si può ora "apprezzare in tutti i suoi particolari”, ha dichiarato Ponzio, aggiungendo che “i musei e gli archivi digitali sono una risorsa immensa per i nostri musei, grazie ai quali si aprono grandissime possibilità di valorizzazione e divulgazione del patrimonio." Come già avvenuto per la Pinacoteca di Brera e la Galleria dell’Accademia di Firenze, anche in questo caso il dipinto diventa accessibile a chiunque, indipendentemente dalla posizione geografica, e con un grado di dettaglio senza precedenti.IL CAPOLAVORO DI PELLIZZA DA VOLPEDO AD ALTA DEFINIZIONE A sottolineare il rilievo del recente intervento è stata anche Anna Maria Montaldo, già direttrice del Museo del Novecento. “Un'opera come Il Quarto Stato è certamente un capolavoro del divisionismo ma è anche un manifesto sociale ispiratore dei sentimenti più nobili. L'idea di poterlo "visitare" nel profondo attraverso la riproduzione digitale è un'esperienza affascinante che contribuisce alla conoscenza del dipinto e invoglia a visitare il Museo del Novecento”, ha affermato. La digitalizzazione ad altissima definizione del celebre olio su tela offre l'occasione per ripercorrerne la lunga genesi, forse non a tutti nota. Il dipinto è infatti l'esito di un processo creativo durato dieci anni; a precederlo, furono alcuni tentativi che non convinsero pienamente Pellizza da Volpedo. Fra questi, il bozzetto preparatorio Fiumana: realizzato tra 1895 e il 1896, è conservato alla Pinacoteca di Brera ed è a sua volta disponibile sul sito di Haltadefinizione. [Immagine in apertura: Courtesy Haltadefinizione]
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