Rimandata a causa della pandemia, la poderosa mostra ideata dalla National Gallery di Londra per celebrare il cinquecentesimo anniversario della morte di Raffaello aprirà finalmente i battenti il 9 aprile 2022. 

Con un ritardo di due anni dal cinquecentesimo anniversario della morte di Raffaello Sanzio, celebrato nel 2020, la National Gallery di Londra omaggia l’artista urbinate con una grande mostra che inaugurerà il 9 aprile 2022, la cui apertura è stata a lungo rimandata a causa dell'emergenza sanitaria. Nove opere firmate da Raffaello custodite dal museo britannico entreranno in dialogo con i capolavori in prestito dalle collezioni del Louvre di Parigi, dei Musei Vaticani, delle Gallerie degli Uffizi di Firenze e del Museo Nacional del Prado di Madrid. Fino al 31 luglio 2022 il visitatore potrà ripercorrere la breve ma ricchissima carriera del celebre artista, ammirando opere dal fascino intramontabile. LA MOSTRA DI RAFFAELLO ALLA NATIONAL GALLERY DI LONDRA The Credit Suisse Exhibition: Raphael potrà contare su una novantina di capolavori, che accompagneranno il pubblico alla scoperta non solo del talento pittorico di Raffaello, ma anche delle sue meno famose abilità nel campo dell'architettura, della poesia e dell'archeologia, nonché nella progettazione plastica e nella realizzazione di arazzi e di stampe, a conferma delle attitudini artistiche trasversali dell'urbinate. LA CARRIERA DI RAFFAELLO TRA URBINO, FIRENZE E ROMA il fil rouge dell'esposizione saranno i luoghi in cui Raffaello trascorse la propria esistenza, attingendo da essi ispirazione e spunti per lo sviluppo di uno stile divenuto leggendario. Si partirà dalla sua città natale, Urbino, con un azzeccato focus sui disegni per la pala d’altare raffigurante San Nicola da Tolentino, che rimandano allo studio dei modelli dal vero, una pratica cara a Raffaello. La tappa successiva sarà Firenze, dove l'artista costruì una solida rete di committenti prima di raggiungere Roma, nel 1508.  Nella Capitale Raffaello ricevette il supporto di Agostino Chigi, che gli commissionò il ciclo di affreschi per la sua residenza lontana dal cuore della città, oggi nota come Villa Farnesina, e intraprese il monumentale progetto decorativo delle Stanze Vaticane. Gli anni romani forgiarono le capacità di Raffaello anche in ambito architettonico ‒ a lui fu commissionata la progettazione della Basilica di San Pietro, prima che la morte ponesse fine all'impresa ‒ e nel settore delle arti applicate, trasformandolo nell'artista a cui Giorgio Vasari associò l'aggettivo "universale". [Immagine in apertura: Raffaello, La Predica di San Giovanni Battista, 1505, olio su tavola di pioppo, 26.2 x 52 cm © The National Gallery, London]
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