Regard. Viaggio nell’arte – Fondation Cartier pour l’art contemporain – Raymond Depardon

Domenica 26 giugno – ore 20:40

Il dialogo tra la Fondation Cartier e Triennale Milano ha dato forma alla mostra La vita moderna, la prima personale del fotografo e regista francese Raymond Depardon, realizzata insieme all’artista Jean Michel Alberola e allestita negli spazi della sede milanese a cavallo tra il 2021 e il 2022. Il documentario della serie Regard. Viaggio nell’arte – Fondation Cartier pour l’art contemporain in onda su Sky Arte domenica 26 giugno ripercorre quella mostra, incentrata sul principio della dualità: stampe molto grandi o molto piccole, foto a colori o in bianco e nero. Una efficace testimonianza della ricerca di Depardon, che esplora mondi e contesti molto diversi: dalle comunità rurali francesi alle periferie urbane di Glasgow, dalla vita nella New York degli anni Ottanta agli ospedali psichiatrici in alcune città italiane negli anni Settanta. Che la mostra fosse stata pensata proprio per l’Italia lo si evinceva dalla prima sala, dedicata alla serie Piemonte, nata all’inizio degli anni Duemila, nel solco della vicinanza geografica e non solo tra Italia e Francia, filo conduttore che l’artista ha voluto sottolineare anche nella seconda sala, intitolata Comuni, echeggiando il titolo della omonima serie avviata durante la pandemia. Se il cuore della serie Errance è lo smarrimento, il fulcro de La France è una Francia insolita, in attesa, molto lontana dagli stereotipi. È una Francia provinciale, alimentata dal turismo locale. La visione cambia radicalmente, ancora una volta, in Glasgow, una serie fotogiornalistica dove l’artista descrive la situazione complessa, dal punto di vista sociopolitico ed economico, della periferia urbana con uno sguardo duro ma allo stesso tempo addolcito dalla presenza costante dei bambini. La mostra si concludeva con due serie, Rural, nella quale Depardon ha voluto raccontare la civiltà rurale francese in una sorta di ritorno alle origini, e San Clemente, un’indagine sulle realtà drammatiche degli ospedali psichiatrici.
PUBBLICITÀ