Da una parte la pittura benevola e rassicurante di John Constable; dall'altra quella per certi versi “matrigna” di William Turner. La “sfida” tra i due maestri dell'arte britannica si rinnova alla Reggia di Venaria, con una retrospettiva dedicata agli splendidi paesaggi bucolici dell'artista del Suffolk.

Quando si pensa alla pittura romantica inglese, il nome di John Constable è un'associazione immediata e certamente doverosa. Pochi altri artisti del suo tempo sono stati infatti capaci di raccontare il paesaggio e il contatto con la natura come ha fatto l'artista del Suffolk. Pochi, o meglio, soltanto uno: William Turner, l'eterno rivale, che già in vita si contese con il primo il titolo di miglior paesaggista britannico. La “sfida” tra questi due titani si prepara a un nuovo capitolo. Dove? Nelle Sale delle Arti della Reggia di Venaria, sede di uno straordinario progetto espositivo organizzato in collaborazione con la Tate Britain di Londra. LA PITTURA DI CONSTABLE ALLA REGGIA DI VENARIA Curatrice della rassegna – dal titolo John Constable. Paesaggi dell’anima – è Anne Lyles, scelta per trasformare gli ambienti dello storico palazzo torinese in uno scenario ancorato agli inizi dell'Ottocento. È infatti in questo periodo che l'artista inglese si affermò per le sue sublimi doti tecniche, espresse in particolare nella raffigurazione della natura e dei luoghi esterni; su tutti quelli che ospitarono la sua esperienza biografica. A differenza del collega William Turner, Constable rivolse infatti la sua attenzione soprattutto a paesaggi strettamente associati alla sua vita e alla sua famiglia. La ridente e florida campagna dell'Inghilterra orientale, dove nacque nel 1776, e le graziose cittadine di Salisbury, Hampstead e Brighton che frequentò in giovinezza, emergono in ogni dipinto come frammenti di un mondo sereno e rassicurante. Altro aspetto, quest'ultimo, in opposizione alla natura e al paesaggio spesso cupo e inquieto di Turner. NON SOLO JOHN CONSTABLE Aperta al pubblico dal 25 ottobre al 5 febbraio, la mostra (che segna un nuovo episodio nell'indagine della Reggia di Venaria sul tema del paesaggio romantico, dopo il progetto Una infinita bellezza) ospita più di cinquanta capolavori disposti cronologicamente. L'intento, appunto, è ripercorrere la vicenda artistica di Constable e gli ideali di bellezza che mossero la sua ricerca. Si tratta di schizzi, bozzetti, vibranti dipinti en plein air e poderose vedute bucoliche in larga parte mai prima d'ora esposti in Italia.  Al loro fianco, la rassegna presenta inoltre una notevole selezione di quadri di artisti coevi e in alcuni casi concorrenti: da John Linnell a Benjamin West a, ovviamente, Turner, posti in dialogo ideale con il protagonista. [Immagine in apertura: John Constable, La Cattedrale di Salisbury vista dai prati, 1831. Tate: Acquistato da Tate con l’assistenza della Lotteria Nazionale attraverso il Fondo Lotteria Patrimonio, Fondazione Manton, Art Fund 2013. Photo credits: Tate]
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