L'architetto e senatore a vita Renzo Piano ha recentemente presentato il masterplan del cosiddetto "Campus Nord", ovvero il futuro polo scientifico e dell’innovazione del Politecnico di Milano. Concepito per essere aperto alla città e al mondo delle imprese, verde e permeabile, sorgerà a ridosso di un bosco di 24 ettari, che sarà preservato.

"L'idea che un campus si apra alla città, non sia un luogo chiuso è assolutamente importante. Ma non è soltanto un'apertura nei confronti della città fisica: è anche un'apertura sociale, perché la città entra con le sue attività, con le sue eccellenze, con le sue scuole civiche, con le attività culturali. Milano è una città che ha queste grandi qualità". Sono alcune delle parole con cui l'architetto Renzo Piano chiarisce la visione alla base del masterplan per l'area Bovisa-Goccia che porterà alla rigenerazione di un'area urbana di 32 ettari, di proprietà del Comune (per 23,4 ettari) e del Politecnico di Milano (9,1 ettari). Proprio quest'ultima istituzione, la stessa nella quale Piano si laureò nel 1964, riuscirà così ad ampliare entro il prossimo quadriennio il proprio campus.IL CAMPUS DEL POLITECNICO DI MILANO Il progetto, elaborato dallo studio RPBW con Renzo Piano, è "frutto dell'intesa tra pubblico e privato", ha precisato il Rettore Ferruccio Resta, sottolineando che "definisce un nuovo modo di interpretare la vita universitaria e la Milano che verrà in risposta alle grandi sfide urbane, tecnologiche e sociali. Un laboratorio, un luogo di scambio e di innovazione, per la città e per i giovani, dove alimentare quella massa critica necessaria a competere a livello internazionale". A comporre il campus, infatti, saranno venti edifici (ciascuno di 4 piani, con un'altezza pari a 16 metri) destinati alle aule e ai laboratori del Politecnico, a due residenze per gli studenti (circa 500 gli alloggi previsti), ma anche alle startup e all'innovazione deep tech. A questo complesso, con un'estensione di circa 105.000 metri quadrati, andranno quindi a unirsi le scuole civiche, mentre le testimonianze di archeologia industriale presenti, come i gasometri, saranno conservate. UN CAMPUS ZERO ENERGY ENTRO IL 2026 Completano l'intervento una serie di opere a carattere infrastrutturale, fra cui il rinnovo e l'interconnessione fra il campus e le stazioni del trasporto pubblico Bovisa e Villapizzone. Zero energy, ovvero indipendente dal punto di vista energetico, e Zero carbon, dunque privo di emissioni di CO2 in fase di attività, il campus sarà formato da edifici in larga parte in legno. Godrà della vicinanza con un bosco di 24 ettari, al cui interno non saranno realizzati edifici o viali; sarà a sua volta caratterizzato dalla presenza di alberi appositamente piantati per restituire, nell'arco di tre decenni, la massa lignea impiegata nelle nuove costruzioni. Il traguardo per la consegna dei lavori è il 2026. [Immagine in apertura: Bovisa-Goccia, il masterplan di Renzo Piano per ricucire il quartiere. Courtesy Comune di Milano, via Flickr]
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