Appena inaugurata nella capitale russa, la GES-2 House of Culture è la nuova sede permanente della V – A – C Foundation, istituita nel 2009 da Leonid Michelson e da Teresa Iarocci Mavica. Occupa gli spazi di un'ex centrale elettrica moscovita, rinata grazie al progetto dello studio di architettura Renzo Piano Building Workshop.


Nonostante le difficoltà legate alla pandemia, il 2021 è stato un anno significativo sul fronte dell'architettura contemporanea. A confermarlo sono sia il successo di alcuni eventi di settore, in primis la Biennale di Architettura di Venezia, che con oltre 300mila visitatori ha registrato un incremento di presenze sull'edizione 2018, sia il numero di musei e spazi culturali aperti al pubblico. Importanti strutture museali sono state inaugurate a Oslo, Hong Kong, Zurigo e Rotterdam; ha preso il via l'Esposizione Universale di Dubai; sono stati condotti a termine attesi interventi di ristrutturazione, come quello condotto nella Neue Nationalgalerie di Berlino. Conclude questi dodici mesi l'ultimazione del primo edificio progettato dallo studio Renzo Piano Building Workshop in Russia: la GES-2 House of Culture di Mosca. LA CASA DELLA CULTURA DI MOSCA PROGETTATA DA RENZO PIANO La realizzazione della GES-2 House of Culture è stata promossa e sostenuta dalla V – A – C Foundation, la fondazione istituita nel 2009 dall'imprenditore russo Leonid Michelson e dalla curatrice italiana Teresa Iarocci Mavica, che la dirige, dedita alla promozione dell’arte contemporanea russa. Seconda sede dell'istituzione, dopo quella veneziana di Palazzo delle Zattere, la GES-2 House of Culture occupa gli spazi di una dismessa centrale elettrica moscovita, costruita tra il 1904 e il 1908 nel cuore della città. Dichiaratamente concepito per incoraggiare residenti e visitatori stranieri verso una partecipazione culturale attiva, il nuovo polo dispone di una pluralità di ambienti che riflette l'ecletticità del programma proposto. Oltre a ospitare mostre di arte contemporanea, la struttura punta ad attrarre appassionati di musica, cinema, teatro, danza, letteratura, design e architettura. In risposta a queste esigenze, nei quasi 20.000 mq di spazi interni lo studio diretto dall'architetto Piano ha dunque previsto sale espositive, una biblioteca, un cinema, una sala concerti, un auditorium, ma anche aree riservate alle residenze d'artista, studi e atelier, uno spazio giochi e laboratori per eventi pubblici e didattici. Presenti anche un'area ristorazione e una commerciale.ANCHE UN NUOVO BOSCO DI BETULLE Guidati dal proposito di preservare il più possibile le peculiarità storiche della preesistenza e con l'obiettivo di dare vita a un polo culturale urbano attrattivo, gli architetti sono intervenuti anche su alcuni elementi fortemente identitari dell'ex centrale. I quattro camini, alti 70 metri e visibili a distanza, sono stati riconvertiti in un'ottica sostenibile: ora sono dispositivi per "catturare" l'aria più pulita, attivare la ventilazione naturale e ridurre i consumi energetici dell'articolato complesso. Anche la natura fa parte del progetto, come testimonia la scelta di piantumare un bosco di betulle e cespugli a ridosso della struttura, su una panoramica collinetta artificiale. Interamente dedicato alla trasformazione della cultura russa negli ultimi tre decenni, il programma della prima fase di apertura di GES-2 include una serie di appuntamenti; fra questi, la grande collettiva To Moscow! To Moscow! To Moscow!, con opere che vanno dai primi del Novecento fino a nuove commissioni appositamente realizzate per l'occasione. [Immagine in apertura: GES-2 House of Culture. Photo: Michel Denancé 2021]
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