Ad aprile si è concluso il restauro del ciclo pittorico della Cappella Brancacci di Firenze. A cura dell’Opificio delle Pietre Dure, attraverso innovative tecniche di indagine l’intervento ha rivelato alcuni caratteri inediti dell'opera, che alimentano nuove ipotesi sull'originaria immagine dei dipinti. Le novità saranno svelate nella primavera 2025, nel corso di un convegno.

Firenze, novembre 2020: un piccolo frammento dell’affresco raffigurante la Disputa di Simon Mago, dipinta da Filippino Lippi gli inizi degli anni Ottanta del Quattrocento nella Cappella Brancacci di Firenze, si distacca. Un episodio che fa emergere la necessità di analizzare lo stato di conservazione generale del ciclo pittorico e, successivamente, di avviare un’operazione di restauro. Dopo un lungo intervento, portato avanti scrupolosamente dall’Opificio delle Pietre Dure e sostenuto dalla Fondazione Friends of Florence e da Jay Pritzker Foundation, l’intera superficie pittorica del bene oggi torna finalmente a splendere.STORIA E RESTAURO DELLA CAPPELLA BRANCACCI DI FIRENZECapolavoro assoluto del Rinascimento, la Cappella Brancacci si trova all'interno della chiesa di Santa Maria del Carmine, a Firenze. Come noto, conserva un prezioso ciclo pittorico avviato da Masolino e Masaccio e poi completato da Filippino Lippi, la cui realizzazione a partire dal 1423 si deve al ricco mercante Felice Brancacci. Nonostante i rischi corsi nei secoli – dal tentativo di trasformazione della cappella in stile barocco nel 1680 fino all'incendiò che nel 1771 devastò l’interno della chiesa – gli affreschi sono giunti fino a noi. Il recente intervento, completato nell'aprile 2024, è stato condotto a termine dopo un approfondito studio delle superfici e un accertamento delle condizioni conservative dell’intera opera, che presentava numerosi distacchi dell'intonaco. Sulle superfici murarie si è proceduto attraverso la sperimentazione di nuovi sistemi di pulitura superficiale e controllata a base di gel viscoelastici. Altro punto saliente dell'operazione è stato la progettazione delle strategie per il monitoraggio da adottare nel futuro, con l’obiettivo di mantenere l'integrità dell’opera negli anni a venire.COME VISITARE LA CAPPELLA BRANCACCIL'impiego di tali tecniche di indagine innovative ha inoltre consentito di riportare alla luce dei caratteri materici del contesto figurativo che, fino a questo momento, erano rimasti nascosti. La scoperta ha permesso di avanzare nuove e più dettagliate ipotesi circa la ricostruzione dell’immagine originaria dei dipinti, che potrebbero riscrivere la storia dell’intero ciclo pittorico. I risultati emersi saranno svelati al pubblico durante una conferenza annunciata per la primavera del prossimo anno. Nel frattempo, così com'è stato durante il restauro, la Cappella Brancacci è aperta al pubblico tutti i giorni (eccetto il martedì).[Immagine in apertura: Firenze, il restauro della Cappella Brancacci. Foto a cura del CNR - ISPC]
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