Con un allestimento profondamente rinnovato, che intende rendere omaggio a Jannis Kounellis, torna ad accogliere i visitatori il Museo Archeologico Oliveriano di Pesaro, che sarà Capitale Italiana della Cultura 2024. Allestito in un palazzo del XVII secolo nel centro città, ripercorre mille anni di storia locale con importanti reperti archeologici. 

La designazione di Pesaro Capitale italiana della cultura 2024, avvenuta nel marzo scorso, rappresenta un'importante traguardo per la città d'arte marchigiana. Fra i progetti avviati, già prima di conquistare il titolo, rientra il rinnovamento del Museo Archeologico Oliveriano, che si è recentemente concluso: la storica istituzione è pronta a svelare la propria nuova veste a partire dal 13 dicembre prossimo.RIAPRE IL MUSEO ARCHEOLOGICO OLIVERIANO DI PESARO Il rinnovato volto del museo si deve a STARTT, studio di architettura e trasformazioni territoriali fondato da Simone Capra, Claudio Castaldo e Dario Scaravelli, con sede a Roma. L'intervento architettonico dà forma al progetto scientifico proposto ed elaborato dall'archeologa del MiC Chiara Delpino, che ha messo a punto un percorso di visita in cui vengono documentati mille anni di storia del territorio: dal periodo piceno alla tarda età imperiale. Quattro sono le sezioni espositive, ovvero quella dedicata alla necropoli picena di Novilara, quella sul luogo di culto locale denominato lucus pisaurensis, quella sul municipio di Pisaurum e, infine, il focus sul collezionismo settecentesco. Quest'ultima, in particolare, fa luce sulla genesi stessa dell'Oliveriano, che nasce in seguito al lascito testamentario dell'archeologo ed erudito pesarese Annibale degli Abbati Oliveri: vissuto fra il 1708 e il 1789, decise di lasciare ai suoi concittadini il proprio patrimonio bibliotecario, documentario e archeologico. Della raccolta fanno parte anche i reperti a lui donati dall'amico e intellettuale dell'epoca Giovan Battista Passeri. IL NUOVO ALLESTIMENTO CHE OMAGGIA KOUNELLIS Jannis Kounellis, uno dei grandi nomi dell'arte contemporanea europea, scomparso nel 2017, è la figura alla quale l'allestimento di STARTT intende rendere omaggio. La sua lezione sull’uso poetico del frammento, in particolare, viene chiamata in causa dai progettisti per "attivare" le corde emotive dei visitatori nel rinnovato museo, che occupa il primo piano di uno storico palazzo nel cuore di Pesaro. Operando all'interno di una struttura antica, l'obiettivo dei progettisti è stato fare in modo che architettura storica, reperto e supporto potessero interagire reciprocamente, evitando di concepire lo spazio esistente come mero contenitore. Il rinnovamento del museo è stato curato e finanziato dal Comune di Pesaro (con un importo totale di oltre 1.200.000 euro) e dal Ministero della Cultura. Inaugurato nella precedente sede di Palazzo Olivieri il 2 maggio 1793, dopo varie vicissitudini e un lungo periodo di chiusura nel Novecento, dalla prossima settimana l'Oliveriano si appresta a scrivere una nuova pagina della sua storia. [Immagine in apertura: una sala del nuovo Museo Archeologico Oliveriano di Pesaro]
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