Aperta fino al 4 settembre prossimo, la mostra "XXL Paper – big, bigger, biggest!" in corso al Rijksmuseum di Amsterdam riunisce opere di dimensioni considerevoli presenti nella collezione del museo. Rivelando non poche sorprese sul patrimonio della prestigiosa istituzione...

La storia dell'arte è ricca di "opere cult" la cui fama è assolutamente indipendente dalle dimensione fisiche del manufatto stesso. Lo testimonia, fra i vari esempi possibili, la Gioconda di Leonardo da Vinci: il dipinto a olio su tavola "emblema" del Louvre ha una grandezza considerata "contenuta": 77×53 centimetri. Ma cosa avviene provando a invertire la prospettiva e concentrando l'attenzione su quelle opere talmente grandi da essere anche raramente esposte, a causa del loro significativo peso e ingombro, nonché della loro fragilità? Un quesito con il quale ha scelto di misurarsi il Rijksmuseum di Amsterdam, sede fino al 4 settembre 2022 di una mostra che riunisce i "pesi massimi", almeno dal punto di vista dimensionale, della propria collezione.AD AMSTERDAM UNA MOSTRA DI MAXI OPERE D'ARTE Dall'inequivocabile titolo XXL Paper – big, bigger, biggest!, la rassegna appena inaugurata eleva a criterio curatoriale le dimensioni "extra formato" di una serie di lavori artistici appartenenti alle raccolte museali. Come messo in evidenza da Taco Dibbits, direttore del Rijksmuseum, si tratta di opere che spesso, proprio a causa delle impressionanti dimensioni, hanno avuto una visibilità pubblica ridotta. Eppure stiamo parlando di esemplari rari, magistralmente eseguiti e in grado di colpire per la loro bellezza e unicità e di raccontare aneddoti e storie carichi di stupore. Grazie a questo progetto espositivo, a emergere dai depositi a beneficio dei visitatori del museo olandese è dunque un'eclettica serie di opere che copre un lasso temporale esteso dal 1500 ai giorni nostri. Si va dalla xilografia che riproduce l'albero genealogico dell'imperatore Carlo V, la cui altezza sfiora i 7 metri, alla maxi fotografia Gunkanjima di Sanne Peper, autrice olandese classe 1963.CUORISITÀ E SCOPERTE DALLA COLLEZIONE DEL RIJKSMUSEUM DI AMSTERDAM Scandagliando le collezioni del Rijksmuseum secondo il parametro dimensionale, la mostra dà luce anche a una porzione del suo patrimonio "funzionale" alla concreta esecuzione di opere monumentali. Appartengono a questa casistica, ad esempio, i disegni o i cartoni a dimensioni reali impiegati nei processi finalizzati alla realizzazione di vetrate per edifici religiosi (come quelli per la cattedrale di St Martin a Utrecht, messi a punto da Richard Roland Holst nel XX secolo), di arazzi o di altri interventi artistici. Non poche le sorprese emerse nelle fasi di lavorazione della mostra: la scoperta principale è quella di un ciclorama, rimasto arrotolato nel deposito per decenni e archiviato nei database come "arazzo". In occasione di XXL Paper – big, bigger, biggest!, è stato srotolato e studiato per la prima volta. Dall'analisi diretta sono emersi dubbi sulla sua reale natura ed è infine stato rivelato che apparteneva al Reuzencylorama, un gigantesco ciclorama che riuniva visioni di paesaggi della Svizzera, dell'Austria e dell'Italia. A commissionarlo, alla metà del XIX secolo, fu l'uomo d'affari tedesco Ferdinand Reichardt: dipinto a Berlino da alcuni scenografi, questo lavoro fu al centro di una tournée con tappe nei Paesi Bassi, in Belgio, Inghilterra e nell'Europa meridionale. [Immagine in apertura: Fragment of a cyclorama (moving panorama) (detail), Borgmann brothers and Heinrich Heyl (attributed to), c. 1853, width 180 cm × length 2309 cm. The conservation of the cyclorama is made possible by the Bank ten Cate & Cie. Fund/Rijksmuseum Fund]
PUBBLICITÀ