"Sembra vivo!” è il titolo della mostra (e sicuramente sarà anche la frase più pronunciata dal pubblico) dedicata alle opere iperrealiste di Maurizio Cattelan, Ron Mueck, George Segal, Carole Feuerman e tanti altri. In esposizione fino al 4 ottobre al Palazzo Bonaparte di Roma.

La scultura iperrealista da sempre stupisce, provoca e confonde fino a creare un cortocircuito che disorienta e fa interrogare chi la fruisce circa l'affascinante veridicità dell'illusione. Sembra vivo! è il titolo della mostra che, attraverso il lavoro di alcuni dei più importanti artisti contemporanei, ne offre uno spaccato di calibro internazionale. Visitabile fino al 4 ottobre presso il Palazzo Bonaparte di Roma, il percorso espositivo raccoglie 43 grandi installazioni frutto del lavoro di 29 artisti, tra i quali Maurizio Cattelan, Ron Mueck, George Segal e Carole Feuerman. La vasta selezione di opere, provenienti da collezioni di tutto il mondo, rivela il carattere internazionale del movimento iperrealista che, dagli anni Settanta in poi, si è costantemente evoluto adottando tecniche sempre nuove e variegate di modellazione, fusione e pittura della materia, per raggiungere livelli sempre più alti nella rappresentazione realistica della figura umana. IL PERCORSO ESPOSITIVO La mostra, ideata dall’Institut für Kulturaustausch e curata da Maximilian Letze in collaborazione con Nicolas Ballario, si interroga sul significato dell’essenza del visibile attraverso opere e figure anonime a grandezza naturale che riproducono, in modo quasi maniacale e surreale, la realtà. Forme, contorni e texture del corpo umano e non solo sono al centro del percorso espositivo, che si articola in sei sezioni, ognuna delle quali esplora un aspetto diverso della relazione tra corpo e natura umana. GLI ARTISTI DELLA MOSTRA "SEMBRA VIVO!" Si parte dalle opere piene di dettagli degli artisti Duane Hanson e John DeAndrea, che sembrano rappresentare cloni umani, per arrivare alle sculture monocromatiche di George Segal. La mostra continua con la sezione dedicata alle parti del corpo, in cui troviamo un'opera di Maurizio Cattelan. I capitoli seguenti del percorso espositivo sono rivolti ai formati insoliti delle opere di Ron Mueck, che riflettono sul tema della nascita e della morte, e al lavoro degli artisti Evan Penny e Patricia Piccinini, che indagano la relazione tra mondo digitale e comprensione della realtà. La mostra si conclude con la sezione dedicata al mondo animale, che apre una riflessione sull'artificialità e sull'antropizzazione della natura. [Immagine in apertura: Segal George, Blue Girl on ParkBench, 1980]
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