Sarà lo studio Johnston Marklee, guidato dagli architetti Sharon Johnston e Mark Lee, a occuparsi della ristrutturazione e del riadattamento funzionale dello studio-residenza newyorkese dell'artista Roy Lichtenstein. La vedova del maestro della Pop Art ha annunciato di donare l'immobile al Whitney Museum of American Art, che lo utilizzerà come sede dell'Independent Study Program.

A quattro anni dalla nascita della Roy Lichtenstein Study Collection, si consolida la collaborazione fra gli eredi dell'artista e il Whitney Museum of American Art di New York. Dopo che la fondazione intitolata all'esponente della Pop Art scomparso nel 1997 ha donato oltre 400 opere all'istituzione museale statunitense, la sinergia cresce ora con un'importante "novità" architettonica. Dorothy Lichtenstein, vedova del pittore, ha infatti deciso di mettere nelle disponibilità del WMAA lo studio del celebre autore. L'immobile sarà direttamente gestito dal Whitney, che ne adatterà gli spazi a una nuova funzione pubblica.LO STUDIO DI LICHTENSTEIN DIVENTA UNA CASA PER ARTISTI Situato al 741/745 di Washington Street, l'edificio in questione è stato costruito nel 1912. inizialmente utilizzato come officina per la lavorazione dei metalli, venne acquistato da Lichtenstein nel 1987. Con una superficie di poco superiore a 800 metri quadrati, dopo la ristrutturazione l'edificio ospitò la residenza e lo studio newyorkese dell'artista fino alla sua scomparsa. Successivamente la Fondazione Lichtenstein lo ha utilizzato per diverse attività. La fase che sta per aprirsi manterrà inalterata la vocazione del luogo, che continuerà ad accogliere artisti e intellettuali, proiettandosi nel futuro. Ospiterà, infatti, in forma permanente l'Independent Study Program (ISP) del Whitney, ovvero il prestigioso (e selettivo) programma di formazione destinato ad artisti, curatori e studiosi. OBIETTIVO 2023 PER LA RIAPERTURA DELL'EDIFICIO Per il direttore del museo, Adam D. Weinberg, si tratta di "un magnifico atto di generosità", in linea con gli episodi che, a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta, hanno contribuito a rendere feconda la relazione fra l'artista e l'istituzione. Un vero e proprio "rapporto d'elezione", avviato nel 1965 con l'inclusione dei lavori di Roy Lichtenstein nella Annual Exhibition and A Decade of American Drawings, 1955–1965, e proseguito nei decenni con decine di mostre e, più di recente, con la partnership siglata con la Fondazione Lichtenstein. Il WMAA intende trasferire il suo programma di studio ISP nell'edificio a partire dall'estate 2023, ovvero in concomitanza con il centenario della nascita dell'artista. L'obiettivo è impiegarlo anche per iniziative a carattere educativo, residenze e per la formazione degli insegnanti. A curare gli aspetti architettonici dell'operazione sarà lo studio di architettura Johnston Marklee, scelto dal museo dopo una ricerca mirata. Fondato nel 1998 e di base a Los Angeles, lo studio ha all'attivo interventi in quattordici Paesi, fra Nord e Sud America, Europa e Asia; fra i progetti recenti c'è anche la ristrutturazione del Museum of Contemporary Art Chicago, aperto a settembre 2017. [Immagine in apertura: Roy Lichtenstein in his Washington Street studio, circa 1988. Artwork © Estate of Roy Lichtenstein. Photograph © Bob Adelman]
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