Il saggio dedicato alla "filosofia" di Diabolik e Alan Ford
LETTERATURA
Cosa hanno in comune Diabolik, l'oscuro personaggio nato dalla fantasia delle sorelle Giussani, e Alan Ford, l'agente speciale squattrinato creato da Max Bunker e Magnus? Entrambi furono il riflesso del loro mondo e dei cambiamenti in corso nella Milano degli anni Sessanta. Un nuovo saggio lo dimostra.
Siamo a Milano, negli anni Sessanta. È
qui, nel capoluogo meneghino – una città nella quale il tempo sta
assumendo sempre più la forma di una partitura scandita dal boom
economico in corso – che fanno il loro esordio due
personaggi che avrebbero segnato per sempre la storia del fumetto
italiano: Diabolik e Alan Ford, due figure opposte eppure per certi
versi complementari, se non altro perché entrambe rispecchiarono,
al momento del loro debutto, una serie di aspetti tipici della
società dell'epoca.
Senza ombra di dubbio, il famoso ladro
creato nel 1962 dalle sorelle Giussani, e l'iconico agente segreto
frutto della fantasia di Max Bunker e Magnus, stravolsero radicalmente il modo di leggere e concepire fumetti nel nostro Paese. Con
le loro storie i ragazzi abbandonarono i supereroi di stampo americano per
abbracciare due nuovi protagonisti che più diversi tra loro non
avrebbero potuto essere: un criminale spietato che la faceva sempre
franca, e un agente segreto “sfigato” e povero in canna.
IL SAGGIO SU DIABOLIK E ALAN FORD
Un nuovo saggio critico edito da
Mimesis analizza il successo di queste due figure immaginarie,
calandole nel contesto storico in cui nacquero e mettendo in risalto
le analogie tra quanto avveniva nelle loro storie e quanto invece
succedeva fuori dalle pagine del libro, nel mondo vero.
“Gli
anni Sessanta sono stati il decennio che ha visto protagonista la
gioventù più creativa, libera e ribelle dell'intera storia
dell'umanità”, scrive Davide Steccanella nell'introduzione al
volume, dal titolo La filosofia di Diabolik e Alan Ford
(nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina). “Quella
che ha tentato di trasformare in modo radicale un mondo dominato da
vecchi modelli e devastato dall'ennesima guerra, che, come tutte le
guerre, aveva rovesciato sulla popolazione stremata un carico di
morte e carestia”.
TRA FILOSOFIA E FUMETTO
Riflettendo nei loro episodi le
dinamiche sociali di quegli anni, i conflitti in corso, e allo stesso
tempo soddisfacendo il bisogno di evasione di una popolazione in cerca di svaghi e
intrattenimento, i fumetti di Diabolik e Alan Ford si confermarono
presto come "testimoni" eccellenti di un mondo che andava verso
nuovi lidi. Nonostante il primo abbia compiuto sessant’anni, e il
secondo abbia superato abbondantemente le cinquanta primavere, i loro
personaggi sono ancora oggi attuali e molto amati. In un’epoca che
brucia tutto in fretta, questo libro cerca di capire le ragioni di un
successo così duraturo.