Dopo un complesso e delicato restauro durato ben 7 anni, la "Deposizione" di Rosso Fiorentino, maestro del Manierismo, torna finalmente a Sansepolcro. L'intervento ha permesso di ripristinare l’antico splendore della superficie pittorica, agendo sulle lacune e sulle abrasioni dovute al tempo e ai precedenti restauri.

La Deposizione di Cristo dalla Croce, capolavoro manierista eseguito da Rosso Fiorentino nel 1528, viene finalmente restituita al pubblico dopo un lungo e minuzioso restauro a cura dell’Opificio delle Pietre Dure. La pala, caratterizzata da un’intensa drammaticità tipica del primo Manierismo italiano, aveva lasciato la Chiesa di San Lorenzo di Sansepolcro nel gennaio del 2016, a seguito della rilevazione di notevoli lacune e deterioramenti. In particolare, erano numerosi i sollevamenti della superficie, dovuti alla rigidità della tavola in legno di pioppo (risalente al precedente restauro avvenuto alla fine del Settecento).LA DEPOSIZIONE DI ROSSO FIORENTINO TORNA A SANSEPOLCRODopo le consuete indagini diagnostiche preliminari – che hanno consentito di rivelare le tecniche e i materiali utilizzati, sia dall’artista che nei restauri precedenti –, si è intervenuti sulla struttura, rimuovendo il legno non originale che nei secoli aveva causato i sollevamenti. Si è poi passati al ripristino della superficie pittorica, prima attraverso una pulitura (che ha lasciato emergere le svariate abrasioni dovute a precedenti restauri troppo aggressivi), poi integrando cromaticamente le lacune. Parallelamente, il pavimento della Chiesa di San Lorenzo, risalente agli anni Sessanta, è stato sostituito, e la cornice con le decorazioni in gesso che racchiude la Pala di Rosso Fiorentino è stata anch’essa oggetto di manutenzione. E non solo: è stato predisposto anche un nuovo sistema di illuminazione per valorizzare la fruizione dell’opera.I DETTAGLI DEL RESTAURO“Il complesso intervento di restauro”, ha dichiarato Sandra Rossi, direttore del settore di restauro dei dipinti mobili dell'Opificio delle Pietre Dure, “ha permesso di restituire la completa leggibilità a un testo fondamentale nello svolgimento della pittura della prima Maniera italiana. Le indagini sulla tecnica pittorica dell’artista ne hanno, infatti, rivelato l’espressività e la modernità fuori dal comune: una pennellata caratterizzata da un tratteggio incrociato continuamente spezzato, quasi grafico. Sono emersi, inoltre, interessanti dettagli operativi come l’utilizzo della tecnica detta ‘al risparmio’ che, lasciando intenzionalmente a vista il fondo cromatico bruno, lo rende elemento figurativo. Il restauro ha, infine, svelato commoventi dettagli, come la presenza di una piccola margherita in primo piano, da tempo non più visibili a causa delle precarie condizioni di conservazione della pellicola pittorica”.[Immagine in apertura: Rosso Fiorentino, Deposizione di Cristo dalla Croce, Sansepolcro, Chiesa di San Lorenzo. Immagine in luce diffusa del dipinto dopo il restauro. Simone - Studio Esseci]
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