Il monumentale intervento di Land Art sulle vette del Monte Bianco
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Svelato il nuovo sensazionale intervento di Saype, artista franco-svizzero che opera al confine tra Street e Land Art: si tratta dell’opera più ad alta quota dell’artista, creata sulle vette del Monte Bianco.
Usando vernici
totalmente naturali e biodegradabili – composte da carbone, gesso e
proteine del latte –, Saype ha già realizzato alcune tra le opere
più mozzafiato della storia della street art: il monumentale
progetto davanti al Palazzo
del Parlamento di Belfast,
l’intenso messaggio di sostenibilità ambientale nel deserto
dell’Oman, e i mastodontici
graffiti a Rio
de Janeiro, sono solo alcuni dei
più recenti interventi siglati dall'autore franco-svizzero.
L’INTERVENTO DI SAYPE SUL MONTE
BIANCO
Nel corso degli
anni, l’artista ha toccato i luoghi più iconici del mondo, ma
questa volta si è spinto oltre i confini del cielo con una
straordinaria opera ad alta quota sul Monte
Bianco. Il monumentale disegno
ecosostenibile, realizzato dall’artista tra la fine di giugno e i
primi giorni di luglio, investe i silenziosi pascoli alpini che
sovrastano la stazione intermedia di Skyway Monte Bianco: il
Pavillon. Si intitola Une Grande Dame,
si trova a 2.500 metri d’altezza, e rappresenta un’anziana
signora che, insieme alla nipotina, contempla la montagna. L’opera
temporanea, che scomparirà con la crescita dell’erba, sarà
visibile nel mese di luglio dalla funivia.
LA STREET ART ECOSOSTENIBILE DI SAYPE
L’effimerità
dell’opera si contrappone all’indelebile messaggio che porta con
sé: prendersi cura della natura, trasmettendo i valori ambientali
alle prossime generazioni, consegnandogli un mondo più vivibile e
consapevole. Proprio dall’amore per la montagna nasce infatti nello
street artist la necessità dell’impegno nella tutela del
patrimonio naturale del nostro Pianeta. “Il
Monte Bianco è un luogo iconico ed emblematico”,
ha affermato l’artista, “un ambiente
che cambia velocemente ma fragile al contempo, di cui abbiamo il
dovere di prenderci cura. La sua magnificenza ci ricorda di quanto
sia grande la natura rispetto all’uomo”.
[Immagine in
apertura: photo credits SAYPE]