Durante i lavori di restauro condotti sulle statue di Memnon e sul Tempio del faraone Amenhotep III a Luxor, gli archeologi hanno scoperto dei preziosi frammenti riconducibili a due statue a forma di sfinge in onore del sovrano e una serie di altri importanti reperti che forniscono nuovi dettagli sull’antica storia egizia.

L’Egitto non smette di stupire. In attesa dell’apertura del GEM – Grand Egyptian Museum, prevista per il 2022, le numerose scoperte archeologiche degli ultimi tempi mantengono i riflettori puntati sul Paese nord-africano. Questa volta a portare alla luce una serie di reperti di straordinario valore storico-artistico sono stati gli archeologi della missione egiziano-tedesca condotta da Horig Sorosian. Durante i lavori di restauro delle statue di Memnon e del famoso Tempio del faraone Amenhotep III, nella città di Luxor, sono emersi frammenti riconducibili a due statue che ritraggono il sovrano in veste di sfinge e ad alcune rappresentazioni della dea Sekhmet. LA SCOPERTA A LUXOR A dare la notizia delle nuove scoperte archeologiche nella città di Luxor è Mustafa Waziri, Secretary-General of the Supreme Council of Antiquities, spiegando che tra i reperti rinvenuti sono presenti elementi riconducibili a due statue di grandi dimensioni in pietra calcarea del faraone Amenhotep III. Queste due colossali statue con le sembianze di sfinge sono contraddistinte da un copricapo ornamentale a forma di mangusta, dalla lunga barba e da una collana disposta attorno al collo. Grazie a un’accurata pulizia, gli archeologi hanno poi rilevato la presenza di un’iscrizione nella zona del petto con indicato il nome del faraone Amenhotep III, “il prediletto del Dio Amun-Ra”. I RISVOLTI DELLA SCOPERTA IN EGITTO Ad aggiungersi alla lista delle recenti scoperte ci sono anche tre busti di granito nero della dea Sekhmet, i resti di una sala a colonne e alcune pitture murarie che evocano l’antica festa in programma ogni anno per riaffermare il ruolo del faraone come sovrano.[Immagine in apertura: Colossi of Memnon, Luxor, Egypt. Photo by Jeremy Bezanger on Unsplash]
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