Figura di spicco della corrente impressionista, la pittrice Eva Gonzalès venne ritratta dal suo maestro, Édouard Manet, in un celebre dipinto del 1870. Nuove indagini condotte sull'opera hanno svelato dettagli inaspettati sul metodo di lavoro e sullo stile dell'artista francese, che presto saranno al centro di una mostra alla National Gallery di Londra.

Le opere d'arte sono in grado di "parlare", ma siamo davvero in grado di decifrare i loro messaggi? A spingerci verso questo interrogativo sono le sempre più frequenti rivelazioni che emergono dagli esami ai quali vengono sottoposti, in particolare, disegni e dipinti, inclusi quelli eseguiti da indiscussi maestri dell'arte internazionale. Stavolta a finire sotto i riflettori (non solo degli specialisti del settore) è il ritratto che Édouard Manet realizzò nel 1870 alla pittrice Eva Gonzalès, sua allieva e modella. I dati emersi nel corso di una recente analisi tecnica condotta sull'opera forniscono nuove prospettive interpretative, che saranno raccontate dalla mostra Discover Manet and Eva Gonzalès, in programma dapprima alla Hugh Lane Gallery di Dublino e poi, dal 21 ottobre 2022 al 15 gennaio 2023, alla National Gallery di Londra.DIETRO LE QUINTE DI UN RITRATTO DI MANET Con questo progetto espositivo l'istituzione anglosassone si appresta a inaugurare un ciclo di rassegne che, di volta in volta, si focalizzerà su un singolo dipinto, estendendo la narrazione a una molteplicità di punti di vista. Una modalità in grado di aprire percorsi inattesi, esattamente come avvenuto in questo caso. In particolare, la radiografia e la scansione a fluorescenza realizzate sul ritratto hanno rivelato importanti (e fin qui non conosciuti) dettagli del metodo di lavoro di Manet. Nel ritrarre l'allieva e collega, il celebre pittore ebbe non poche incertezze e tentennamenti: si mise ripetutamente a lavorare sul suo viso, riavviando il processo più volte. Non solo: animato da quello che è stato definito come "il suo sforzo di creare un senso di spontaneità", rielaborò il disegno dei tessuti e degli arredi, modificandone le angolazioni di rappresentazione e introducendo oggetti ad hoc. La mostra si concentrerà su questi dati, con l'obiettivo dichiarato di svelare il dietro le quinte del dipinto, così da concedere al visitatore la sensazione di trovarsi accanto a Manet, nelle intense e faticose ore di lavoro al cavalletto.ÉDOUARD MANET ED EVA GONZALÈS Parallelamente Discover Manet and Eva Gonzalès costituirà l'occasione per un'indagine sulla vita dell'artista francese Eva Gonzalès, fra le voci femminili della corrente impressionista. Nata in una famiglia benestante e vissuta fra 1847 e il 1883, entrò nello studio di Manet nel 1869, all'età di 22 anni; fu anche una delle modelle preferite, come testimonia questo lavoro. La mostra farà luce sulla sua parabola artistica, mettendo in evidenza le specificità della sua produzione e del suo stile, che la resero una figura autorevole del movimento impressionista. La sua esperienza di artista donna nella Parigi del XIX secolo verrà inoltre analizzata in relazione ad autrici coeve o dalla generazione precedente: saranno quindi esposti autoritratti realizzati da artiste attive dal XVIII secolo fino all'inizio del XX, posti in dialogo con i loro ritratti dipinti da colleghi e insegnanti maschi.  [Immagine in apertura: Édouard Manet, Portrait of Eva Gonzalès, 1870 . Oil on canvas  191.1 x 133.4 cm.  Sir Hugh Lane Bequest, 1917, The National Gallery, London. In partnership with Hugh Lane Gallery, Dublin (detail of head)]
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