Il Museo del Prado di Madrid ha riallestito l'iconica Galleria ionica nord, rilanciando l'importanza delle opere scultoree incluse nella propria collezione con un display permanente.

Il Museo Nacional del Prado di Madrid, con l'intento di offrire al visitatore un prezioso colpo d'occhio sulle opere scultoree facenti parte della sua collezione permanente, ha reso di nuovo disponibile, dopo oltre cento anni, lo spazio della Galleria ionica nord, situata al primo piano del polo museale, accanto alla Galleria centrale. Recuperando la proposta dell’architetto spagnolo Alejandro Sureda, che nel 1881 concepì questo ambiente proprio per accogliere gli interventi scultorei, la "ritrovata" galleria schiude le porte a 56 eccezionali manufatti che coprono un lunghissimo arco temporale, dall'antico Egitto all'età romana, dal Rinascimento al Barocco. LA SCULTURA PROTAGONISTA A MADRID La selezione di opere abbraccia, infatti, in un continuo rimando tra epoche, oltre duemila anni di storia e il genere della ritrattistica risulta essere uno dei fulcri espositivi. Si va dai volti illustri dell'epoca greco-romana ‒ con i ritratti di Omero e Sofocle ‒ ai ritratti femminili modellati sull'iconografia egizia e ripresi anche dagli artisti rinascimentali fino all'intensa raffigurazione della Medusa di matrice settecentesca. Non mancano i riferimenti alla mitologia e al mondo animale, a riprova della eccezionale varietà di una raccolta scultorea costruita nei secoli dai sovrani della monarchia spagnola e poi confluiti nella collezione del Prado a partire dall'Ottocento. LE ORIGINI DELLA GALLERIA IONICA AL PRADO In aggiunta alle sale destinate a ospitare le opere scultoree al piano terra dell'edificio progettato da Juan de Villanueva, le due gallerie al primo piano, disposte lungo la facciata, furono modificate, tra il 1878 e il 1881, dall'architetto Alejandro Sureda e rimasero aperte fino al 1919, ispirandosi nel nome alle colonne in stile ionico che le arricchirono. Le opere furono installate su piedistalli in gesso e il medesimo materiale fu utilizzato per i cartigli che riportavano sulle pareti i nomi di alcuni celebri scultori, a riprova di un approccio ampio e onnicomprensivo alla storia del linguaggio scultoreo. [Immagine in anteprima: Anonimo italiano, Medusa, marmo bianco, 1770-1800 circa. Museo Nacional del Prado, Madrid]
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