Ucraina, Perù, Nepal, Egitto, Burkina Faso, Regno Unito, Portogallo, Australia: questi i Paesi che beneficeranno degli oltre 10 milioni di dollari di finanziamenti annunciati dal World Monuments Fund per la salvaguardia di siti di interesse storico. Ecco quali sono nel dettaglio e perché necessitano di interventi immediati.

Cambiamento climatico, conflitti armati, eventi catastrofici e improvvisi, deterioramento, overtourism: è ampia la lista dei rischi che corre il patrimonio storico, architettonico, artistico e archeologico internazionale. Fin dalla sua istituzione, nel 1965, l'organizzazione non profit World Monuments Fund (WMF) ha promosso azioni di tutela su scala globale, collaborando con governi, finanziatori e comunità locali. A frequenza biennale redige e rende nota la lista World Monuments Watch, in cui vengono elencati i luoghi di rilevanza storico-culturale ritenuti in pericolo. Risale ad alcuni giorni fa l'annuncio dello stanziamento di oltre 10 milioni di dollari per la salvaguardia di preziosi (e vulnerabili) siti monumentali che necessitano con urgenza di interventi.I SITI IN PERICOLO SECONDO IL WORLD MONUMENTS FUND Tipologia ed entità dei finanziamenti si differenziano a seconda delle necessità. Va specificato che non si tratta solo di sostegni "puntuali", ma anche di impegni a lungo termine che consentono l'adozione di strategie di conservazione innovative, in grado di generare un impatto valutato come "trasformativo". Rientra in tale categoria, ribattezzata Signature Project Expansions, la conservazione del sito cambogiano di Phnom Bakheng, costruito tra il IX e il X secolo e impiegato come "state temple" della prima capitale khmer nella regione di Angkor. WMF sta operando in loco già dal 2004, occupandosi ad esempio del restauro di una porzione del tempio centrale: un intervento che proseguirà anche grazie al contributo di un donatore che ha scelto di restare anonimo. Un'ulteriore gamma di operazioni è racchiusa nella definizione Targeted Interventions, della quale fanno parte studi mirati, interventi fisici o misure da adottare tempestivamente. Un esempio concreto in tal senso è fornito dal supporto che il WMF sta fornendo fin dall'inizio delle ostilità, ancora in corso, all'Ucraina. Come? In termini di forniture per proteggere i siti del patrimonio locale e di monitoraggio costante. IL WORLD MONUMENTS FUND E I KEW GARDENS DI LONDRA Nel complesso a beneficiare dello stanziamento recentemente reso noto saranno pure siti estremamente eterogenei fra loro, collocati anche in Perù, Nepal, Egitto, Burkina Faso, Regno Unito, Portogallo e Australia. Si va dalle fragili testimonianze archeologiche della civiltà Chachapoyas, in Perù, "celate" all'interno del remoto Parco Nazionale del Río Abiseo, ai murales che dal 1945 accolgono i visitatori del porto di Lisbona, realizzati dall'artista José de Almada Negreiros nelle stazioni marittime di Alcântara e Rocha do Conde d'Óbidos, passando per il Kinchela Aboriginal Boys Training Home di Kempsey, in Australia, e per la Maison du Peuple di Ouagadougou, in Burkina Faso. Probabilmente più nota al grande pubblico è poi la Palm House nei londinesi Kew Gardens: eretta nel 1848, all'interno di quella che viene considerata come la principale istituzione botanica del mondo, è una delle più grandi strutture del genere a livello internazionale. Resa celebra dalla sua bellezza e apprezzata per l'uso innovativo dei materiali e per l'avveniristica costruzione, accoglie oltre 2 milioni di visitatori all'anno. Per la prima volta nella sua storia, il WMF sta collaborando a un progetto con una duplice finalità: il restauro della Palm House e la drastica riduzione della sua produzione di carbonio entro il 2030, attraverso l'applicazione di soluzioni innovative, potenzialmente replicabili anche in serre storiche ad altre latitudini. [Immagine in apertura: Foto di Max Letek su Unsplash]
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