La vita di Dora Maar diventa un'opera teatrale
DANZA E TEATRO
La vita di Maar, compagnia di vita di Pablo Picasso per circa dieci anni a partire dal 1936, è al centro di una nuova pièce teatrale che ne racconta la parabola artistica ed esistenziale. Succede al Teatro Filodrammatici di Milano.
Associata in maniera indelebile alla
figura di Pablo Picasso, di cui fu a lungo musa e amante, Dora Maar è
stata prima di tutto un’artista poliedrica e dalla forte attitudine
sperimentale, tanto da confermarsi negli anni come uno tra i volti
più rappresentativi del movimento surrealista. Straordinaria
testimone della Parigi del primo Novecento, e del grande fermento
creativo che all'epoca attraversava la Ville Lumière, l'artista
francese si prepara a essere “riscoperta” grazie a un nuovo
spettacolo teatrale. Un evento che punta a ripercorrere la vita della
fotografa, pittrice e modella, facendo luce su tre fasi cruciali
della sua esistenza.
DORA MAAR TRA FOTOGRAFIA E PITTURA
In programma al Teatro Filodrammatici
di Milano a partire da oggi (21 febbraio), la pièce teatrale diretta
da Francesco Frongia – dal
titolo Ritratto di Dora M. – ruota attorno alla figura di
questa protagonista assoluta dell'arte del Novecento.
A essere indagata in primo luogo sarà
la sua straordinaria produzione fotografica. È nell'arco di tempo
tra il 1931 e il 1937 che la Maar inizia una serie di viaggi in giro
per l'Europa, con l'obiettivo di catturare l'atmosfera e il tono
vitale di Barcellona e di altre città straniere. Amante del filosofo
Georges Bataille, e amica di Jacques Prévert e Luis Buñuel,
l'artista è attratta da vagabondi, mendicanti, madri sole e con i
figli piccoli: la sua produzione fotografica è colma di scatti che
sono emblematici della sua capacità di riuscire a cogliere il dramma
della condizione umana.
LA STORIA DI DORA MAAR
Nonostante le doti da fotografa, dopo l'incontro con Pablo Picasso l'artista
decide di abbandonare la macchina fotografica per dedicarsi a tempo
pieno alla pittura. La scelta non si rivelerà azzeccata. Di fronte
al cavalletto Dora Maar non riesce ad esprimere il meglio di sé. Il
cambio di rotta artistico diventa sintomatico della rivoluzione
causata da Picasso nella vita dell'amante, che a quel punto smette di
essere la donna libera e indipendente di un tempo, lasciandosi
consumare dalla personalità dirompente e narcisista del pittore.
Prodotto dal Teatro Filodrammatici di
Milano e dalla Fondazione Teatro Due di Parma, lo spettacolo teatrale
si sofferma su questo drastico slittamento di prospettiva, sia
artistico che esistenziale. Infine, a essere raccontato sul
palcoscenico è l'ultimo e misterioso periodo di vita dell'artista:
sola e in preda a una grave crisi psicotica causata dalla conclusione della
relazione con Picasso, Dora Maar trova nella religione una strada per
superare l'abbandono. I decenni finali della sua esistenza sono
dettati dalla preghiera e dalla meditazione: una clausura misteriosa
che durò quasi cinquant’anni e in cui nessuno fu mai ammesso. In
programma fino al prossimo 26 febbraio, lo spettacolo sarà
interpretato da Ginestra Paladino, con la sceneggiatura di Fabrizio
Sinisi e la musica di Carlo Boccadoro.
[Immagine in apertura: Ginestra
Paladino in Ritratto di Dora M.]