Lo scavo di San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena, che nel 2022 aveva portato alla luce ben 20 statuette in bronzo, continua a "regalare" meravigliosi reperti archeologici. Dal sito arriva la notizia del ritrovamento di un Apollo in marmo (e di una rarissima iscrizione bilingue etrusco-latino).

La campagna di scavi di San Casciano dei Bagni aveva già portato alla luce, nel 2022, un deposito di straordinario rilievo: oltre venti statue di bronzo in perfetto stato di conservazione e centinaia di ex voto, oggetti, monete, che presto troveranno “casa” in un nuovo museo appositamente pensato in un palazzo cinquecentesco della città in provincia di Siena.  Nel corso del 2023, gli scavi hanno invece lasciato emergere un altare in travertino con una rarissima iscrizione bilingue etrusco-latino: non un'iscrizione funeraria, ma un donario a carattere pubblico, che testimonia la convivenza armoniosa di più popoli agli inizi del I secolo d.C.LA NUOVA SCOPERTA A SAN CASCIANO DEI BAGNI Ma dallo scavo archeologico toscano arriva un'ulteriore ed eclatante sorpresa: la notizia del ritrovamento di una meravigliosa statua marmorea che rappresenta un Apollo Sauroctonos (Apollo con la lucertola).  Rinvenuta sul bordo della vasca sacra – l’acqua termale era infatti l’elemento portante del rituale santuario –, la statua fu fatta a pezzi agli inizi del V secolo d.C., quando la crescente affermazione del Cristianesimo portò alla chiusura del luogo di culto. Diversi esempi, già dall’età arcaica, attestano il legame tra la devozione alla divinità e i riti che coinvolgono le acque termali. Lo stesso Apollo appare a San Casciano già dal 100 a.C.: il santuario, dal II secolo a.C. al III secolo d.C., è infatti incentrato sul ruolo di Apollo. L’archeologo Massimiliano Papini sta già studiando l'opera rinvenuta, per poter ricostruire più dettagliatamente la sua storia.LA STATUA DI APOLLO EMERSA A SAN CASCIANO “Lo scavo del 2023 ha continuato a portare alla luce la complessità di un contesto sacro in continua evoluzione", ha sottolineato l'archeologo Jacopo Tabolli. "Attorno alla sorgente termale per oltre settecento anni si costruisce e consolida un tempio che costituisce certamente il fulcro dell’accoglienza di genti diverse presso il Bagno Grande”.  Il direttore degli scavi Emanuele Mariotti ha aggiunto che, negli ultimi quattro mesi di ricerche, “la topografia del luogo si è arricchita e chiarita, mostrando nuove strutture e bellissime murature che andranno a valorizzare sempre di più il sito, anche in ottica di un futuro parco archeologico-termale. Allo stesso tempo, l’acqua continua a essere la vera protagonista di questo luogo: l’acqua e la grande vasca votiva, dove, ancora sui bordi e dai bordi, esposte e poi celate dagli eventi della storia, spesso drammatici, nuove testimonianze e reperti come la statua marmorea di Apollo sauroctono e il donario bilingue etrusco/latino, ci parlano di arte, divinità, cure, persone e soprattutto di incontro tra la cultura etrusca e il mondo romano”. [Immagine in apertura: la statua di Apollo emerge dallo scavo. Foto di Emanuele Mariotti (copyright SABAP-SI - Comune di San Casciano dei Bagni)]
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