Torna il "Cagliari Urbanfest", kermesse che rivoluziona lo spazio urbano della città sarda con interventi di street art di autori di fama internazionale. Con un focus sulla sostenibilità sociale, questa terza edizione coinvolge anche gli artisti Tellas e Marco Réa.

L’autunno sardo si colora grazie alla street art e alle arti visive con le iniziative del Cagliari Urbanfest, ideato e organizzato da Asteras con la direzione artistica di Ivana Salis e Barbara Catte. La prima fase prende il via in questi giorni: il quartiere Sant’Elia, infatti, è al centro di una serie di interventi artistici che trasformeranno il paesaggio cittadino con opere murali dal significato sociale e attraverso dialoghi aperti con la comunità locale.IL PROGRAMMA DELLA TERZA EDIZIONE DI "CAGLIARI URBANFEST"L'edizione di quest'anno conferma una forte attenzione alla sostenibilità sociale, fil rouge che unisce la variegata proposta del Cagliari Urbanfest. Con il tema Generazioni Metropolitane, la kermesse esprime tanto la diversità delle generazioni coinvolte quanto l’impegno collettivo per trasformare e rigenerare gli spazi urbani periferici, promuovendo inclusione e coesione sociale. Tra i protagonisti del festival spicca lo street artist Tellas, coinvolto nella realizzazione di un murale di grandi dimensioni che dialogherà con l'ambiente del Parco degli Anelli. E ancora, Marco Réa riqualificherà una cabina elettrica con l’opera Il Pane (parte del progetto Cabine d’Autore di E-Distribuzione per il rinnovo urbano). Il 26 ottobre, infine, il collettivo FUORISEDE presenterà #4 FUGA, un happening artistico sul tema del lavoro, ospitato in una pop-up gallery sempre nel parco cittadino.L’ARTE URBANA RIVOLUZIONA LA CITTÀ DI CAGLIARI“Per il terzo anno consecutivo torniamo a Sant’Elia con il 'Cagliari Urbanfest'”, ha dichiarato la presidente di Asteras Ivana Salis, “per proseguire nell’intento di contribuire a ravvivare il quartiere con nuovi murales, opere d’arte partecipata, workshop, incontri con le artiste e gli artisti. Anche quest’anno coinvolgeremo persone di tutte le età in diverse attività del festival, perché pensiamo che l’arte urbana e la partecipazione attiva possano svolgere un ruolo importante nel migliorare la qualità dei luoghi in cui viviamo”.A gennaio, la seconda fase della rassegna si concentrerà sulle arti visive con un programma di progetti espositivi, seminari e incontri che animeranno diversi spazi della città. È il caso delle due mostre collettive: Burnout al Temporary Storing, dedicata al tema delle conseguenze psicofisiche del lavoro nel nostro tempo, e Nuove Illusioni, che approfondirà le implicazioni della finzione nelle nuove tecnologie.[Immagine in apertura: crediti Massimiliano Frau]
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