Quasi 400 pagine e oltre 200 immagini accompagnano "Worlds Unbound: The Art of teamLab", il volume monografico in cui la professoressa e ricercatrice Laura Lee analizza la storia e le traiettorie che hanno contribuito all'ascesa globale del celebre collettivo artistico internazionale.

Correva l'anno 2001 e l'allora neocostituito teamLab debuttava ufficialmente con l'opera Message Tree, esposta al Tokyo Ginza Shiseido Building. Da allora sono trascorsi oltre due decenni (e una pandemia) e il collettivo artistico internazionale, costituito da un team interdisciplinare di specialisti che include artisti, programmatori, ingegneri, animatori CG, matematici e architetti, si è imposto fra le realtà più influenti, richieste e innovative del pianeta. A riannodare i fili di questa storia di successo è oggi Laura Lee: professore associato alla Florida State University e studiosa di cultura visiva contemporanea, con specifico interesse per il Giappone, è l'autrice di Worlds Unbound: The Art of teamLab.TUTTA LA STORIA DI TEAMLAB IN UN NUOVO LIBRO Scritto in inglese ed edito da Intellect Books, il volume offre un'esaustiva panoramica sulla visione artistica e sui risultati di teamLab, evidenziandone la portata rivoluzionaria e le fondamentali innovazioni introdotte nel settore della new media art. Da sempre attivo nel territorio di "confluenza" fra arte, scienza e tecnologia, teamLab lega il proprio nome a opere che incoraggiano verso inedite relazioni tra sé e il mondo, proponendo esperienze immersive inedite e di particolare impatto. Arricchito da un'esclusiva intervista fra Lee e teamLab, nella quale si chiariscono i punti essenziali del processo creativo del collettivo, il libro prende le distanze da un'impostazione sequenziale e cronologica. Piuttosto che elencare, anno per anno, i (tanti) interventi artistici realizzati in giro per il mondo, esamina la "pratica teamLab" secondo quattro macro-tematiche: Ultrasubjective Space; Giappone e natura, Tecno-ecologia; Interattività e co-creazione. Un approccio critico adottato dall'autrice per "rivelare la continuità" che caratterizza tutto il lavoro del gruppo, rintracciabile sia nelle opere più note e identitarie che in quelle meno conosciute al grande pubblico, ma non meno rilevanti. PRONTO A TOKYO NEL 2023 IL NUOVO MUSEO DI TEAMLAB E le novità che riguardano teamLab non si esauriscono con questa monografia fresca di stampa. Lo scorso 31 agosto, infatti, è stato l'ultimo giorno di apertura al pubblico del teamLab Borderless in Odaiba. Inaugurato nel 2018 a Tokyo, il museo d'arte digitale del collettivo riaprirà nel 2023 in una nuova sede, all'interno del progetto Toranomon-Azabudai. Nel solo anno inaugurale lo spazio sull'isola artificiale di Odaiba aveva accolto circa 2,3 milioni di visitatori provenienti da oltre 160 Paesi, divenendo il più visitato museo dedicato a un solo artista; tanti anche i riconoscimenti internazionali ottenuti. In una nota stampa, teamLab ha annunciato che nel nascente spazio espositivo i visitatori potranno vivere un'esperienza ancora più intensa e grandiosa, sempre all'insegna del concetto di "vagare, esplorare, scoprire un mondo senza confini". Nel frattempo dal 2019 è attivo il teamLab Borderless Shanghai e presto apriranno le sedi di Amburgo e Jeddah. [Immagine in apertura: teamLab, exhibition view of teamLab Borderless: MORIBuilding DIGITALARTMUSEUM, 2023, Tokyo © teamLab, courtesy Pace Gallery] 
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