A partire dallo scorso 5 giugno, undici cinema e teatri di Milano sono stati trasformati in “contenitori artistici” grazie agli interventi di altrettanti autori. Una serie di opere site specific create come omaggio ai cittadini e al territorio.

Le bacheche, le vetrine e i foyer di cinema e teatri di Milano si trasformano in sedi espositive di arte contemporanea: “finestre” aperte al pubblico, attraverso le quali scoprire le creazioni di undici giovani artisti della scena nazionale. Succede con Vuoto Apparente, il nuovo appuntamento culturale promosso dal capoluogo lombardo. A essere coinvolte sono sedi diverse del territorio milanese, distribuite tra il centro e la periferia. Fra i cinema e i teatri che hanno aderito all’iniziativa figurano infatti lo storico Zelig, il Cinema Beltrade, il Teatro degli Arcimboldi e il Teatro Franco Parenti. ARTE E SOCIALITÀ Situate in aree diverse della città – da Niguarda a Città Studi, da Porta Romana all’Ortica –, le varie strutture sono eccezionalmente diventate (a partire dallo scorso 5 giugno) luoghi nei quali le arti visive si manifestano occupando spazi altrimenti destinati alla pubblicità. Artisti come Yara Piras, Lucas Memmola, Valentina Lupi e Alberto Messina sono stati invitati a realizzare una serie di opere site specific, “regalate” alla città con l’intento di riattivarne la socialità e l’inclusione. Un progetto curato da Chiara Spenuso, per colmare il “vuoto apparente” lasciato dalla pandemia. [Immagine in apertura: Martinitt – Raffaele Greco. Photo Pietro Cardoso]
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