Realizzata circa un decennio prima dell'iconico ritratto esposto al Louvre, la prima versione della Monna Lisa trova spazio, fino al 26 maggio 2024, nella sede della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino. Arricchita con proiezioni dedicate allo studio del dipinto, la mostra multimediale accompagna il pubblico alla scoperta di un affascinante capolavoro sconosciuto.

Di Gioconda ne conosciamo, molto bene, solo una: quella esposta nelle sale del Louvre che, datata 1503-1506, porta la firma di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, Leonardo da Vinci. In realtà, esiste una seconda e meno conosciuta versione dell'iconico ritratto: si tratta de La Prima Monna Lisa, concepita dal maestro fiorentino circa un decennio prima dell'iconico capolavoro esposto al museo parigino.  Oggi, la prima versione del dipinto che vede protagonista Lisa del Giocondo trova eccezionalmente spazio, fino al 26 maggio 2024, nella prestigiosa sede della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, all'interno del Parco del Valentino.LA PRIMA GIOCONDA AL PARCO DEL VALENTINO Curato dallo studio External Reference, l'allestimento multimediale e interattivo si snoda attraverso otto gallerie, attraverso cui vengono proiettati filmati con ricostruzioni storiche: riprese che permettono ai visitatori di scoprire il lungo processo di studio e di attribuzione del dipinto a Leonardo da Vinci. Il percorso espositivo torinese culmina poi con la vista del dipinto, esposto in una stanza dedicata e custodito – così come l'iconica “sorella” – in una teca illuminata.  Arricchita da un tour audio-visivo che conduce il pubblico attraverso le varie sezioni, l'esposizione approfondisce non solo la storia e la genesi del capolavoro, ma anche tutti gli esami scientifici che sono stati eseguiti negli anni. “Questa mostra ci offre l'opportunità di presentare anche gli enormi passi in avanti che sono stati fatti negli ultimi anni per consolidare l'attribuzione dell'opera a Leonardo. Si tratta di pubblicazioni e ricerche di esperti provenienti da tutto il mondo; infatti, solo negli ultimi 4 anni sono stati pubblicati più di mezza dozzina di libri che presentano nuove prove e che rendono l'attribuzione fuori discussione”, afferma Joel Feldman, segretario generale di Mona Lisa Foundation.LA STORIA DELLA PRIMA MONNA LISA Commissionata a Leonardo nel 1503 dal marito di Lisa del Giocondo, la prima versione della Monna Lisa vede raffigurata la giovanissima donna seduta tra due colonne: tale ritratto, che non rappresenta una copia del celebre capolavoro esposto a Parigi (commissionato invece da Giuliano de' Medici), rimase incompiuto, per poi essere portato in Inghilterra nel 1773 e conservato in un maniero di Somerset appartenente a un collezionista privato inglese. Nel 1914 fu acquistato dall'artista e mercante d'arte Hugh Blaker che viveva a Isleworth: da qui l'opera assunse il nome di Monna Lisa di Isleworth. Successivamente, nel 2012 la Mona Lisa Foundation confermò l'autenticità del capolavoro leonardiano dopo una serie di complesse ricerche e test eseguiti da storici dell'arte, scienziati ed esperti. [Immagine in apertura: Leonardo da Vinci's, Earlier Mona Lisa, Exhibitioin shots]
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