Dal prossimo 20 maggio Venezia ospiterà la 18. Mostra Internazionale di Architettura. Curata da Lesley Lokko, la nuova edizione vedrà protagonista l'Africa e la sua diaspora, mettendo in luce i temi più urgenti del presente.

La disciplina progettuale torna protagonista a Venezia in occasione della 18. Mostra Internazionale di Architettura. Intitolata The Laboratory of the Future, la nuova edizione della Biennale ruoterà attorno a due temi estremamente attuali, la decolonizzazione e la decarbonizzazione. Curata da Lesley Lokko e allestita tra i Giardini, l'Arsenale e Forte Marghera, l'esposizione accoglierà il grande pubblico dal 20 maggio al 26 novembre prossimi. In occasione della cerimonia inaugurale sarà consegnato il Leone d'Oro alla carriera a Demas Nwoko, artista, designer e architetto nigeriano, e saranno annunciati anche gli altri vincitori del prestigioso riconoscimento.LA NUOVA EDIZIONE DELLA BIENNALE ARCHITETTURA La mostra internazionale vedrà protagonista l'Africa e radunerà le opere di studi di architettura da tutto il mondo e i progetti di alcuni giovani “practitioner” africani e diasporici. "Abbiamo espressamente scelto di qualificare i partecipanti come 'practitioner' e non come 'architetti', 'urbanisti', 'designer', 'architetti del paesaggio', 'ingegneri' o 'accademici', perché riteniamo che le condizioni dense e complesse dell’Africa e di un mondo in rapida ibridazione richiedano una comprensione diversa e più ampia del termine 'architetto''", ha precisato la curatrice. Gli interventi inclusi nella mostra internazionale saranno allestiti tra il Padiglione Centrale ai Giardini, l'Arsenale e Forte Marghera e suddivisi in sei sezioni, nelle quali troveranno spazio i progetti degli 89 partecipanti. Fra le novità c'è Biennale College Architettura, il programma didattico che coinvolgerà quindici docenti internazionali e cinquanta fra studenti, laureati, accademici e professionisti emergenti selezionati da Lokko attraverso una open call.LA BIENNALE DI LESLEY LOKKO Sono invece 64 le partecipazioni nazionali, che organizzeranno le loro mostra nei Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e in vari luoghi della città.  Il Padiglione Italia, curato dal collettivo Fosbury Architecture, punta sulla mostra SPAZIALE: Ognuno appartiene a tutti gli altri, restituendo le esperienze che hanno coinvolto nove territori del nostro Paese.  A chiarire gli intenti della Biennale Architettura 2023 è la stessa Lokko: "(…) Per la prima volta, i riflettori sono puntati sull’Africa e sulla sua diaspora, su quella cultura fluida e intrecciata di persone di origine africana che oggi abbraccia il mondo. Che cosa vogliamo dire? In che modo ciò che diremo cambierà qualcosa? E, aspetto forse più importante di tutti, quello che diremo noi come influenzerà e coinvolgerà ciò che dicono gli 'altri', rendendo la Mostra non tanto una storia unica, ma un insieme di racconti in grado di riflettere l’affascinante, splendido caleidoscopio di idee, contesti, aspirazioni e significati che ogni voce esprime in risposta ai problemi del proprio tempo?”. [Immagine in apertura: Corderie, Arsenale. Photo Giulio Squillacciotti - Courtesy La Biennale di Venezia]
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