Fino al primo maggio è possibile assistere allo spettacolare show dei droni di Studio DRIFT, che nuotano come pesci all’interno della Chiesa di San Lorenzo a Venezia.

In occasione della 59esima Biennale di Venezia, Aorist – istituzione che opera nel campo dell’arte digitale e della sostenibilità ambientale – ha presentato un ricco programma di iniziative intitolato CodeX. Tra i progetti c’è anche Social Sacrifice: una performance notturna che, fino al primo maggio, dalle 21 alle 23, vede protagonisti i droni indoor di Studio DRIFT (Ralph Nauta e Lonneke Gordijn) i quali, come pesci, “nuotano” all’interno della Chiesa di San Lorenzo, sede di Ocean Space. LA PERFORMANCE DI STUDIO DRIFT A VENEZIA La performance è accompagnata dalla colonna sonora ideata dal musicista e pioniere dell’arte digitale Don Diablo e mostra il tipico atteggiamento di un banco di pesci di fronte all’arrivo di un predatore. L’obiettivo è porre l’attenzione sulla potenza dell’intelligenza collettiva e sulla cooperazione tra simili in circostanze incerte ed estreme. I movimenti dei pesci-droni – provvisti di una sorgente luminosa: luce rossa per i droni predatori e luce bianca per il banco dei pesci – simulano così una suggestiva danza-combattimento di sopravvivenza. A sottolineare la cosiddetta “intelligenza dello sciame”, anche l’intensità di tali luci cambia, influenzata dalla densità del gruppo: più luminosa e più forte quando i pesci risultano essere più vicini, più debole quando il gruppo è disgiunto. IL PROGRAMMA DI AORIST PER LA BIENNALE DI VENEZIA 2022 Oltre alla suggestiva performance di Studio DRIFT, Aorist ‒ fondata dall’esperto di NFT Pablo Rodriguez-Fraile, dalla curatrice Ximena Caminos e dall’artista Andrea Bonaceto ‒ ha portato a Venezia anche altri due progetti: l’opera immersiva composta da specchi e schermi intitolata Observation e firmata dall’olandese Rafaël Rozendaal e un progetto partecipativo dell’artista svedese Jonas Lund intitolato MVP (Most Valuable Painting). LE PAROLE DI XIMENA CAMINOS, CO-FONDATRICE DI AORIST Con l’invito agli spettatori di questa Biennale di ripensare schemi consolidati e capire, quindi, come questi possano influenzare il nostro modo di vivere e il rapporto con ciò che ci circonda, Ximena Caminos spiega la mission del programma: "CodeX mette in discussione la natura e l'esistenza del controllo, l'onnipresente nozione di libero arbitrio e i limiti della nostra percezione. Richiedendo una connessione più profonda con i codici matematici sottostanti che guidano la legge naturale, le opere rivelano lo sfondo primordiale da cui sono modellate tutte le altre forme di vita più istituzionali. Rendendoci conto di quanto siano profondamente intrecciati, potremmo persino finire per riconciliare la percezione delle nostre unicità e libertà personali con la dipendenza e la responsabilità collettiva e sistemica su cui sono radicate. È possibile? Una città altamente sofisticata come Venezia, che è allo stesso tempo così pressantemente minacciata dal peggioramento delle condizioni ambientali, potrebbe anche rivelarsi ‒ alla fine ‒ la cornice ideale perché tutto questo avvenga davvero”. [Immagine in apertura: Studio DRIFT, Social Sacrifice, installation view at Chiesa di San Lorenzo, Venezia, 2022. Courtesy the Artist and Aorist. Image Credit Ossip]
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