Il 60esimo sito patrimonio mondiale dell'umanità dell’UNESCO localizzato in Italia è la "Via APPIA. Regina Viarum". L'iscrizione nell'ambita lista è stata deliberata nella 46esima sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale, in corso fino al 31 luglio a New Delhi.

È in programma mercoledì 31 luglio l'evento che celebrerà l'iscrizione del sito denominato "Via Appia Regina Viarum" nella prestigiosa lista del patrimonio dell'umanità UNESCO: le istituzioni pubbliche e private che, a vario titolo, hanno contributo al percorso di candidatura prenderanno parte all'appuntamento. La decisione di inserire la storica arteria viaria romana, la cui realizzazione venne avviata nel 312 a.C. dal censore Appio Claudio Cieco, si deve agli esperti del Comitato del Patrimonio Mondiale, riuniti a New Delhi in occasione della 46esima sessione di valutazione delle nuove proposte di iscrizione. Con il successo ottenuto dalla "Via Appia. Regina Viarum" salgono a quota sessanta i beni italiani riconosciuti dall'UNESCO. LA VIA APPIA È PATRIMONIO DELL'UMANITÀ UNESCOUnanime la soddisfazione espressa dai soggetti che a partire dal mese di gennaio 2023 hanno lavorato per rendere possibile questo risultato. Senza precedenti è l'iter che ha condotto fino alla recente iscrizione: per la prima volta, infatti, la candidatura è stata direttamente promossa dal Ministero della Cultura, cui si deve anche il coordinamento generale e la predisposizione della documentazione richiesta. Data la specifica natura del sito, il cui tracciato era stato inizialmente concepito per collegare Roma a Capua per poi essere prolungato fino alle città di Benevento, Venosa, Taranto e Brindisi, sono stati coinvolti nel progetto numerosi enti, incluse le regioni Lazio, Campania, Basilicata e Puglia e decine di città, tra cui la Capitale. Per il Ministro Gennaro Sangiuliano, "l'UNESCO ha colto l’eccezionale valore universale di una straordinaria opera ingegneristica che nei secoli è stata essenziale per gli scambi commerciali, sociali e culturali con il Mediterraneo e l’Oriente”. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha inoltre evidenziato che “si tratta di un riconoscimento davvero importante per una strada storica che rappresenta il simbolo di un'intera civiltà, il percorso che ha sempre unito Roma al Sud della penisola e al resto delle popolazioni e dei grandi commerci mediterranei, tappa privilegiata per poi spingersi anche verso Oriente. Attraversando paesaggi mozzafiato e spesso incontaminati, luoghi di grande importanza spirituale, catacombe e acquedotti maestosi, città e località storiche, la via Appia trova oggi la sua degna collocazione tra le grandi meraviglie del mondo”.LA GLORIOSA STORIA DELLA VIA APPIADivenuta dunque patrimonio dell’umanità UNESCO, la "Via Appia Regina Viarum" accede ora ai programmi di tutela e conservazione dell'organizzazione della Nazione Unite, che opera a livello di protezione in tutti i continenti, monitorando i siti anche in seguito a eventi come conflitti o calamità naturali. Particolarmente nota per le soluzioni sviluppate in ambito infrastrutturale, ingegneristico e architettonico, la civiltà romana mise a punto il progetto dell'Appia per necessità di tipo militare. L'arteria, la prima tra quelle costruite a Roma con tecniche innovative, divenne strategica anche sui fronti commerciali e culturali, conquistando quindi un ruolo di riferimento per la realizzazione del sistema viario dell’Impero. Una centralità confermata, nel tempo, anche dagli appellativi adottati per definirla: "insignis", "nobilis," "celeberrima" e, non da ultimo, proprio quel "regina viarum" oggi utilizzato per l'iscrizione nella lista UNESCO. Fino al 13 ottobre 2024, al Casale di Santa Maria Nova al Parco Archeologico dell’Appia Antica a Roma resta aperta la mostra L’Appia è moderna: un'occasione per conoscere la "duratura fortuna" della via consolare attraverso i progetti che l'hanno presa in esame nel corso del Novecento.[Immagine in apertura: Foto di Kevin Martin Jose su Unsplash]
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