Al Palazzo delle Esposizioni di Roma va in scena “World Press Photo 2020”, la rassegna dedicata ai 139 scatti finalisti dell'ambìto premio dedicato al fotogiornalismo. Un percorso visuale emblematico dal punto di vista artistico e sociale.

Il vento della grande fotografia soffia sul Palazzo delle Esposizioni di Roma, dove ha da poco aperto i battenti la nuova mostra dedicata agli scatti finalisti del World Press Photo 2020 – il più prestigioso riconoscimento dedicato al fotogiornalismo mondiale, assegnato ufficialmente lo scorso 16 aprile.Programmata inizialmente per il 25 aprile e rimandata a causa dell'emergenza sanitaria, la rassegna resterà aperta fino al prossimo 2 agosto, permettendo a tutti gli appassionati dell'obiettivo di conoscere i 139 scatti che si sono contesi la 63esima edizione del premio.IL PERCORSO ESPOSITIVOPresentate in anteprima nazionale, le opere sono state realizzate da 44 fotografi provenienti da 24 Paesi differenti. Ognuna di esse, distribuite nelle varie sezioni del concorso, rappresenta l'espressione più alta della fotografia documentaristica contemporanea. È così, ad esempio, per Straight Voice, lo scatto di Yasuyoshi Chiba che si è aggiudicato il primo posto. Premiata da una giuria di esperti internazionali, e scelta fra le oltre quattromila fotografie in concorso, l'immagine rappresenta un giovane sudanese nell'atto di recitare una poesia: un esempio di protesta non violenta, "catturato" durante le manifestazioni politiche avvenute in Sudan nel giugno del 2019.Ad aggiudicarsi il premio World Press Photo Story of the Year – la categoria dedicata alla migliore sequenza di immagini di rilevanza giornalistica – è stato invece Romain Laurendeau con Kho, the Genesis of a Revolt, toccante documentazione sul disagio giovanile in Algeria. Ricca infine la presenza dei fotografi italiani, con ben sei partecipanti arrivati alla fase finale del premio e presenti all'interno del percorso espositivo: Fabio Bucciarelli, Luca Locatelli, Alessio Mamo, Nicolò Filippo Rosso, Lorenzo Tugnoli e Daniele Volpe.A rendere ancora più speciale la rassegna è la presenza di una selezione delle foto più iconiche premiate dal 1955 (anno di istituzione del concorso) a oggi.[Immagine in apertura: The Tigers Next Door © Steve Winter, United States, for National Geographic]
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