La piattaforma che "traduce" in arte i cambiamenti climatici
ALTRO
Gli artisti e le grandi istituzioni culturali si schierano in difesa dell'ambiente. Nasce “World Weather Network”, la piattaforma che racconta i cambiamenti climatici usando il linguaggio dell'arte.
Che il clima stia cambiando in maniera
drastica non è più una novità; basta considerare l'aumento anomalo
delle temperature di questi primi giorni d'estate, decisamente
maggiori rispetto a quelle registrate nello stesso periodo dell'anno
in passato. Alla base di questa vertiginosa escalation di afa e calore ci
sono soprattutto il consumo di carbone, gas e petrolio (i maggiori
responsabili dell'"effetto serra"), l'abbattimento delle foreste e
l'aumento degli allevamenti intensivi di bestiame (accompagnato
dall’uso di fertilizzanti contenenti azoto).
Le cause e le conseguenze di questa triste
situazione, insomma, sono chiare a tutti noi, e le buone ragioni per attuare un cambio di tendenza ci sono tutte, se solo volessimo
dare ascolto alle statistiche offerte quotidianamente da scienziati e
professionisti in materia.
LA NUOVA PIATTAFORMA WORLD WEATHER
NETWORK
A spingerci verso questa direzione,
fornendo punti di vista differenti e complementari rispetto al tema,
è ora il progetto World Weather Network, la nuova piattaforma
che coniuga arte, cultura e ricerca scientifica. L'obiettivo, appunto, è fornire
nuovi strumenti di comprensione della crisi climatica in atto,
facendo ricorso all'arte come veicolo di diffusione dei dati e degli
aspetti più tecnici del problema.
ARTE E AMBIENTALISMO
Nato in risposta all'emergenza
ambientale globale, il progetto è stato realizzato grazie alla
collaborazione di ventotto organizzazioni e istituzioni artistiche di
rilievo su scala mondiale. Ci sono musei, fondazioni e associazioni
culturali di diversa natura, che hanno deciso di mettere a
disposizione le loro location (o le loro energie), al fine di
ospitare artisti, scrittori e più in generale narratori di storie,
chiamati a osservare i cambiamenti climatici e a raccontarli
attraverso il loro linguaggio.
Per un intero anno, fino al 21 giugno
2023, gli artisti ospiti di questo progetto saranno accolti in
strutture situate sulle montagne, in città, nel mezzo degli oceani e
all'interno di osservatori scientifici sparsi per il globo. Qui realizzeranno opere frutto dell'analisi diretta dei fenomeni
climatici in atto; le opere saranno diverse, e nel corso dei mesi
saranno condivise sull'apposita piattaforma digitale: un grande
“contenitore” online di storie, che si prefigge di diventare un
“arcipelago di voci e punti di vista” inediti
sull'argomento.
GLI ARTISTI E I PROGETTI DEL WORLD
WEATHER NETWORK
Gli artisti sono diversi, così come i
“punti di osservazione” presenti sulla mappa. Il fotografo
Hiroshi Sugimoto collaborerà con l'Enoura Observatory, in Giappone, per immortalare i movimenti delle masse d'aria dell'atmosfera
terrestre; sulla piccola isola di Santa Clara, in
Spagna, Cristina Iglesias esplorerà l'influenza del clima sulla vita
quotidiana della città attraverso la scultura; mentre a Torino
l'artista visivo olandese Jonas Staal realizzerà un progetto
partecipativo, incoraggiando il pubblico a immaginare futuri
alternativi.
Più gli anni scorrono più ci rendiamo
conto che forse la scienza, da sola, non è sufficiente a farci
percepire la drammaticità della crisi climatica in corso. La speranza degli organizzatori di World Weather Network è che arte e letteratura possano arrivare là dove numeri e dati
a oggi non sono riusciti.
[Immagine in apertura: Great Salt Lake,
Utah. Commissioned by Holt/ Smithson Foundation Robert Smithson,
Spiral Jetty (1970), Great Salt Lake, Utah, USA. Collection
Dia Art Foundation. © Holt/Smithson Foundation and Dia Art
Foundation, licensed by Artists Rights Society, New York.
Photo by Nancy Holt, 1995]