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Il plurale di Civiltà

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Crediti Parco archeologico del Colosseo

L’amato di Iside, la Domus Aurea e l’Egitto

Salvatore Ferragamo,﻿﻿ Sandalo, 1938. Raso e capretto, zeppa in sughero sagomata rivestita in raso e capretto. Firenze, courtesy Museo Ferragamo

L’arte della moda. L’età dei sogni e delle rivoluzioni, 1789 – 1968

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Credit associazione Start Attitude

Al Lido di Camaiore, in Toscana, lo street artist classe 1988 Marco “Fine” Galli ha trasformato il parco della Fratellanza con un murale di 3mila metri quadri, riqualificando l’area dello skate park. L’opera, che raffigura un ragazzo con un fiore, simboleggia la necessità di salvaguardare la bellezza minacciata dai conflitti, promuovendo cultura e comunità.

La gigantesca opera di street art realizzata sulla costa toscana

Vue de l'exposition Chantier dans la galerie Valois a Paris. Photo (c) Martin Argyroglo

I disegni dell'artista francese Yann Kebbi animano le nicchie espositive della galleria Valois, situata nella stazione metropolitana Palais-Royal – Musée du Louvre. Le opere rimandano alla dimensione del cantiere, con esplicito riferimento ai lavori in corso per la nuova sede della Fondation Cartier pour l'art contemporain, che sarà servita proprio dalla stazione citata.

I disegni di Yann Kebbi animano la stazione metropolitana Palais-Royal a Parigi

Gaia De Megni - Maria's Dream

Entra nel vivo la nuova edizione dell’iniziativa che da 13 anni sostiene e promuove la ricerca artistica nell’ambito dell’immagine in movimento: a partire dal 18 novembre, cinque artiste selezionate inizieranno un percorso formativo negli spazi di Careof a Milano, con la supervisione di Saodat Ismailova.

Annunciati i progetti finalisti di "ArteVisione 2024"

DIRIYAH. Foto di Mishaal Zahed su Unsplash

A Riyad inaugura il Diriyah Art Futures, il primo museo del Golfo dedicato all'arte digitale, progettato da Schiattarella Associati e diretto da Haytham Nawar. Per l’occasione, un’open call chiama a raccolta gli artisti e gli studiosi di arte digitale di tutto il mondo, per esplorare l'interazione tra uomo, natura e tecnologia nel deserto saudita.

In Arabia Saudita aprirà un centro per l'arte digitale (ed è alla ricerca di artisti e ricercatori emergenti)

Foto di Joshua Kettle su Unsplash

Realizzato anche con il supporto dell’intelligenza artificiale, il "gemello virtuale" della Basilica di San Pietro offre agli utenti un'esplorazione inedita dell'edificio simbolo del Vaticano, rivelandone dettagli non percepibili dall'occhio umano.

La sorprendente versione digitale della Basilica di San Pietro

Nino Migliori, da Imago Mentis, Agrippina, 2024 (c) Fondazione Nino Migliori

Una mostra al Museo Civico Archeologico di Bologna celebra l’ecletticità del fotografo classe 1926 Nino Migliori, esponendo i gioielli unici da lui creati in oro, argento e materiali plastici. Curata da Lorenzo Balbi, l'esposizione combina arte orafa, scultura e scatti per una nobile causa: raccogliere fondi a favore delle attività di assistenza e formazione della Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli.

Non solo foto: a Bologna esposti i gioielli di Nino Migliori

Installation view, Antiquarium. Copyright Fondazione Torlonia. Ph. Agostino Osio.

La <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-milano-marmi-torlonia" target="_blank">Fondazione Torlonia</a> festeggia il traguardo del suo suo decimo anno di attività aprendo al pubblico l’Antiquarium, situato all’interno delle Scuderie di Villa Albani Torlonia a Roma. Il suggestivo spazio viene restituito ai visitatori con un progetto espositivo inaugurale, visitabile fino al prossimo 28 giugno, che prevede un’accurata selezione di straordinari capolavori dell’antichità. A cura di Carlo Gasparri, la rassegna valorizza un gruppo di marmi recentemente restaurati, tra cui spicca uno spettacolare gruppo con "Eros su biga trainato dai cinghiali" proveniente dal <a href="https://arte.sky.it/foto/mostra-marmi-torlonia-roma-musei-capitolini" target="_blank">Museo Torlonia</a>. In mostra anche una serie di affascinanti figure animali (come l’imponente Aquila e il prudente Daino, che dialogano con la natura dell'esterno, filtrata dalle grandi e luminose finestre) affiancati da alcuni eccelsi esempi di ritrattistica (come quello di Ignoto c.d. Balbino o Ignoto c.d. Otone). E poi, ancora, sono esposti l’erma con testa del gruppo di Philoumenos e l’Erma di Alcibiade. Si tratta di opere "tra le più significative opere conservate nel Museo Torlonia e provenienti da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/10/mostra-marmi-torlonia-roma-archeologia-arte-classica" target="_blank">Villa Albani</a> che tornano ora temporaneamente nella villa, per essere presentate al pubblico nella loro sede d’origine", spiega il curatore Gasparri. “L’Antiquarium”, sottolinea il Presidente della Fondazione Torlonia Alessandro Poma Murialdo, “mantiene un legame forte con la città di Roma e consente di valorizzare il quotidiano lavoro che i restauratori compiono per conservare questo patrimonio che è centrale all’impegno che la Fondazione intende portare avanti con progetti a lungo termine”.

Installation view, Antiquarium. Copyright Fondazione Torlonia. Photo Agostino Osio

Installation view, Antiquarium. Daino. Copyright Fondazione Torlonia. Photo Agostino Osio

Installation view, Antiquarium. Daino. Copyright Fondazione Torlonia. Ph. Agostino Osio.

Installation view, Antiquarium. Erma maschile. Copyright Fondazione Torlonia. Photo Agostino Osio

Installation view, Antiquarium. Erma maschile. Copyright Fondazione Torlonia. Ph. Agostino Osio.

Installation view, Antiquarium. Eros trainato da cinghiali. Copyright Fondazione Torlonia. Photo Agostino Osio.

Installation view, Antiquarium. Eros trainato da cinghiali. Copyright Fondazione Torlonia. Ph. Agostino Osio.

Installation view, Antiquarium. Eros trainato da cinghiali. Copyright Fondazione Torlonia. Photo Agostino Osio.

Installation view, Antiquarium. Eros. Copyright Fondazione Torlonia. Photo Agostino Osio.

Installation view, Antiquarium. Eros. Copyright Fondazione Torlonia. Ph. Agostino Osio.

Installation view, Antiquarium. Milone crotoniate. Copyright Fondazione Torlonia. Photo Agostino Osio.

Installation view, Antiquarium. Milone crotoniate. Copyright Fondazione Torlonia. Ph. Agostino Osio.

Installation view, Antiquarium. Otone e Balbino. Copyright Fondazione Torlonia. Photo Agostino Osio

Installation view, Antiquarium. Otone e Balbino. Copyright Fondazione Torlonia. Ph. Agostino Osio.

Installation view, Antiquarium. Rilievo in gesso di Eros trainato da cinghiali. Copyright Fondazione Torlonia. Photo Agostino Osio

Installation view, Antiquarium. Rilievo in gesso di Eros trainato da cinghiali. Copyright Fondazione Torlonia. Ph. Agostino Osio.

Installation view, Antiquarium. Copyright Fondazione Torlonia. Photo Agostino Osio

Installation view, Antiquarium. Copyright Fondazione Torlonia. Photo Agostino Osio

A Roma apre al pubblico l'Antiquarium delle Scuderie di Villa Albani Torlonia

Gabriele Basilico, Piazza Navona © Archivio Gabriele Basilico, Milano.

Dal Campidoglio a Piazza Navona, passando per i Fori Imperiali e San Pietro: in un confronto senza tempo, gli scatti del grande fotografo <a href="https://arte.sky.it/news/gabriele-basilico-documentario-programmi-tv-13-febbraio" target="_blank">Gabriele Basilico</a>, scomparso nel 2013, riproducono le raffinate vedute romane del maestro del Settecento veneziano <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-piranesi-morgan-library-new-york" target="_blank">Giovanni Battista Piranesi</a>. Aperta al pubblico fino al 23 giugno presso la Rocca di Lonato del Garda, in provincia di Brescia, la mostra “PIRANESI | BASILICO. Vedute di Roma” presenta ai visitatori un confronto diretto tra le <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-incisioni-piranesi-perugia" target="_blank">acqueforti di Piranesi </a>e le <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/gabriele-basilico-le-mie-citta-triennale-palazzo-reale-milano" target="_blank">immagini in bianco e nero</a> catturate dal fotografo milanese nel 1989, nel corso di un reportage realizzato per conto della rivista svizzera “DU”.La retrospettiva riunisce ben 32 vedute, cui si aggiungono inoltre due fotografie di grandi dimensioni (l’interno del Colosseo e la vista dell’Arco di Settimio Severo con il pronao del Tempio di Saturno, e lo straordinario esemplare del Campo Marzio rappresentato da Piranesi nel 1762). “All’idea di magnificenza, al fervore e alla passione per le architetture romane celebrate nelle acqueforti da Piranesi”, scrive in catalogo Filippo Maggia, “Basilico contrappone un lucido rispetto per il monumento in sé, trattandolo al pari di un grattacielo di Shanghai o di un’architettura berlinese. Ordina le vestigia del passato nello spazio in cui sono collocate da secoli, in un tempo che parrebbe ancor più sospeso di quello presente nelle settecentesche incisioni dell’artista veneto se non fosse per la gente che talvolta abita le fotografie”. La rassegna è resa possibile dalla collaborazione tra la Fondazione Ugo Da Como – che conserva la straordinaria raccolta di incisioni e oltre 400 volumi preziosi posseduta da Luigi Nocivelli – e l’Archivio Gabriele Basilico.

Giovanni Battista Piranesi, Veduta della Basilica e Piazza di S. Pietro in Vaticano. Vedute di Roma, 1748 circa (Biblioteca della Fondazione Ugo Da Como. Sala Luigi Nocivelli).

Giovanni Battista Piranesi, Veduta della Basilica e Piazza di S. Pietro in Vaticano. Vedute di Roma, 1748 circa (Biblioteca della Fondazione Ugo Da Como. Sala Luigi Nocivelli).

Gabriele Basilico, Piazza e Basilica di San Pietro in Vaticano © Archivio Gabriele Basilico, Milano.

Gabriele Basilico, Piazza e Basilica di San Pietro in Vaticano © Archivio Gabriele Basilico, Milano.

Giovanni Battista Piranesi, Veduta di Piazza Navona sopra le rovine del Circo Agonale. Vedute di Roma, 1748 circa (Biblioteca della Fondazione Ugo Da Como. Sala Luigi Nocivelli).

Giovanni Battista Piranesi, Veduta di Piazza Navona sopra le rovine del Circo Agonale. Vedute di Roma, 1748 circa (Biblioteca della Fondazione Ugo Da Como. Sala Luigi Nocivelli).

Gabriele Basilico, Piazza Navona © Archivio Gabriele Basilico, Milano.

Giovanni Battista Piranesi, Veduta del Romano Campidoglio con Scalinata che va alla Chiesa d’Araceli. Vedute di Roma, 1748 circa (Biblioteca della Fondazione Ugo Da Como. Sala Luigi Nocivelli).

Giovanni Battista Piranesi, Veduta del Romano Campidoglio con Scalinata che va alla Chiesa d’Araceli. Vedute di Roma, 1748 circa (Biblioteca della Fondazione Ugo Da Como. Sala Luigi Nocivelli).

Gabriele Basilico, Il colle del Campidoglio con la ‘cordonata’ e la basilica di Santa Maria in Aracoeli © Archivio Gabriele Basilico, Milano.

Gabriele Basilico, Il colle del Campidoglio con la ‘cordonata’ e la basilica di Santa Maria in Aracoeli © Archivio Gabriele Basilico, Milano.

La Città Eterna nelle opere di Giovanni Battista Piranesi e Gabriele Basilico

Vista dell’allestimento della mostra Gio Ponti. Ceramiche 1922-1967 Oltre duecento opere dell’inventore del Made in Italy. Courtesy MIC Faenza

“Impari le cose fatte con le mani. Nulla che non sia prima nelle mani”, dichiarava Gio Ponti, sublimando in una frase la poetica alla base di una carriera senza eguali, che rivoluzionò il design e l’arte della ceramica italiani. A questo grande artista è dedicata un’ampia retrospettiva al <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/11/mostra-picasso-ceramica-mic-faenza">MIC – Museo Internazionale della Ceramica di Faenza,</a> aperta al pubblico fino al 13 ottobre.A cura di Stefania Cretella, "<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-gio-ponti-ceramiche-faenza-mic">Gio Ponti. Ceramiche 1922-1967</a>" riunisce oltre 200 pezzi tra ceramiche, vetri, arredi e disegni, realizzati dal designer in ben 45 anni di produzione artistica. Questo a partire dalla sua celeberrima collaborazione come <a href="https://arte.sky.it/news/gio-ponti-mostra-design">direttore artistico della Richard-Ginori</a>, che il giovane Ponti avvia subito dopo la laurea, segnando gli anni più prolifici e innovativi della famosa manifattura.Suddiviso in 15 capitoli tematici, il percorso di visita accompagna l’osservatore alla scoperta delle opere più emblematiche di Gio Ponti con l’obiettivo di far luce sul ruolo fondamentale dell’artista nella messa a punto di un design senza tempo, funzionale e innovativo. Il progetto espositivo si chiude con una finestra sul contemporaneo, che offre una panoramica sull’eredità lasciata dal creativo ad autori del calibro di Alessandro Mendini ed <a href="https://arte.sky.it/news/fotografia-ettore-sottsass-milano-triennale">Ettore Sottsass</a>, fino ad arrivare Paolo Polloniato, Diego Cibelli, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/03/la-ceramica-artistica-di-bertozzi-casoni-nelle-marche">Bertozzi&amp;Casoni</a> e Andrea Salvatori.&nbsp;

Vista dell’allestimento della mostra Gio Ponti. Ceramiche 1922-1967 Oltre duecento opere dell’inventore del Made in Italy. Courtesy MIC Faenza

Vista dell’allestimento della mostra Gio Ponti. Ceramiche 1922-1967 Oltre duecento opere dell’inventore del Made in Italy. Courtesy MIC Faenza.jpg

200 ceramiche di Gio Ponti in mostra a Faenza

Roberto Innocenti, La prima stella a Finisterre. Courtesy dell'artista.

Nato nel 1940 a Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze, l’illustratore Roberto Innocenti ha fatto del linguaggio visivo il suo mezzo di ricerca formale. Unico artista italiano insignito dell’Hans Christian Andersen Award nel 2008, nel corso della sua prolifica carriera Innocenti ha dato vita alle rappresentazioni grafiche di capolavori letterari senza tempo: da “<a href="https://arte.sky.it/news/pinocchio-mostra-milano-adi-design-museum" target="_blank">Le avventure di Pinocchio</a>” al “Canto di Natale”, passando per lo “Schiaccianoci”. La mostra “<a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/roberto-innocenti-illustrazione-firenze-palazzo-medici-riccardi" target="_blank">Roberto Innocenti. Illustrare il tempo</a>”, visitabile fino al 25 agosto nelle Sale Fabiani di<a href="https://arte.sky.it/news/fortunato-depero-mostra-firenze"> Palazzo Medici Riccardi,</a> nel centro di Firenze, accende i riflettori sulla sua produzione a cavallo tra Novecento e anni Duemila. A cura di Paola Vassalli e Valentina Zucchi, la rassegna raccoglie oltre 80 lavori meravigliosamente illustrati, con l’intento di fornire allo spettatore una panoramica esauriente del sua percorso artistico. L'itinerario di visita accompagna quindi il visitatore tra le tavole disegnate di apprezzati libri, contemplabili da un punto di vista ravvicinato. Attraverso un minuzioso lavoro, fatto di attenzione ai dettagli, ai personaggi, alle architetture e al paesaggio, Innocenti apre le storie a ulteriori narrazioni di stampo visuale, insegnando che il mondo immaginifico della fantasia è una cosa seria, e che come tale deve essere rigorosamente coltivato. "Le sue immagini sono un invito alla lettura visiva, a quell'esercizio cognitivo ed estetico cui siamo, paradossalmente, sempre meno abituati: esplorando i suoi luoghi, osservando i suoi personaggi, respirando le atmosfere che egli sa così poeticamente rendere cogliamo senza bisogno di parole le verità della storia, le profondità della realtà, le vertigini dell'immaginazione", commenta la curatrice Zucchi.

Roberto Innocenti, Il medaglione. Courtesy dell'artista.

Roberto Innocenti, Il medaglione. Courtesy dell'artista.

Roberto Innocenti, La corazzata Potemkin. Courtesy dell'artista.

Roberto Innocenti, La corazzata Potemkin. Courtesy dell'artista.

Roberto Innocenti, Le Petit Poucet. Courtesy dell'artista.

Roberto Innocenti, Le Petit Poucet. Courtesy dell'artista.

Roberto Innocenti, Era Calendimaggio. Courtesy dell'artista.

Roberto Innocenti, Era Calendimaggio. Courtesy dell'artista.

Roberto Innocenti, L'hotel del non ritorno. Courtesy dell'artista.

Roberto Innocenti, L'hotel del non ritorno. Courtesy dell'artista.

Roberto Innocenti. Illustrare il tempo, vista dell'allestimento. Courtesy MUS.E. Foto Lorenzo Patoia.

Roberto Innocenti. Illustrare il tempo, vista dell'allestimento. Courtesy MUS.E. Foto Lorenzo Patoia.

Roberto Innocenti. Illustrare il tempo, vista dell'allestimento. Courtesy MUS.E. Foto Lorenzo Patoia

Le oniriche illustrazioni di Roberto Innocenti in mostra a Firenze

Crediti Valentina Cosentino

Gli eccezionali&nbsp;reperti rinvenuti nel santuario etrusco e romano di <a href="https://arte.sky.it/news/museo-bronzi-san-casciano-bagni-toscana" target="_blank">San Casciano dei Bagni</a>,&nbsp;in Toscana, sono protagonisti dell'esposizione dal titolo “Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano”. Allestita negli spazi del <a href="https://arte.sky.it/news/deposito-mann-napoli-riqualificazione" target="_blank">MANN - Museo Acheologico Nazionale di Napoli</a>, la mostra riunisce gli straordinari <a href="https://arte.sky.it/news/scoperta-archeologia-san-casciano-bagni-toscana" target="_blank">ritrovamenti </a>effettuati nell'estate del 2022 nel <a href="https://arte.sky.it/news/statua-apollo-san-casciano-dei-bagni" target="_blank">sito archeologico senese</a>. Ripercorrendo il periodo compreso tra l'età del bronzo e l'età imperiale, l'itinerario espositivo raccoglie oltre venti statue e statuette in bronzo, monete ed ex-voto anatomici, facendo luce sugli antichi rituali che prendevano forma nelle sorgenti termali, dove l'acqua veniva impiegata anche a fini terapeutici. Le statue, perfettamente conservate, riportano lunghe iscrizioni in etrusco e latino che restituiscono nuovi elementi sul rapporto tra Etruschi e Romani, sui loro culti e sulle divinità venerate all'epoca. Fiore all'occhiello della rassegna è la statua di bronzo che ritrae una figura femminile in posizione di preghiera, ritrovata all'interno della vasca sacra, in un gruppo di statue che abbracciava un grande tronco di quercia. Ad arricchire il percorso “Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano”&nbsp;contribuiscono anche un'inedita base di un donario in travertino che presenta eccezionalmente un'iscrizione bilingue (una parte in etrusco e una in latino), un ex-voto che raffigura un rene in miniatura e un pendente a forma di pesciolino. Non mancano infine le statue, come l'Afrodite in marmo del tipo di Doidalsas, l'Apollo bronzeo mentre scaglia una freccia e il personaggio togato che rimanda al celebre Arringatore conservato al Museo Archeologico Nazionale di <a href="https://arte.sky.it/foto/stanza-segreta-michelangelo-firenze" target="_blank">Firenze</a>.&nbsp;Per il&nbsp;Direttore generale Musei del MiC, Massimo Osanna,&nbsp;"il racconto dello scavo del santuario, che fu etrusco prima e romano poi, si snoda nelle nuove sale espositive come un viaggio nel paesaggio delle acque sacre che è al contempo un viaggio nella ricerca".

I preziosi bronzi di San Casciano approdano al MANN

L'eterno fascino dell'Antico Egitto e della sua storia “invade” gli spazi dell'<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-parigi-atelier-des-lumieres-mediterraneo" target="_blank">A</a><a href="https://arte.sky.it/news/mostra-parigi-atelier-des-lumieres-mediterraneo" target="_blank">telier des Lumières</a> a Parigi, in occasione della nuova mostra immersiva dal titolo “<a href="https://arte.sky.it/news/parigi-mostre-immersive-egitto" target="_blank">The Egypt of the Pharaohs. From Kheops to Ramses II”</a>. In programma fino al 5 gennaio 2025, l'esposizione digitale immerge i visitatori nell'affascinante universo egizio che, tra faraoni e capolavori dell'antichità, abbraccia tre millenni di storia.
Accompagnando lo spettatore alla scoperta delle piramidi e delle monumentali sculture dedicate ai faraoni, il coinvolgente viaggio si snoda metaforicamente lungo il fiume Nilo, facendo luce su una serie di straordinarie opere di quel tempo: dai bassorilievi ai dipinti fino ai preziosissimi papiri, per l'occasione presentati in modo virtuale e unico grazie all'utilizzo di strumenti multimediali.&nbsp;
Protagoniste del percorso immersivo sono le statue dedicate a Ramses II, i sepolcri della Valle dei Re e delle Regine, come quello di <a href="https://arte.sky.it/video/tutankhamon-lultima-mostr-747098" target="_blank">Tutankhamon</a>, e la celebre tomba di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-regina-nefertari-antico-egitto-kimbell-art-museum" target="_blank">Nefertari</a>. Ad arricchire, in parallelo, l'itinerario nell'Antico Egitto è anche “The Orientalists. Ingres, Delacroix, Gérôme...”, la mostra che racconta l'Oriente con gli occhi dei pittori occidentali attratti dal mistero delle terre lontane. Al centro della rassegna alcuni dei più celebri maestri orientalisti, come <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-delacroix-natura-parigi" target="_blank">Eugène Delacroix</a>,&nbsp;Jean-Léon Gérôme&nbsp;e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/03/mostra-ingres-napoleone-palazzo-reale-milano" target="_blank">Jean-Auguste-Dominique Ingres</a>, oltre agli esponenti dell'Espressionismo europeo che, con le loro straordinarie creazioni, furono capaci di restituire un'ineguagliabile rappresentazione del mondo esotico e dell'Oriente.

A Parigi l'Antico Egitto in versione "immersiva"

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Il concorso “Kinder Space” invita i creativi a progettare asili nido innovativi, sostenibili e a misura di bambino, capaci di stimolare la creatività e una crescita sana. Aperto a tutti, senza requisiti professionali, il bando premia con 5mila euro i progetti più efficaci e originali. Per partecipare c’è tempo fino al 16 giugno 2025.

Il concorso che invita a progettare spazi per stimolare la fantasia dei bambini

ATM Manifesto. ADI Design Museum

Affondando le sue radici nella prima metà del Novecento, la storia dell’Azienda di Trasporti Milanesi (ATM) corrisponde a quella della città stessa, della sua comunità e dell’evoluzione dei suoi spazi urbani. Per questo la mostra "ATM MANIFESTO", allestita all’<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-bicicletta-adi-design-museum-milano" target="_blank">ADI Design Museum di Milano</a>, è un vero e proprio viaggio nel tempo, scandito dalle campagne di comunicazione “vintage” dell’ATM che forniscono allo spettatore uno sguardo sull’evoluzione della società milanese, a partire dalla quotidianità dei cittadini fino alle espressioni artistiche dei grandi creativi del secolo scorso che hanno collaborato con l'azienda.Curata da Matteo Pirola e visitabile fino al 12 gennaio 2025, la rassegna presenta un'ampia varietà di documenti e materiali esclusivi che testimoniano momenti iconici della storia della mobilità cittadina, fra cui il celebre tram Carrelli (conosciuto in tutto il mondo ed entrato proprio quest’anno nella collezione permanente del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano) e le immagini dell'inaugurazione della prima metropolitana, la linea M1, negli anni Sessanta.L'ADI Design Museum è esso stesso un simbolo di storia tranviaria: situato in un'area che era un tempo dedicata al deposito di tram a cavallo e poi all’approvvigionamento elettrico per i tram, il museo sorge infatti in un distretto storico della mobilità milanese. Non a caso, la piazza di accesso all'edificio – la piazza Compasso d’Oro – è così denominata in onore del prestigioso premio di design che la linea M1 si aggiudicò nel 1964.In mostra troviamo una vasta collezione – arricchita anche dal contributo di diversi archivi esterni che hanno fornito il loro prezioso materiale, come ad esempio la Fondazione Franco Albini e Bob Noorda / Noorda Design – accuratamente recuperata per essere condivisa con il pubblico, svelando storie e simboli che hanno modellato la mobilità milanese.Suddiviso in sezioni tematiche, il percorso espositivo esplora prima le campagne di sensibilizzazione sociale dell'ATM, per poi passare in rassegna le collaborazioni artistiche con i grandi creativi del Novecento, come <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-bruno-munari-verona" target="_blank">Bruno Munari</a>, Emilio Tadini, Chin Hsiao, <a href="https://arte.sky.it/news/enrico-baj-mostre-milano-savona-albissola" target="_blank">Enrico Baj </a>e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/10/mimmo-rotella-mostra-catanzaro" target="_blank">Mimmo Rotella</a>. Un altro capitolo promuove la mobilità alternativa attraverso iniziative come BikeMi, il servizio di "bike sharing" milanese, mentre un’ulteriore sezione si concentra sulle attività a favore della comunità cittadina. E poi ancora la genesi e gli sviluppi del logo ATM, un approfondimento su Attilio, mascotte e prototipo del tranviere milanese, e un’ampia area dedicata al sessantesimo compleanno della M1. Oltre ai manifesti storici, inoltre, "ATM MANIFESTO" espone una collezione di biglietti, materiali promozionali, documentazione tecnica, e un imponente fondo fotografico di notevole interesse storico.

ATM MANIFESTO. ADI Design Museum

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