DOMODOSSOLA-MUSEI CIVICI "GIAN GIACOMO GALLETTI"

Fuori dai confini della realtà. Tra Klee, Chagall e Picasso 

A Domodossola la mostra <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-klee-chagall-picasso-domodossola" target="_blank">Fuori dai confini della realtà. Tra Klee, Chagall e Picasso</a> è un viaggio nel Novecento che abbatte i limiti imposti dalla razionalità. Aperta fino all’11 gennaio 2026, ai Musei civici “Gian Giacomo Galletti” di Palazzo San Francesca, riunisce maestri come <a href="https://arte.sky.it/news/2025/picasso-ribelle-parigi-storia-vita-museo-programmi-tv-17-luglio" target="_blank">Pablo Picasso</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/2023/libro-paul-klee" target="_blank">Paul Klee,</a> <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-marc-chagall-albertina-museum-vienna" target="_blank">Marc Chagall</a>, Fausto Melotti, Osvaldo Licini e Gastone Novelli. Curata da Antonio D’Amico, con la collaborazione di Stefano Papetti e Federico Troletti, presenta un nucleo di opere rare e inedite per raccontare il desiderio di liberare l’immagine dai vincoli della logica, restituendola a una dimensione di purezza, sogno e intuizione.
<h2>PICASSO, KLEE E CHAGALL IN MOSTRA A DOMODOSSOLA</h2>
Domodossola, storicamente punto di incontro fra culture, è il palcoscenico ideale per una rassegna che indaga le contaminazioni artistiche tra Italia e Svizzera. Paul Klee, nato nei pressi di Berna, fonde la precisione svizzera con una sensibilità pittorica che lo avvicina alla tradizione europea; Marc Chagall, pur russo d’origine, ha lasciato in Svizzera tracce indelebili come le celebri vetrate di Fraumünster a Zurigo; Picasso subisce la suggestione della stagione rinascimentale italiana, reinventandola in chiave moderna. La mostra segue un filo rosso che unisce questi artisti a figure come Licini, Melotti e Novelli, entrambi proiettati verso un linguaggio visivo interiore e simbolico. In questa geografia dell’arte, il confine fisico tra i due Paesi diventa metafora di una soglia mentale oltre la quale prendono forma il fantastico, l’onirico e l’astratto, generando nuovi alfabeti visivi.
<h2>A DOMODOSSOLA IN SCENA L'INCONTRO ARTISTICO TRA ITALIA E SVIZZERA</h2>
Il percorso espositivo si apre con le ceramiche di Fausto Melotti, tra cui Senza titolo, Centauro e le due versioni di Bambini in ceramica invetriata, capolavori di equilibrio fra rigore e leggerezza. Accanto, le ceramiche e i vetri di Picasso – come Furetto e Satiro – svelano il suo talento nel piegare la materia a visioni mentali. Spicca l’unica opera in vetro di Jean Cocteau, Tre occhi (1956), dal fascino enigmatico. Di Klee si ammira l’acquerello Baumgruppe (1931), mentre Chagall porta in scena il lirismo di Suonatore di violino e la vivacità di Composition au cirque. Licini affascina con Angelo ribelle e le Amalassunte, mentre di Novelli sono proposte tele in cui l’alfabeto diventa pittura mentale pura. L'itinerario di Fuori dai confini della realtà. Tra Klee, Chagall e Picasso invita a riflettere sul ruolo dell’irrazionale nell’arte contemporanea e sulla sua capacità di aprire varchi verso mondi interiori ancora inesplorati.
[Immagine in apertura: Osvaldo Licini, Notturno, 1956, olio su carta applicata su tela, 23,5 x 35 cm, Collezione Fainplast, Ascoli Piceno.]

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