Il concorso indetto dalla NASA per progettare i servizi igienici sulla Luna

"I nostri astronauti realizzano incredibili prodezze della scienza e dell'esplorazione dello spazio. Ma alla fine, sono ancora umani." A dichiararlo è stato Mike Interbartolo, manager NASA tra i curatori del Lunar Loo Challenge, il concorso lanciato dall'agenzia governativa responsabile della ricerca aerospaziale per gli Stati Uniti e finalizzato alla progettazione di una toilette lunare.Articolato in due sezioni – una tecnica, riservata ai maggiorenni, che possono partecipare in formazione individuale e in team; l'altra, denominata Junior Challenge, destinata ai minori  –, il contest è legato all'ambizioso obiettivo della NASA di tornare sulla Luna nel 2024, nell'ambito del programma Artemis. L'agenzia ritiene utile acquisire proposte e idee da parte di soggetti capaci di dimostrare un approccio diverso rispetto a quello proprio dell'ingegneria aerospaziale tradizionale, ferme restando le precise richieste del bando.<h2>ALLA RICERCA DI UN NUOVO DESIGN</h2>Il dispositivo in questione, infatti, dovrà funzionare sia in condizioni di gravità lunare (che è circa un sesto di quella terrestre), sia in condizioni di microgravità. Il risultato atteso, dunque, è una toilette che rappresenti un passo in avanti rispetto ai modelli spaziali utilizzati dagli astronauti che vivono a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, progettati solo per la microgravità. In particolare, per i prossimi esploratori della Luna è richiesta una versione più piccola, più leggera e dall'uso semplificato."Sfide come questa ci consentono di attingere dal pensiero creativo e di trovare soluzioni sconosciute o non sviluppate", ha inoltre sottolineato Steve Rader, deputy manager del NASA Tournament Lab (NTL), commentando la scelta di aprire il campo anche ai non addetti al settore. Naturalmente, come per tutti i concorsi anche in questo caso sono previsti dei premi. I progetti che perverranno entro il 17 agosto 2020 saranno valutati da una giuria di esperti che terrà in considerazione parametri come l'innovazione complessiva, la maturità tecnica e la sicurezza; a fine settembre sono attesi i risultati.Il montepremi totale di Lunar Loo Challenge, pari a 35.000 dollari, sarà distribuito tra i primi tre classificati. Annunciato anche un riconoscimento pubblico per gli autori delle migliori tre proposte della Junior Challenge.[Immagine in apertura: Photo by Mike Petrucci on Unsplash]

Segui su Sky Arte Il concorso indetto dalla NASA per progettare i servizi igienici sulla Luna

Il concorso indetto dalla NASA per progettare i servizi igienici sulla Luna | Sky Arte

I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

Una spirale che emerge dal verde: è il nuovo museo progettato dallo studio BIG

Aperto al pubblico dallo scorso 25 giugno, il nuovo Musée Atelier Audemars Piguet "è concepito come un ossimoro. Sorprendente ma sottile. Contemporaneo ma senza tempo. Funzionale ma scultoreo. Galleggiante ma radicato. Presenza locale con una risonanza globale". Sono queste le parole scelte dallo studio di architettura danese BIG - Bjarke Ingels Group per presentare lo scultoreo edificio ultimato a Le Brassus, il comune svizzero nel Canton Vaud, in cui dal 1875 è attiva una delle più note imprese produttrici di orologi da polso di lusso dell'intero Paese.Vincitore nel 2014 del concorso di architettura indetto dall'azienda elvetica per l'ampliamento della sede storica, il team dello studio fondato da Bjarke Ingels si è imposto sui candidati in lizza con l'idea di una struttura sinuosa, in grado di integrarsi con il paesaggio circostante. Il risultato è un padiglione a spirale che si solleva da terra, tramite vetrate strutturali curve, per affiancare l'edificio esistente, sede del primo atelier del brand e dunque tassello essenziale della sua identità storica.<h2>UN PADIGLIONE A SPIRALE IN VETRO</h2>Il museo "nasce da un sogno", ha sottolineato il direttore Sebastien Vivas. L'obiettivo, infatti, era dare corpo a una struttura "vivente in grado di trasmettere la passione, l'energia, il talento e la creatività delle donne e degli uomini" del brand svizzero. Un proposito che lo studio danese e i partner locali di CCHE hanno tradotto in un edificio che ha rappresentato una sfida dal punto di vista ingegneristico e costruttivo: sia a causa delle curvature delle pareti perimetrali, sia per il tetto verde, che contribuisce al controllo della temperatura negli spazi espositivi curati dall'Atelier Brückner.All'interno, attraverso un percorso leggermente inclinato, che asseconda le pendenze del sito di intervento, i visitatori scoprono la collezione museale, gli archivi e i laboratori manifatturieri. Nello stesso tempo, sono posti nella condizione di non perdere di vista il contesto locale: una soluzione che intende sottolineare il legame indissolubile tra l'azienda e il territorio. "L'orologeria come l'architettura è l'arte e la scienza di permeare metalli e minerali di energia, movimento, intelligenza e misura per portarli alla vita sotto forma di racconti temporali", ha osservato l'architetto Bjarke Ingels, incoraggiando un accostamento tra i sofisticati meccanismi che regolano i prodotti dell'azienda e le dinamiche proprie della disciplina architettonica.[Immagine in apertura: BIG - APM Musee Atelier Audemars Piguet. Image by Iwan Baan]

Segui su Sky Arte Una spirale che emerge dal verde: è il nuovo museo progettato dallo studio BIG

Il concorso indetto dalla NASA per progettare i servizi igienici sulla Luna

Il concorso indetto dalla NASA per progettare i servizi igienici sulla Luna

I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

Ancora novità per la Domus Aurea a Roma

Il lato oscuro di Babbo Natale

I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

Ancora novità per la Domus Aurea a Roma

Il lato oscuro di Babbo Natale