Tutta la magia del cinema all'Ortigia Film Festival

È un luogo di incomparabile bellezza a fare da sfondo all'annuale appuntamento con l'Ortigia Film Festival, la cui dodicesima edizione prenderà il via il prossimo 18 agosto, per protrarsi fino al 23 agosto 2020. Sarà infatti la sofisticata e accogliente cornice dell'isola di Ortigia, nel cuore di Siracusa, a ospitare le proiezioni cinematografiche – rigorosamente all'aperto e in sicurezza – che scandiscono il programma dell'evento. Ideato da Lisa Romano, che ne cura la direzione artistica con Paola Poli, e realizzato grazie al sostegno del MiBACT, della Regione Siciliana e del Comune di Siracusa, il festival ha progressivamente legato la propria identità al cinema italiano, riuscendo nello stesso tempo a mantenere aperta una finestra sull'offerta internazionale.Insignita nel 2019 della prestigiosa Medaglia d’onore del Presidente della Repubblica, la kermesse prevede sezioni sia competitive – Concorso Lungometraggi Opere prime e seconde italiane e Concorso Cortometraggi – sia non competitive – Cinema Women, Cinema&amp;Moda e Cinema Doc – ed è associata all'assegnazione di vari riconoscimenti, tra cui Premio Miglior Film OFF12 e Premio Miglior Interprete OFF12. In lizza nell'edizione 2020 troviamo Maternal di Maura Delpero, Si muore solo da vivi di Alberto Rizzi, Nevia di Nunzia De Stefano, Favolacce dei fratelli Fabio e Damiano D’Innocenzo – opera che ha trionfato ai Nastri d’Argento, dopo il duplice successo alla Berlinale 2020 –, e D.N.A. – Decisamente non Adatti, il primo film diretto da Lillo &amp; Greg. Per quanto riguarda invece la sezione dedicata ai corti, sono tredici le opere in concorso fra anteprime nazionali e regionali.<h2>UN EVENTO SPECIALE LEGATO ALLA STORIA DELL'ITALIA</h2>Oltre alla presenza dell'attrice siciliana Barbara Tabita, in qualità di madrina d’eccezione dell'Ortigia Film Festival, a caratterizzare l'imminente edizione è anche la scelta de Il Delitto Mattarella di Aurelio Grimaldi come evento speciale fuori concorso. "A quarant’anni da quel tragico omicidio, ho ritenuto doveroso pensare a un evento speciale per non abbassare mai la guardia nella lotta alla mafia e, al contempo, omaggiare la figura di Piersanti Mattarella e il lavoro di Aurelio Grimaldi, vero maestro di cinema", ha precisato la direttrice artistica Romano. La pellicola sarà presentata, in compagnia del regista Aurelio Grimaldi e degli attori Donatella Finocchiaro e David Coco, nel giorno di chiusura del festival.Avviato nel 2018, prosegue anche quest'anno il progetto di assegnazione a un artista contemporaneo della realizzazione dell'immagine guida dell'evento, nell'ottica di un rafforzamento della sinergia tra le arti visive. L'incarico è stato affidato a Paolo Campagnolo, artefice dell'opera dal titolo Ortigia-fossile#1, "che più che un semplice manifesto vuole essere un mio omaggio personale a Siracusa e al cinema", ha precisato l'autore.

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A Ferrara il nuovo spazio che omaggia il regista Antonioni

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Da nightclub a spazio espositivo: il Berghain di Berlino pronto ad accogliere 80 artisti

Organizzata dalla Boros Foundation, con la direzione di Karen Boros e Juliet Kothe, la mostra Studio Berlin si preannuncia come uno degli appuntamenti culturali da tenere d'occhio nell'imminente stagione espositiva autunnale. Le ragioni che inducono a mantenere alta l'attenzione nei riguardi del progetto sono almeno due: da una parte il concept stesso della mostra, che riunirà oltre ottanta artisti contemporanei che vivono e lavorano a Berlino dando così vita a un'importante ricognizione del panorama locale; dall'altra la scelta di una location d'eccezione come cornice dell'iniziativa.In programma dal 9 settembre fino alla fine del mese di dicembre, Studio Berlin sarà infatti allestita all'interno del celebre Berghain, il leggendario nightclub berlinese considerato una tappa obbligata per tutti gli amanti della scena underground e della musica techno di passaggio nella capitale tedesca. Riaperto al pubblico da qualche giorno, seppur in versione ridotta e nel rispetto delle norme in vigore, l'iconico locale si appresta così a "cambiare pelle", almeno temporaneamente, accogliendo i più rilevanti autori che hanno scelto di fissare la propria sede operativa in città. Tra loro non mancano nomi eccellenti, a partire da Olafur Eliasson, Anne Imhof e Petrit Halilaj, che è attualmente protagonista della sua prima personale in terra spagnola.<h2>OLTRE 80 ARTISTI DI BASE A BERLINO</h2>Attivi in campi eterogenei – fotografia, scultura, pittura, video, suono, performance einstallazione – gli artisti che scandiranno il percorso espositivo di Studio Berlin permetteranno, attraverso i loro lavori, di analizzare il tema dello studio "come spazio di contemplazione e produzione". Proprio per questo la mostra si svolge a Berlino, città che attualmente possiede la più alta densità di laboratori e atelier per artisti su scala europea, riuscendo da anni ad attrarre autori provenienti da tutto il mondo.Un fenomeno consolidato, ma meritevole di essere monitorato in questa complessa fase storica, contraddistinta da un profondo ripensamento delle pratiche artistiche e delle modalità stesse di fruizione delle opere, oltre che inesorabilmente segnata dalla prolungata chiusura di gallerie, musei, spazi espositivi e dalla cancellazione di un numero imprecisato di mostre su scala globale. Berlino, dunque, continuerà a esercitare il proprio fascino anche sulle prossime generazioni di artisti? Quali prospettive attendono gli emergenti? E quali le sfide con cui gli autori già affermati dovranno necessariamente misurarsi? Il segnale che proviene dalla capitale della Germani, attraverso la collaborazione tra Boros Foundation e Berghain, è chiaro: si vuole affrontare concretamente l'emergenza, offrirendo agli artisti attivi in città una piattaforma pubblica per continuare a presentare i rispettivi lavori e mantenere attivo e proficuo il dialogo con il pubblico.[Immagine in apertura: Rirkrit Tiravanija, Morgen ist die Frage for Studio Berlin 2020]

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