Le architetture di Álvaro Siza negli scatti di un grande fotografo

La Casa da Arquitectura di Matosinhos – l’unico centro di ricerca non profit sull’architettura del Portogallo, situato nel nord del Paese, nei pressi di Porto – riapre al pubblico dopo un lungo stop inscenando un dialogo tra le opere del fotografo italiano Guido Guidi e le architetture di Álvaro Siza Vieira. Il celebre progettista, Premio Pritzker nel 1992, è quello che si dice un “enfant du pays”, essendo nato proprio a Matosinhos, nel 1933.Archigraphies. Guido Guidi and Álvaro Siza, questo il titolo della mostra curata da Paula Pinto e Joaquim Moreno e allestita nella galleria della “Casa” fino al 3 ottobre 2021, presenta 97 scatti del fotografo cesenate che ritraggono otto progetti realizzati dal grande architetto portoghese tra Lisbona, Porto e Matosinhos.<h2>LE “ARCHIGRAFIE” DI GUIDO GUIDI</h2>Il termine “archigrafie”, un neologismo coniato da Pinto e Moreno, allude all’incontro tra le due discipline e all’idea di una “fotografia scritta con l’architettura”, in cui gli edifici assumono un ruolo particolare e partecipano, insieme a elementi chiave della pratica fotografica come la luce o la composizione, alla costruzione di una narrativa coerente.L’esposizione è nata, secondo il racconto dei curatori, da un’idea dello stesso Guidi, che alcuni anni fa, lavorando assieme a loro su una mostra analoga dedicata a Carlo Scarpa e alla sua Tomba Brion, espresse il desiderio di fotografare il lavoro di Siza. La scelta di un perimetro geografico ristretto – non scontata, poiché l’architetto nell’arco della sua lunga carriera ha lavorato e riscosso successi in tutto il mondo – corrisponde alla volontà di non rappresentare gli edifici come opere a sé stanti, avulse dal contesto, ma al contrario di indagare il loro rapporto con il tessuto urbano che li circonda, coerentemente con l’interesse del fotografo per le periferie e i luoghi liminali.[Immagine in apertura: Archigraphies. Guido Guidi and Álvaro Siza, Casa da Arquitectura, Matosinhos 2021. Photo Ivo Tavares Studio]

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La pittura “divina” di Raffaello presto al cinema

Protagonista assoluto del 2020, in occasione del cinquecentenario della scomparsa, il “divin pittore” si prepara a conquistare le sale cinematografiche italiane. Il prossimo 21, 22 e 23 giugno i cinema della penisola accoglieranno Raffaello. Il giovane prodigio, la pellicola prodotta da Sky interamente dedicata alle vicende artistiche e umane dell'urbinate. Un evento atteso, che segna la ripartenza del programma di Nexo Digital Grande Arte al Cinema, e prosegue le celebrazioni dell'anniversario parzialmente interrotte dalla pandemia.<h2>LE DONNE DI RAFFAELLO</h2>Diretto da Massimo Ferrari, e patrocinato dalla città di Urbino, il film ripercorre la straordinaria avventura del pittore rinascimentale, puntando i riflettori su un aspetto meno consueto della sua produzione. Cuore della pellicola sono infatti i ritratti femminili realizzati dall'artista. La madre, l'amante, la committente, la dea: le protagoniste della vita di Raffaello prendono forma sulla tela, coniugando misticismo e realtà.Osservando i dipinti del pittore sembra infatti che ognuna delle figure rappresentate, qui raccontate dalla voce narrante di Valeria Golino ‒ che renderà la narrazione ancora più suggestiva ‒ prenda spunto dal vissuto per aspirare a ideali di bellezza aulica, universale. È il caso della Galatea, la ninfa che racchiude in sé le parti più belle di ogni donna, o della Madonna Sistina, nella quale lo scrittore Vasilij Grossman riconobbe il volto delle madri e dei figli vittime dell’Olocausto. E poi ancora La Muta, la Dama con liocorno, La Velata e La Fornarina, donne capaci di condensare grazia, dolcezza e sensualità conducendo l'osservatore al cospetto dei pensieri più nobili.<h2>IL GIOVANE PRODIGIO</h2>Tra le riprese più importanti, anche quelle realizzate ad alcune opere custodite all’interno delle Scuderie del Quirinale in occasione della mostra dello scorso anno. La pellicola è accompagnata dai commenti di studiosi come Vincenzo Farinella, professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna all’Università di Pisa e consulente storico-scientifico del progetto, Lorenza Mochi Onori, storica dell’arte ed esperta di Raffaello, Giuliano Pisani, Tom Henry, Amélie Ferrigno, Ippolita di Majo e Gloria Fossi. Un racconto artistico e umano avvincente, enfatizzato dalle animazioni di Giordano Poloni, in grado di esaltare i momenti più emblematici della storia del pittore. Un viaggio per immagini tra realtà, mito e leggenda.

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