Il bando per la creazione del logo di Saluzzo candidata a Capitale italiana della cultura 2024

Incentivate dalla recente assegnazione del titolo di Capitale italiana della cultura 2022 all'isola di Procida, moltissime città del territorio nazionale sono già all'opera per contendersi il riconoscimento negli anni a seguire. Tra queste Saluzzo, il comune in provincia di Cuneo in corsa per aggiudicarsi il riconoscimento nel 2024.In occasione della candidatura, la città – borgo medievale fra i più suggestivi del Piemonte – ha recentemente lanciato il bando per la realizzazione del logo che rappresenterà Saluzzo e le Terre del Monviso durante la competizione.<h2>COME PARTECIPARE AL BANDO</h2>Indetto dallo stesso Comune, il concorso è riservato esclusivamente a grafici, artisti e creativi under 28, invitati (singolarmente o in gruppo) a proporre un logo in grado di racchiudere in modo semplice e diretto gli elementi fondamentali della strategia di candidatura.Situata ai piedi delle Alpi del Monviso, la città vuole accendere i riflettori sulla montagna, qui proposta non solo come meta di svago, ma anche di cultura, innovazione e inclusione. La partecipazione alla call è gratuita, e prevede l'assegnazione di un premio in denaro di oltre 2mila euro. Le proposte (da far pervenire entro il 15 febbraio) saranno valutate da una giuria composta da esperti provenienti dal mondo universitario, del design e del management culturale. Per maggiori informazioni vi invitiamo a consultare la <a href="https://saluzzomonviso2024.it/bando-logo/" target="_blank" rel="noopener noreferrer">pagina dedicata</a>.[Immagine in apertura: Photo by Joanna Kosinska on Unsplash]

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

Teatri chiusi? Al via il progetto d'artista che trasforma le locandine inutilizzate

Non c'è dubbio: il settore del teatro è stato uno dei più penalizzati dall’emergenza sanitaria in corso. Spettacoli, eventi e manifestazioni sono stati annullati nel rispetto delle norme di contenimento del virus, lasciando il palcoscenico vuoto per mesi. Nell'attesa che la situazione si sblocchi, consentendo all'intero comparto di ripartire, c'è chi prova a cercare nuove strade, convertendo il momento di stasi in pretesto creativo.Così è, ad esempio, per il Teatro di Rifredi di Firenze, che ha deciso di trasformare il gran numero di locandine prodotte per gli spettacoli del 2020 (cancellati a causa della pandemia) in opere d'arte visiva. Come? Grazie alla collaborazione di cinque giovanissimi autori, invitati dal curatore Simone Teschioni Gallo a dare nuova vita a quel materiale, altrimenti inutilizzato.<h2>MANIFESTI D'ARTISTA AL TEATRO DI RIFREDI</h2>L'intero progetto, dal titolo Neo Skēnḕ: Manifesti d’artista al Teatro di Rifredi – ideato da Niccolò Mannini della Galleria d’arte La Fonderia –, sarà presentato ufficialmente in una mostra collettiva non appena la situazione lo consentirà. A occupare la scena saranno le creazioni di Irene Bulletti, Leopoldo Innocenti, Rossella Liccione, Leonardo Moretti e Skim, chiamati a rielaborare le locandine attraverso simboli, personaggi e tecniche varie. Un esempio che dimostra come, anche e soprattutto in un periodo complesso come quello che stiamo attraversando, discipline e artisti differenti possano collaborare per far fronte alle difficoltà.[Immagine in apertura: Neo Skēnḕ. Manifesti d'artista al Teatro di Rifredi, Firenze. Photo credits Malandrino Film]

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

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Ancora novità per la Domus Aurea a Roma

Il lato oscuro di Babbo Natale

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