Il cinema d'animazione "al femminile" in mostra ad Ancona

Negli ultimi anni le Marche, e a voler essere precisi la porzione nord della regione adriatica, si sono attestate come una straordinaria fucina di talenti dedicati all'animazione sperimentale e d'autore. Merito, anche, di istituzioni come l'ISA di Urbino, la prestigiosa scuola che – fin dagli anni Cinquanta e Sessanta – ha sfornato illustratori e animatori che con la loro poetica avrebbero conquistato vette internazionali di assoluto riguardo (pensiamo a Gianluigi Toccafondo e Simone Massi). La mostra in corso fino all'8 agosto negli spazi della Mole Vanvitelliana di Ancona si sofferma sullo "stato di salute" dell'animazione marchigiana, scegliendo di puntare i riflettori sulle protagoniste di questa disciplina. <h2>LE MARCHE “ANIMATE”</h2> Sono quattro le artiste in rassegna: Mara Cerri, Magda Guidi, Claudia Muratori e Beatrice Pucci. Diplomate all’ISA e operanti nel territorio (ma con esperienze anche all’estero), tutte e quattro spaziano dal film all’illustrazione, dall'installazione al video, utilizzando tecniche diverse: dal disegno animato classico alla grafica computerizzata, fino all’animazione di pupazzi e oggetti. A loro si aggiunge una “veterana" come Rosa Foschi, artista romana d'adozione e marchigiana di nascita, autrice negli anni Sessanta e Settanta di diversi cortometraggi di animazione per la Corona Cinematografica, tra cui Ma Femme e Amour du Cinéma. <h2>DAL SEGNO AL FILM</h2> Curata da Bruno Di Marino nell'ambito del festival Cinematica (diretto da Simona Lisi e organizzato dall’associazione culturale Ventottozerosei), la mostra – dal titolo Camera Animata. 5 artiste marchigiane dal segno al film – è un omaggio al percorso e alla poetica di queste autrici. Un "viaggio" visivo che parte dal disegno, che tocca l'elemento scultoreo e oggettuale per abbracciare, infine, l'immagine in movimento. [Immagine in apertura: Camera Animata. Sculture di Beatrice Pucci. Exhibition view at Mole Vanvitelliana, Ancona 2021. Photo © Cecilia Brunelli]

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

L’invito di Valerio Berruti a “credere nella luce”

A partire dallo scorso giugno Valerio Berruti ha installato, nelle lunette del Ristorante Cracco a Milano, in Galleria Vittorio Emanuele II, l’intervento site specific dal titolo Credere nella luce. 
Lo speciale in onda lunedì 12 luglio su Sky Arte ci accompagna in un viaggio alla scoperta dell’opera dell’artista, dei suoi luoghi e della sua poetica, tracciando un delicato parallelo con quella – diversa, eppure con molti punti in comune – del suo ospite Carlo Cracco. Un modo per rispondere a una domanda universale: che cos’è l’arte, e a cosa serve?
A fare da filo conduttore, tre temi centrali: la dimensione dell’infanzia con il suo linguaggio capace di arrivare a chiunque; il legame con il territorio in cui si vive e si lavora; e infine la convinzione che si debba credere nella luce, per coltivare la fiducia nel futuro e riscoprire il potere salvifico dell’arte.

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Il cinema d'animazione "al femminile" in mostra ad Ancona

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