Alla Galleria Nazionale di Roma l'architettura è donna

La filosofia e la politica degli spazi abitativi è l'interessante argomento al centro della nuova rassegna inaugurata negli spazi della Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Un progetto complesso per natura e impianto visivo, e nondimeno necessario per riflettere su tematiche urgenti del nostro presente. Curata dall’architetta Izaskun Chinchilla Moreno, e rimandata lo scorso anno a causa della pandemia, la mostra Cosmowomen. Places as Constellations è ospitata fino al 10 ottobre nel Salone Centrale dell'istituzione capitolina, e vede come protagoniste tre imponenti strutture di grande formato ispirate alle sfere armillari – grandi corpi celesti di natura artificiale, creati dall'uomo nell'antichità per determinare la posizione di stelle e pianeti nell'universo.<h2>LA MOSTRA A ROMA</h2> Scelte come simbolo di convivenza, le tre sfere monumentali (nel rendering in apertura) rimandano al Gineceo, all’Onsen e al Parlamento, e rappresentano aspetti specifici relativi al ruolo della donna nel contesto pubblico e privato. Luoghi di socialità, ma anche di segregazione ed esclusione, le sfere sono mostrate ai visitatori come metafore per riflettere sulle relazioni che il “corpo sessuato” intrattiene con lo spazio politico e naturale che lo circonda. Grazie ai settantuno progetti di sessantacinque architette internazionali provenienti dalla Bartlett School of Architecture di Londra, il tema della mostra viene indagato e attualizzato ai nostri giorni. Un “mosaico” di punti di vista eterogenei e tutti femminili, che vuole auspicare la piena integrazione delle donne nel settore professionale e accademico dell'architettura.

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Un nuovo hub culturale alla Reggia di Caserta

Il nuovo allestimento del Museo Schifanoia a Ferrara

Le architetture italiane diventate iconiche grazie al cinema

Al via Eolie Music Fest, il festival per chi ama musica e mare

Mare, vento e musica. Sono questi gli “ingredienti” del nuovo Eolie Music Fest, il festival che a partire da domani (23 giugno) approderà nello splendido arcipelago siciliano. Direttore della manifestazione, alla sua prima edizione, è il cantante e frontman dei Subsonica Samuel Romano. A lui si deve la scelta dei nomi che saliranno sul palco-caicco itinerante: una barca lunga 26 metri pronta a ospitare gruppi e musicisti per ognuna delle tappe in calendario. Peculiarità dell'evento è infatti la sua anima “nomade”. La maggior parte dei concerti si svolgerà “in acqua”: un'esperienza fuori dagli schemi che toccherà i golfi di Lipari, Vulcano, Salina e Stromboli.<h2>IL CALENDARIO DI EOLIE MUSIC FEST</h2> A inaugurare la rassegna – a Lipari, nella baia di Valli Muria – saranno proprio i Subsonica: i linguaggi sperimentali della band torinese conquisteranno il pubblico, trasformando il contesto marino in una scenografia che promette di incantare gli amanti della buona musica e del paesaggio. Il giorno successivo, a Vulcano, di fronte alla spiaggia dell’Asino, sarà invece la volta dei due cantautori Colapescedimartino, seguiti dalle atmosfere tropical del dj-set di Nu Guinea. Dopo due giorni di musica in mare, il 25 giugno il programma toccherà terra grazie all’orchestra Bandakadabra, impegnata in un live acustico per le strade di Lipari, prima dell’incontro con il produttore e chitarrista Max Casacci, invitato a presentare il nuovo libro Earthphonia.<h2>UN MARE DI MUSICA</h2> Gli appuntamenti conclusivi del festival saranno ancora a bordo del palco “galleggiante”: il 26 giugno a Salina si esibiranno Willie Peyote, Samuel e Bandakadabra, mentre il 27 saliranno sul caicco The Winstons e Negrita. A far calare il sipario sulla serie di concerti saranno infine i Coma Cose e Fulminacci, rivelazioni indie ospiti il 30 giugno a Stromboli.

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Un Natale distopico con Vinicio Capossela