Dieci spettacolari videoinstallazioni in dieci luoghi simbolo del Cuneese

<p>Chi l’ha detto che la provincia italiana è morta? Nel Cuneese è più viva che mai! Ad avvalorare una simile affermazione è la grande rassegna artistica che, proprio in questi giorni, si sta svolgendo in quattro città del territorio piemontese: <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/05/cuneo-festival-montagna" target="_blank">Cuneo</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/09/marina-abramovic-ad-alba-per-una-mostra-e-un-incontro" target="_blank">Alba</a>, Bra e <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-gioco-museo-ceramica-mondovi" target="_blank">Mondovì</a>. Grazie all’allestimento di opere che vanno dalle videoinstallazioni immersive fino a spettacoli di videomapping, piazze, strade ed edifici delle t città prendono magicamente vita, rendendo il patrimonio architettonico e urbanistico locale il protagonista assoluto dell’originale kermesse. </p><h2>LE DIECI INSTALLAZIONI DI CUNEO PROVINCIA FUTURA</h2> <p>Concepito dal regista e light designer <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/05/mostra-luna-tecnologia-cuneo" target="_blank">Alessandro Marrazzo</a>, l'evento <em>Cuneo Provincia Futura</em> si presenta come una vera e propria mostra a cielo aperto dedicata alla sperimentazione multimediale. Al centro dell’intera manifestazione sono dieci stupefacenti  progetti che, fino al 21 novembre, invaderanno altrettanti luoghi simbolo della provincia di Cuneo. Un’iniziativa inedita, che strizza l’occhio ai <a href="https://arte.sky.it/foto/light-festival-vilnius-installazioni-lituania" target="_blank">grandi festival di luci di respiro internazionale</a>. A unire insieme tutte le opere presentate è il tema del futuro: un argomento che porta a interrogarsi su questioni urgenti quali il cambiamento climatico, il rapporto tra l’uomo e le intelligenze artificiali e le esplorazioni spaziali. </p>
<p><h2>I LUOGHI DELLA KERMESSE PIEMONTESE</h2></p>
<p>Dislocata in dieci location distinte, la manifestazione artistica mira a creare un itinerario sorprendente, fatto di proiezioni, ledwall e altri impianti hi-tech. Tra i luoghi inclusi nel progetto ci sono Palazzo Vitale a Cuneo, pregevole esempio di architettura nobiliare settecentesca, Piazza Risorgimento ad Alba, cuore del centro storico cittadino, Palazzo Garrone a Bra, e la Torre Civica del Belvedere, emblema architettonico di Mondovì. Sei degli interventi proposti animano il centro di Cuneo: dallo spettacolo olografico allestito in Piazza Virginio, dedicato alla "sfida umana" dell’immortalità, al videomapping immersivo a 360° ispirato alla problematica dell’estinzione animale, in Piazzetta del grano, fino alla suggestiva scenografia luminosa che domina il cortile del complesso di Santa Croce, con il suo focus su deforestazione e salvaguardia dell’ambiente. Arricchisce <em>Cuneo Provincia Futura</em> l'installazione luminosa ospitata dallo Spazio Innov@zione: un progetto pensato per accogliere il pubblico, introducendolo alla mostra a cielo aperto attraverso un sofisticato sistema di dieci parallelepipedi luminescenti che simboleggiano ciascuno degli interventi di questo speciale circuito.</p>
<p>[Immagine in apertura: Photo Luca Privitera]</p>

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Il manoscritto che Leopardi dedicò a Dante in mostra a Recanati

<p>“<em>Perchè le nostre genti</em><em> pace sotto le bianche ali raccolga, non fien da’ lacci sciolte dell’antico sopor l’itale menti s’ai patrii esempi della prisca etade questa terra fatal non si rivolga</em>”. Con questi versi si apre il celebre canto che <a href="https://arte.sky.it/news/fumetto-biografia-illustrata-giacomo-leopardi" target="_blank">Giacomo Leopardi</a> compose, nell’autunno del 1818, pensando a <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-dante-uffizi-castello-casentino" target="_blank">Dante Alighieri </a>per descrivere lo stato di abbandono nel quale versava l’Italia. Stiamo parlando di <em>Sopra il monumento di Dante che si preparava in Firenze</em>, un testo prezioso che, nel <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/03/dante-anniversario-eventi" target="_blank">settecentenario della morte del Sommo Poeta</a>, viene finalmente esposto al pubblico per la prima volta. Fino al prossimo 30 gennaio, la Biblioteca Leopardi di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/06/recanati-giacomo-leopardi-camere-private" target="_blank">Recanati</a> mette in mostra il manoscritto originale insieme ad alcune rarissime edizioni della <em>Commedia </em>dantesca. </p><h2>CASA LEOPARDI A RECANATI OMAGGIA DANTE</h2></p>
<p>Un’occasione unica sia per riscoprire il senso di profonda stima che Leopardi nutriva nei confronti di Dante, sia per immergersi completamente in quell'atmosfera che ha decisivamente contribuito alla formazione del grande poeta marchigiano. Come afferma anche la contessa Olimpia Leopardi, sua discendente: “<em>Per la nostra famiglia è un grande piacere poter dare l’opportunità al pubblico di fruire dei tesori presenti nella biblioteca che ha visto formarsi Giacomo.</em> <em>Vorremmo offrire ai visitatori la possibilità di calarsi nei panni del giovane lettore e di provare a riscoprire il suo stupore fanciullesco, quello che coglie tutti noi di fronte ad un’opera che ha plasmato l’immaginario collettivo</em>”.  </p>
<p><h2>IL MANOSCRITTO DI GIACOMO LEOPARDI</h2></p>
<p>Costituita da dodici strofe e 200 versi complessivi, la canzone <em>Sopra il monumento di Dante che si preparava in Firenze </em>fu concepita prendendo spunto dall’intenzione di erigere un monumento a Dante in piazza di Santa Croce, nel centro storico del capoluogo toscano. Nel componimento poetico, Leopardi si rivolge dapprima agli esecutori del progetto per poi guardare all’Alighieri, alla ricerca di un qualche tipo di conforto. Tema centrale del canto è infatti la condizione della penisola italica: un Paese – secondo Leopardi – vittima del dominio napoleonico che ha privato l’Italia di inestimabili ricchezze e, soprattutto, costretto il suo popolo a combattere una guerra – la campagna napoleonica in Russia, nel 1812 – che non gli apparteneva. Proprio per la sua capacità di unire un certo impegno politico ed etico a una grande padronanza della lingua, il Sommo Dante diviene così l’interlocutore ideale per sostenere quel genuino spirito patriottico provato da Leopardi. </p>
<p> <h2>I VOLUMI IN MOSTRA PRESSO LA BIBLIOTECA LEOPARDI</h2></p>
<p>Allestita nella Sala dei manoscritti della Biblioteca Leopardi, l’esposizione è arricchita dalla presenza di molteplici edizioni della <em>Divina Commedia</em> appartenute alla nobile famiglia. Attraverso un attento percorso cronologico si ha così modo di ammirare un corpus di volumi pregiati, tra i quali spiccano un incunabolo in-folio del 1477 – commentato dal critico letterario Alessandro Vellutello – e la prestigiosa edizione in-quarto del 1544, arricchita dalle illustrazioni di Giovanni Britto e dall’indicizzazione dello stesso Leopardi.</p> <p>[Immagine in apertura: Sala dei manoscritti, Biblioteca Leopardi. Foto di proprietà di Casa Leopardi]</p>

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