Progettato da uno studio italiano l'MPavilion 2021 di Melbourne

<p>Un caleidoscopico cubo specchiante, contraddistinto da pannelli con varie inclinazioni che riflettono la luce e la natura dei Queen Victoria Gardens: concepito per essere "un faro urbano" e aperto lo scorso 2 dicembre, <em>Th</em><em>e Lightcatcher</em> è l'MPavilion 2022. Commissionato dalla Naomi Milgrom Foundation, il padiglione estivo firmato dallo Studio MAP di Venezia rappresenta il progetto con cui la collaborazione fra l'istituzione australiana e la città di Melbourne riparte dopo lo stop dovuto alla pandemia. Originariamente prevista per il 2020, la costruzione della struttura che fino al 24 aprile prossimo ospiterà un ricco palinsesto culturale è stata infatti rinviata di un anno. Un intervallo durante il quale i progettisti hanno perfezionato il design del padiglione, mentre le iniziative che si sarebbero dovute tenere al suo interno sono state rielaborate in versione digitale.</p><h2>IL DESIGN DELL'MPAVILION 2021</h2> <p>Settimo padiglione estivo appositamente sviluppato da architetti di fama internazionale per gli storici giardini di Melbourne, <em>The Lightcatcher </em>"<em>non è un rifugio nella natura come i suoi precedenti", </em>ha affermato Traudy Pelzel di Studio MAP. Piuttosto si tratta di "<em>un elemento di amplificazione delle attività umane nella natura"</em>, ha proseguito la progettista, specificando che negli intenti del duo si propone come <em>"metafora della condizione attuale dell'uomo, per ispirare</em><em> una nuova consapevolezza in questa fragile situazione"</em>. Con una superficie complessiva di 144 mq, il padiglione è composto da una struttura reticolare in acciaio, scandita da profili zincati e verniciati che sostengono pannelli in alluminio effetto specchio. Oltre a riflettere la luce, le attività e le persone che animeranno questo spazio nel periodo di apertura, questi elementi funzioneranno anche come ombreggianti. Completa la struttura il palcoscenico, attorno al quale i visitatori si riuniranno per assistere agli eventi e agli spettacoli del programma. Oltre 400 le iniziative multisettoriali previste in questa edizione, che sarà la più lunga di sempre: annunciati dibattiti, laboratori, performance, esperienze per bambini e installazioni a cura di realtà locali e internazionali.</p><h2>LA STORIA DELL'MPAVILION DI MELBOURNE</h2> <p>"<em>Siamo incredibilmente orgogliosi della nostra partnership con Studio MAP"</em>, ha dichiarato Naomi Milgrom AC fondatrice della Naomi Milgrom Foundation, che dal 2014 promuove la realizzazione del padiglione temporaneo e del palinsesto culturale ospitato al suo interno. Il primo progettista a ricevere l'incarico per l'MPavilion è stato l'australiano Sean Godsell: dopo il disallestimento, il suo "<a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/10/padiglione-foresta-architettura-melbourne" target="_blank">padiglione-foresta</a>" ha trovato casa nel centro di Melbourne, nell'area dell'Hellenic Museum. Nel 2015 a raccogliere il testimone è stata l'architetta <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/06/architettura-mpavillion-melbourne" target="_blank">Amanda Levete</a>, che con lo studio londinese AL_A ha progettato anche il <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/10/maat-un-nuovo-landmark-per-la-citta-di-lisbona" target="_blank">MAAT di Lisbona</a>. Attuale sede degli eventi comunitari promossi nel Campus di Clayton della Monash University, il padiglione firmato da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/02/rem-koolhaas-a-melbourne-un-padiglione-per-lesordio-in-australia" target="_blank">Rem Koolhaas e David Gianotten</a> è stato realizzato nel 2017, ovvero un anno dopo quello sviluppato da Bijoy Jain di Studio Mumbai. Destinato a essere ricollocato in una nuova sede nei prossimi mesi è l'<a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/10/pronto-lmpavilion-di-carme-pinos-a-melbourne" target="_blank">MPavilion di Carme Pinós</a>, che risale al 2018; già da qualche tempo, invece, l'University Square dell'University of Melbourne ospita il padiglione dell'architetto australiano Glenn Marcus Murcutt AO, scelto nel 2019.  </p>
<p>[Immagine in apertura: MPavilion 2021. Credit John Gollings]</p>

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Occhi puntati sul design italiano, tra presente e futuro

<p>Bologna, Firenze, Padova e Milano: sono queste le quattro città italiane scelte dai Cure per la tournée europea del 2022.  A qualche mese di distanza dalla collaborazione fra lo storico leader della band inglese, Robert Smith, e i Chvrches, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/06/canzone-robert-smith-cure-chvrches" target="_blank">in occasione dell'uscita del singolo <em>How not to drown</em></a>, è finalmente arrivata la notizia che i fan attendevano da tempo: sono infatti trascorsi ben sei anni dall'ultima serie di concerti del gruppo dark wave. Un periodo di tempo intervallato solo dall'esibizione londinese del 7 luglio 2018, quando nell’ambito del <em>British Summer Time festival, </em>a Hyde Park, era andato in scena <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/12/i-primi-40-anni-di-the-cure-in-un-grande-concerto-a-londra" target="_blank">lo spettacolo che celebrava i 40 anni dall’uscita del primo singolo, <em>Killing an arab</em></a>.</p><h2>THE CURE IN CONCERTO IN ITALIA NEL 2022 </h2> <p>Dal debutto, avvenuto in Inghilterra nel 1976, negli anni del boom del punk, a oggi, Robert Smith è saldamente rimasto la voce e la prima chitarra dei The Cure. Nel corso dei decenni vari musicisti si sono susseguiti al fianco del cantautore: oggi la band è composta da Simon Gallup al basso, Jason Cooper alla batteria, Roger O’Donnell alle tastiere e da Reeves Gabrels alla chitarra. Salvo prossime modifiche, dovrebbe essere esattamente questa la formazione che calcherà i palchi di alcune fra le più prestigiose arene europee il prossimo autunno. </p> <p>Concentrando l'attenzione sulle tappe italiane, la prima città ad accogliere la band sarà Bologna, con il concerto annunciato per il prossimo 31 ottobre all'Unipol Arena di Casalecchio di Reno. Il giorno successivo, il 1° novembre, sarà la volta del Mandela Forum di Firenze; dopo una pausa di un giorno, i live italiani riprenderanno il 3 novembre dalla Kioene Arena, a Padova, per concludersi il 4 novembre al Mediolanum Forum di Assago, a Milano. A scaldare l'atmosfera, in tutte le tappe, è stata scelta la band scozzese The Twilight Sad. </p><h2>ANCHE UN NUOVO ALBUM PER THE CURE</h2>  <p>Le vendite dei biglietti per il tour prenderanno il via, sui circuiti ufficiali autorizzati, alle ore 9 di venerdì 10 dicembre. Speciali modalità sono state previste per i possessori di voucher emessi per show Barley Arts, che potranno usufruire di un giorno di anticipo. Il ritorno del gruppo dal vivo non è la sola novità annunciata nelle ultime ore. Oltre ai grandi successi che hanno contribuito all'ascesa dei Cure, la scaletta includerà anche i brani del nuovo album, di  prossima pubblicazione. Nell'attesa di ulteriori dettagli, vale intanto la pena dare un'occhiata alle altre città del tour, che prenderà il via da Riga, in Lettonia, il prossimo 6 ottobre. Robert Smith e i Cure toccheranno quindi tutte le principali città europee, passando dalla penisola scandinava alla Germania, dalla Polonia alla Danimarca, dall'Ungheria alla Croazia nel corso del primo mese. Dopo l'Italia, a novembre si concentreranno sull'Europa centrale e meridionale, includendo ulteriori concerti in Germania. Seguiranno Dublino e varie città del Regno Unito: questo atteso ritorno live si concluderà l'11 dicembre nella cornice dell'Arena di Wembley, a Londra.</p> 

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