In Puglia l’installazione che omaggia tradizione e territorio

Da una parte il paesaggio mozzafiato della Puglia, dall'altra le sue tradizioni artigianali secolari. La ricerca artistica di Bernardo Palazzo ha trovato in questi due “ingredienti” le fonti principali del suo lavoro. L'ultimo intervento site specific realizzato dall'artista e designer a Locorotondo, in provincia di Bari, sottolinea questo affascinante binomio. Prodotto dall'Associazione Luzzart APS, Firmamento – questo il titolo del progetto – è una vasta installazione scenografica che ha come oggetto di riferimento le grandi balle di fieno “disseminate” nella Valle d'Itria. Ognuna di esse presenta sulla sua superficie dei giganteschi centrini di merletti, “simili a grandi mandala, antichi disegni e sacre rappresentazione del cosmo”, dice l'autore. <h2>UN TRIBUTO ALLA PUGLIA</h2> L'opera è un omaggio all'arte dell'uncinetto pugliese, ma anche al territorio e alle antiche tradizioni contadine di uno dei borghi più belli d'Italia. Firmamento è “un’installazione sincretica”, ha dichiarato il curatore Luca Palazzo, “in grado di unire arte, tradizione e territorio, mettendo in rete diversi Comuni, con l’intento di favorire un turismo lento e un’immagine unitaria della Puglia, senza rinunciare a valorizzare le specificità dei singoli luoghi”. Da Locorotondo, infatti, l'installazione si dirama nelle campagne di Cisternino e Martina Franca, sino a giungere nei suggestivi campi di Ripagnola, "custodi" dei caratteristici trulli. Difficile resistere alla tentazione di un selfie o di uno scatto panoramico! [Immagine in apertura: foto di Bernardo Palazzo]

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Il libro fotografico sull'architettura green

Oggi più della metà della popolazione globale vive in città, una percentuale che secondo le Nazioni Unite potrebbe salire al 68% entro la metà del secolo. Mentre le città si espandono, rosicchiando terreno e risorse in quantità sempre maggiore, gli architetti guardano alle piante come a delle alleate. 
Integrate nei tetti o nelle pareti, raccolte in giardini pensili o lussureggianti cortili interni, usate per collegare spazi interni ed esterni in maniera innovativa, la flora e la fauna contribuiscono a trasformare gli edifici in vere e proprie oasi della biodiversità, con numerosi vantaggi. Sono in grado, per esempio, di filtrare gli agenti inquinanti contenuti nell’acqua piovana, di migliorare l’efficienza energetica dei palazzi in cui si trovano, o ancora di mitigare l’effetto “isola di calore” nelle aree urbane riducendo la temperatura esterna anche di cinque gradi. <h2>ARCHITETTURA E SOSTENIBILITÀ</h2> Edito da <a href="https://gestalten.com/" target="_blank">Gestalten</a>, Evergreen Architecture. Overgrown buildings and greener living racconta questo nuovo movimento architettonico attraverso numerosi esempi in tutto il mondo, descritti con dovizia di dettagli tecnici e illustrazioni. Dal Bosco Verticale di Milano – progettato da <a href="https://arte.sky.it/news/call-maria-lai-stefano-boeri-frana" target="_blank">Stefano Boeri</a> e tra i primi progetti di "forestazione" metropolitana – al nuovo centro della Maggie’s Foundation a Leeds, che porta la firma di Heatherwick Studio e cerca di provare come l’uso di materiali naturali all’interno di una struttura ricoperta di fiori e piante possa influire positivamente sul decorso dei malati di cancro –, fino alla “foresta urbana” di Koichi Takada Architects in costruzione a Brisbane. 
[Immagine in apertura: Heatherwick Studio, Photo Hufton + Crow, Evergreen Architecture, Gestalten 2021]

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