Cosa mangiavano gli abitanti di Ercolano? Uno studio lo rivela

Più cibo per gli uomini, meno per le donne. È questa, in sintesi, la conclusione del recente studio condotto da Silvia Soncin e Oliver Craig presso l'Università di York, nel Regno Unito. Effettuata in collaborazione con il <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/04/parco-archeologico-ercolano-progetto-online" target="_blank">Parco Archeologico di Ercolano</a>, il <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/04/parco-pompei-fotografia-luigi-spina" target="_blank">Parco Archeologico di Pompei</a> e il Museo delle Civiltà di Roma, la ricerca si sofferma infatti sugli stili di vita degli abitanti dell'antica Ercolano – la cittadina campana distrutta nel 79 d.C. dall'eruzione del Vesuvio. 
<h2>I DATI DELLO STUDIO</h2> Pubblicato sulla rivista di settore Science Advances, lo studio è stato sviluppato a partire da due quesiti ben precisi: cosa mangiavano gli abitanti della località campana e come venivano distribuite le risorse alimentari all'interno della popolazione? Per rispondere a queste domande i ricercatori hanno preso in esame diciassette dei trecentoquaranta individui scoperti negli anni Ottanta sotto i fornici nei pressi della spiaggia di Ercolano. I corpi degli abitanti, che qui si rifugiarono nel tentativo di sfuggire alla morte, sono stati esaminati attraverso l’analisi degli isotopi stabili del carbonio e dell’azoto degli amminoacidi che compongono il collagene osseo, al fine di ricostruirne la dieta con grande precisione. 
“Dalle fonti storiche si recepisce che spesso vi fosse un accesso differenziato alle derrate alimentari tra uomini e donne”, ha dichiarato il professor Craig. “L’analisi degli amminoacidi ha permesso di quantificare tali differenze e di riflettere sulle cause”. 
<h2>DIFFERENZE TRA UOMINI E DONNE</h2> In particolare, i risultati del progetto hanno dimostrato che gli uomini di Ercolano ottenevano circa il doppio delle proteine dai prodotti della pesca rispetto alle donne. Queste ultime, al contrario, avevano accesso a più prodotti animali rispetto agli uomini. “Gli uomini erano più probabilmente maggiormente impegnati nella pesca e in altre attività marittime, generalmente occupavano posizioni più privilegiate nella società, e venivano liberati dalla schiavitù in età più giovane rispetto alle donne”, riferisce Silvia Soncin. "Tutti questi fattori facilitavano il loro accesso a prodotti alimentari più costosi, come il pesce fresco”. 
<h2>TRA PASSATO E PRESENTE</h2> I dati dietetici sono stati inoltre rapportati a quelli delle popolazioni contemporanee. A tal riguardo, si è visto che il consumo di pesce a Ercolano è risultato essere molto più alto di quello degli abitanti del Mediterraneo della seconda metà dello scorso secolo. 
“La dieta seguita dagli antichi abitanti di Ercolano non ci racconta solo delle abitudini alimentari, ma ci mette anche di fronte a una società organizzata secondo canoni assai diversi da quella odierna”, ha dichiarato Francesco Sirano, direttore del Parco Archeologico. “Un mondo dove l’accesso abitudinario a determinati alimenti dipendeva non dalla fame o dalla possibilità di acquisto, ma da fattori culturali: il genere, la condizione sociale, la provenienza geografica dei componenti della comunità locale”. 
[Immagine in apertura: Photo by Tom Podmore on Unsplash]

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Ancora una volta la Valle Camonica si appresta ad accogliere una rassegna particolarmente attesa dagli amanti delle arti visive e delle dscipline progettualli, giunta al terzo appuntamento annuale. Stiamo parlando di d’ADA | Arte Architettura Design, che dal 4 settembre al 2 ottobre andrà in scena a Darfo Boario Terme e a Cividate Camuno, insieme ai tanti protagonisti di una edizione particolarmente densa. Promossa dall'Associazione culturale d’ADA (fondata da Giorgio Buzzi, Eletta Flocchini e Marco Farisoglio), la kermesse sarà ospite di alcuni luoghi chiave della città di Darfo Boario Terme, come la Chiesa di Santa Maria del Restello a Erbanno e il Castello di Gorzone, ma anche il Cinema Multisala e, a Cividate Camuno, il cortile nel palazzo dell’Ex Incubatore, oggi sede del nuovo <a href="https://arte.sky.it/news/archeologia-museo-valle-camonica-romana" target="_blank">Museo Archeologico Nazionale</a>. Si parte, sabato 4 settembre, proprio dalla Chiesa di Santa Maria del Restello, con il dialogo fra la giornalista e scrittrice Lauretta Colonnelli e il collega Giorgio dell'Arti, fondatore del settimanale Il Venerdì de la Repubblica. Venerdì 10 settembre, invece, a confrontarsi saranno il celebre architetto Mario Botta e il critico d’arte e architettura del Corriere della Sera e docente universitario Pierluigi Panza, ospiti del Cinema Multisala Garden. Medesima cornice per l'incontro in calendario venerdì 17 settembre, nel quale a prendere la parola saranno l'archeologo e storico dell'arte Salvatore Settis e l'artista, ma anche scrittore e regista, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/10/brescia-emilio-isgro-vittoria-alata" target="_blank">Emilio Isgrò</a>.<h2>FOTOGRAFIA E COLLEZIONISMO IN VALLE CAMONICA</h2> Sabato 25 settembre i riflettori si accenderanno sull'Ex Incubatore di Cividate Camuno, dove il pubblico potrà ascoltare i racconti del fotografo <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/01/a-lezione-da-uliano-lucas" target="_blank">Uliano Lucas</a>, autore di reportage a forte impronta sociale e civile, in conversazione con il giornalista Pierluigi Ferrari. La rassegna si concluderà sabato 2 ottobre al Castello di Gorzone, con un focus dedicato al collezionismo insieme al gallerista Sergio Casoli e a Eletta Flocchini, direttrice artistica di d’ADA e giornalista del Corriere della Sera, che ha commentato: "Siamo fieri di poter offrire alla Valle Camonica l’opportunità di incontri con figure che rappresentano punte di diamante del panorama culturale italiano e internazionale; occasioni che nascono dal tempo, dalla conoscenza, dalle relazioni”. [Immagine in apertura: Uliano Lucas, credit Fabio Bussalino]

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