Il nuovo polo culturale nel cuore di Modena

<p>Nuova collaborazione eccellente fra lo studio di architettura <a href="https://arte.sky.it/foto/singapore-grattacielo-architettura-piante" target="_blank">CRA-Carlo Ratti Associati</a> e l'architetto <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/06/e-progettata-da-italo-rota-la-fabbrica-del-carnevale-di-fano" target="_blank">Italo Rota</a>. Dopo l'esperienza del Padiglione Italia a <a href="https://arte.sky.it/foto/expo-dubai-2020-padiglione-italia" target="_blank">Expo Dubai 2020</a> e altri recenti progetti sviluppati insieme, è ora la volta del masterplan per AGO Modena Fabbriche Culturali, il nuovo polo multidisciplinare che si insedierà in un dismesso complesso ospedaliero, risalente al XVIII secolo, situato nella città d'arte dell'Emilia Romagna. </p><h2>NASCE AGO MODENA FABBRICHE CULTURALI</h2> <p>Situata all'ingresso del centro storico medievale di Modena, i cui monumenti fanno parte del patrimonio mondiale UNESCO, la struttura in questione ha a lungo ospitato l'Ospedale Sant'Agostino. Esattamente dieci anni fa, fu oggetto di un primo intervento di restauro, a cura dall'architetta <a href="https://arte.sky.it/news/gae-aulenti-mostra-triennale-milano" target="_blank">Gae Aulenti</a>, che tuttavia rimase irrealizzato. Il nuovo progetto prevede la nascita di un hub capace di unire diverse istituzioni attive nei campi delle arti visive, della cultura digitale e dell'educazione; a promuovere il nuovo soggetto sono Comune di Modena, Fondazione di Modena e Università di Modena e Reggio Emilia. </p><h2>IL PROGETTO DI CRA-CARLO RATTI ASSOCIATI E ITALO ROTA</h2> <p>Peculiare l'approccio adottato dai progettisti, che hanno scelto di garantire ad AGO Modena Fabbriche Culturali la massima flessibilità, ponendo le condizioni affinché gli spazi possano adattarsi alle mutevoli necessità future. Di conseguenza, nei 22mila metri quadrati a disposizione CRA e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/07/milano-si-dota-di-un-teatro-per-linfanzia-e-ladolescenza-firmato-italo-rota" target="_blank">Italo Rota</a> perseguono un approccio progettuale sperimentale, associando strategie di conservazione architettonica con le possibilità offerte dall'architettura cinetica, anche attingendo dal lessico proprio delle installazioni temporanee. L'esempio più rappresentativo di tale approccio è, probabilmente, il tetto pieghevole che sormonterà uno dei cortili di AGO: come un origami, si aprirà e chiuderà, trasformando questa zona in uno spazio comunitario, adattabile alle diverse condizioni climatiche e a una pluralità di funzioni. Questo progetto è stato sviluppato insieme da <a href="https://arte.sky.it/news/carlo-ratti-pista-ciclabile-sabbioneta" target="_blank">CRA</a> e dall'artista-ingegnere Chuck Hoberman, fra i massimi esperti mondiali nella progettazione di strutture dinamiche ed ex collaboratore della NASA. </p><h2>UN NUOVO HUB CULTURALE A MODENA</h2> <p>Nell'insieme elementi storici e contemporanei convivranno all'interno di AGO, ma anche nei suoi spazi aperti, come dimostra una seconda installazione cinetica posta in quota, nel tetto-giardino. "<em>Quando abbiamo esaminato da vicino il passato di AGO, abbiamo scoperto una panoplia di storie, personaggi e funzioni. Poiché il complesso aveva così tanti passati, abbiamo pensato che il nostro design avrebbe dovuto permettergli di incarnare una molteplicità di futuri</em>", ha dichiarato l'architetto Italo Rota. "<em>I luoghi culturali dovrebbero essere pensati come dinamici, capaci di incorporare il cambiamento nel tempo</em>", ha aggiunto Carlo Ratti, socio fondatore del CRA e direttore del MIT Senseable City Lab. Per CRA non si tratta del primo intervento di questa natura: lo studio ha infatti progettato la sede della <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/06/a-torino-carlo-ratti-rinnova-la-fondazione-agnelli" target="_blank">Fondazione Agnelli a Torino</a> e il <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/11/milano-centro-arte-digitale-meet-carlo-ratti-associati-italo-rota" target="_blank">MEET Digital Cultural Center</a> di Milano (sempre con Rota), entrambi all'interno di edifici di interesse storico.</p> <p>[Immagine in apertura: AGO Modena, chimney courtyard. Image credits CRA-Carlo Ratti Associati]</p>

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Un nuovo hub culturale alla Reggia di Caserta

Il nuovo allestimento del Museo Schifanoia a Ferrara

Le architetture italiane diventate iconiche grazie al cinema

Il bando per partecipare alla Biennale delle Dolomiti

<p>Risponde ai grandi cambiamenti del nostro tempo il tema della nuova edizione di <em>SMACH – Biennale delle Dolomiti</em>, la manifestazione che porta l'arte pubblica tra le montagne della Val Badia, in Alto Adige. Giunta alla sua sesta edizione, la rassegna avrà luogo nel corso della prossima estate, ospitando nello splendido paesaggio dolomitico installazioni e opere allestite in dialogo con la natura e con il contesto locale.</p> <p>In vista di questo appuntamento, la biennale ha lanciato la sua call internazionale: una “chiamata alle arti” rivolta a persone singole, collettivi, gruppi formali di ogni provenienza, età e background.  </p>
<p><h2>IL TEMA DI SMACH 2023</h2> <p>A ispirare la nuova edizione (in calendario dall'8 luglio al 10 settembre 2023) è la parola <em>Sprouting</em>: un verbo coniugato al gerundio (in italiano “germogliando”), scelto per indagare la possibilità di rinascita e cambiamento dopo anni segnati da pandemie, conflitti, crisi climatiche e profonda instabilità economica e sociale. Ma non solo.</p> <p>“Sprouting” è un termine utilizzato anche per indicare, nel campo della plasticità neurale, “<em>la capacità del sistema nervoso di modificare, in base all’esperienza, e a fini di apprendimento, i propri circuiti sia dal punto di vista strutturale che funzionale</em>”, si legge nella nota ufficiale diffusa dall'organizzazione. Il tema della rinascita è dunque inteso in senso lato e declinabile dai partecipanti in base ai propri interessi e alla propria sensibilità.  </p>
<p><h2>COME PARTECIPARE AL CONCORSO</h2> <p>Per partecipare al bando (aperto fino al 26 marzo e <a href="https://www.smach.it/smach2023" target="_blank">consultabile online</a>), gli artisti dovranno proporre un progetto che risponda alle suggestioni del tema ma soprattutto alle richieste dell'ambiente naturale all'interno del quale le opere saranno allestite. </p> <p>I dieci lavori scelti dalla giuria (composta da Federica Beretta, direttrice di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/04/mostre-piero-manzoni-gallerie-hauser-wirth-new-york" target="_blank">Hauser & Wirth</a> a Monte Carlo; Jasmine Deporta, artista; Giulia Ferracci, curatrice al <a href="https://arte.sky.it/news/maxxi-roma-concorso-architettura" target="_blank">MAXXI di Roma</a>; Emanuele Masi, direttore artistico di Bolzano Danza – Fondazione Haydn; Stefan Sagmeister, designer di fama mondiale) dovranno infatti dialogare con il patrimonio culturale, storico e architettonico dei territori dolomitici, garantendone allo stesso tempo il rispetto e la cura. Oltre all'ammissione alla mostra 2023 di <em>SMACH – Biennale delle Dolomiti</em>, i vincitori riceveranno un premio in denaro di 2.000 euro.  </p>
<p>[Immagine in apertura: Arturs Punte & Jekabs Volatovskis, <em>Fragile Silence</em>, 2021. Credits Gustav Weillet]</p>

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi